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Apiro

CINGOLI 15 MLN DI EURO AL GAL COLLI ESINI, MA SUI PROGETTI È BUIO PESTO

CINGOLI, 26 aprile 2018 – La Regione assegna fondi aggiuntivi al Gal Colli Esini. Infatti, con la delibera della Giunta Regionale del 26 marzo scorso, sono stati assegnati circa 15 milioni di euro al Gruppo di Azione Locale con sede ad Apiro per i 6 comuni del cratere del terremoto del 2016, ovvero Cingoli, Poggio San Vicino, Matelica, Apiro, Fabriano e Cerreto d’Esi, che avranno quindi circa 2 milioni a testa. Lunedì scorso (23 aprile), presso l’Auditorium Santo Spirito di Cingoli, i rappresentati dei comuni e i rappresentanti del Gal Colli Esini hanno indetto una conferenza stampa pubblica per proporre i progetti legati a queste risorse aggiuntive ed eventualmente ascoltare nuove proposte.

Il Gal Colli Esini nasce nel 1991 da una convergenza di interessi tra la Comunità Montana e l’ASSIVIP (Associazione Interprovinciale Produttori di Vini Pregiati); si occupa principalmente dell’attuazione del programma LEADER dell’Unione Europea, per quello che riguarda il sostegno e la promozione dello sviluppo del territorio delle valli del Monte San Vicino. I fondi assegnati dalla Giunta Regionale vanno a implementare l’azione del Gal ordinario per la creazione di un Piano Integrato Locale a sostegno delle cooperative e delle associazioni del territorio.

La Regione, tuttavia, ha fissato dei vincoli. “Per accedere ai finanziamenti – ha spiegato il presidente del Gal Riccardo Maderloni – occorre creare occupazione e migliorare i servizi alla popolazione. Nella precedente riunione di Matelica tra gli amministratori, sono già emerse delle proposte.” “Bisogna capire come allocare queste risorse aggiuntive – prosegue il direttore del Gal ing. Luca Piermattei – con una programmazione dal basso, ovvero coinvolgendo la popolazione. In tal senso, potrebbero essere utili misure poco costose ma ad alto significato sociale, come ad esempio attività culturali finalizzati alla ricostruzione di un senso di comunità.”

L’Ingegnere sposta poi l’attenzione sulle proposte concrete pervenute. “Si pensava ad iniziative legate alla gestione del patrimonio cultura, all’attivazione dei servizi, ed altre legate all’impresa, come la gestione del coworking e di altre tecnologie a disposizione delle piccole aziende.”

A questo punto sono proseguiti gli interventi degli amministratori dei 6 comuni. “Il terremoto ha provocato un danno d’immagine economico – sostiene Filippo Mosciatti, consigliere comunale di Matelica – quindi credo che occorra mettere in risalto il turismo e la cultura, perché dalle nostre parti non siamo capaci di promuoverli e di fare rete tra comuni.”

Anche il vice-sindaco di Cingoli, Luigi Ippoliti, è della stessa idea. “Si potrebbe creare una cooperativa, composta da giovani imprenditori, per la promozione del turismo e dei prodotti dei 6 comuni, attraverso un filo diretto con le imprese. In alternativa, si può mettere a disposizione una parte di quella cifra come fondo aggiuntivo alle nuove imprese sul mercato”.

“Un’idea potrebbe essere l’ideazione di un progetto comune di comunicazione e marketing per la promozione del territorio – ribadisce Stefano Filonzi, assessore comunale di Cingoli – creando un vero e proprio brand per far conoscere le nostre terre, la qualità della vita, i beni culturali, i musei.”

Quest’ultima proposta ha visto la reazione contrastante della rappresentante di Apiro, la consigliera comunale Nadia Sparapani. “Secondo me è inutile investire nella comunicazione se nemmeno la Regione riesce a far promozione – puntualizza – il nostro turismo è essenzialmente estivo e non ha grandi città per attrarre gli stranieri. Spero che la futura cooperativa possa vivere anche d’inverso non solo per il turismo, ma anche per attività adatte a tutte le stagioni.”

La sindaca di Poggio San Vicino, Sara Simoncini, resta abbastanza scettica. “E’ difficile creare un percorso condiviso con le aziende – sostiene – perché gli imprenditori sono interessati prevalentemente al modo per ottenere i fondi per il loro rendiconto. La crisi la vivevamo già prima del terremoto con il calo del popolamento e del turismo. Personalmente, credo siano più adatti interventi atti alla sicurezza del territorio per le singole entità comunali”.

Per Gabriele Santarelli, sindaco di Fabriano, “dobbiamo puntare a investire nell’occupazione e nelle realtà che già funzionano; secondo me è inutile creare strutture che non siano poi continuative nel tempo.”

La discussione è poi proseguita in un acceso dibattito tra i rappresentanti del Gal e delle amministrazioni comunali. Le riunioni continueranno nel corso delle settimane presso gli altri comuni interessati.

Giacomo Grasselli

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