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CHIARAVALLE UN GIOVANE DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA GIRA UN FILM PER LA ARISTON TRA I GHIACCI DEL POLO

CHIARAVALLE, 24 ottobre 2018 – In un’isola remota della Groenlandia, oltre il circolo polare articolo, un giovane chiaravallese ha vissuto per alcuni mesi un’esperienza unica e appassionante.

Giacomo Frittelli ha 32 anni e dopo gli studi all’istituto d’arte di Ancona si è trasferito a Milano per frequentare l’Accademia di belle arti. Ora è un apprezzato direttore della fotografia freelance. Nei mesi scorsi Frittelli è partito per una missione per conto di “Indiana Production”, un progetto che rientrava all’interno di una campagna pubblicitaria internazionale per Ariston ideata dall’agenzia J.Walther Thompson Italia.

“La storia racconta di tre tecnici Ariston scelti tra i migliori in tutto il mondo – dice Giacomo Frittelli – che installano una nuova caldaia all’interno di un’innovativa casa modulare di pochi metri quadrati costruita appositamente su un’isola della Groenlandia. Ariston ha donato la struttura all’Istituto di geoscienze e gestione delle risorse naturali dell’Università di Copenaghen che necessitava di una base stabile nel cuore dell’isola per studiare i cambiamenti climatici dell’Artico. Lo scopo era quindi portare il comfort direttamente sui ghiacciai dove generalmente i ricercatori svolgono esperimenti in condizioni estreme. Con la casa riscaldata a 20 gradi avrebbero lavorato direttamente sui siti di ricerca”.

Il giovane chiaravallese ha lavorato sull’isola di Disko, un luogo remoto oltre il circolo polare artico a due ore di barca dalla costa ovest della Groenlandia. Il paese principale si chiama Qeqertarsuaq e conta circa 800 anime di etnia Inuit, che vivono principalmente di pesca. In estate si può raggiungere l’isola con due ore di barcone mentre in inverno l’oceano è ghiacciato da ottobre a fine maggio e soltanto con un elicottero è possibile raggiungerla. Occorre un lungo viaggio per arrivare dall’Italia.

“Le temperature in aprile oscillano fra le minime di -30 gradi e le massime di -10. E’ un luogo estremo in tutti i sensi dove la vita quotidiana è minata dai limiti del freddo. Non cresce nessun tipo di pianta da frutto o verdura in quella zona e l’alimentazione si basa principalmente su carne di balena, renna o qualche vegetale importato dalla lontana Danimarca con navi da container. Siamo rimasti circa un mese sull’isola per girare il documentario, in una prima fase abbiamo aspettato che arrivassero le navi rompighiaccio dall’Europa con i moduli della casa pronti per essere assemblati, successivamente abbiamo girato alcune scene a stretto contatto con i tecnici e gli scienziati durante i loro esperimenti. Giravamo spesso in ambienti rischiosi, camminando sul mare ghiacciato con lo spessore di pochi centimetri o viaggiando in motoslitta tra valli e montagne innevate. Alcune scene le giravamo in notturno e la notte in quel periodo dell’anno tarda ad arrivare:  prima delle 23 del tramonto non c’è traccia. Il sole durante la notte rimane appena sotto l’orizzonte lasciando il cielo di un blu intenso che non vira mai a nero: alle 3.30 è di nuovo l’alba. A volte ci trovavamo sotto l’aurora boreale, una grande tenda verde smeraldo in continuo movimento che infuocava di colpo tutta la sfera celeste. Era magnifico”.

Eppure Giacomo Frittelli di sacrifici ne ha fatti molti. Ha viaggiato, ha vissuto a Roma, a Milano, negli Stati uniti, ha affinato la sua arte e perfezionato il mestiere. “Abbiamo vissuto momenti molto duri in Groenlandia, soprattutto per le condizioni estreme del clima – dice con orgoglio il giovane chiaravallese – ma abbiamo conosciuto un popolo affascinante e ospitale come gli Inuit ed è stata un’esperienza magica e indelebile, che si è rivelata molto più di uno shooting di un mese tra i ghiacci”.

Sabato 27 ottobre alle 10,30 la versione integrale di 45 minuti del documentario diretto da Frittelli andrà in onda su DMAX mentre sul sito di Ariston invece si possono trovare le 6 puntate della missione.

Gianluca Fenucci

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