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Cingoli Alberghiero Varnelli, il nuovo progetto inclusivo di pet therapy

L’obiettivo è quello di potenziare l’autostima nei ragazzi e nelle ragazze con e senza disabilità attraverso la relazione con gli animali, promuovendo abilità empatiche

Cingoli, 14 marzo 2023 – Non smette di stupire l’offerta didattica dell’Alberghiero “Varnelli” di che ancora una volta dimostra quanta attenzione e quanto impegno la scuola metta nel promuovere e favorire l’inclusione di ragazzi e ragazze: dopo il Circle coro lab, AlberghiAmoCi, è la volta della Pet therapy.

L’8 marzo è infatti partito il progetto “I Care. Benessere, rispetto e ascolto attraverso la Pet therapy” pensato per studenti e studentesse con disabilità.  

A guidare gli incontri le esperte di “Noa Pet Therapy” di Macerata, un’associazione di promozione sociale nata nel 2005 che intende diffondere e promuovere l’importanza della relazione uomo-animale-ambiente attraverso l’attuazione di progetti di zooantropologia didattica e assistenziale.

Un team di professionisti del settore sanitario, psicologico e sociale – medici veterinari comportamentalisti esperti in pet therapy guidati dalla dottoressa Alessandra Cervigni, pedagogiste referenti in pet therapy e psicologhe referenti in pet therapy – specializzati nell’ambito della relazione uomo, animale, ambiente, lavorerà con i ragazzi e le ragazze con disabilità, accompagnati ognuno e ognuna da un proprio compagno di classe, per proporre attività che consentano loro di sviluppare le autonomie e le capacità relazionali, mettendo in gioco tutta la loro persona e i loro sentimenti.

L’intento di questo progetto è, infatti, quello di facilitare, attraverso l’interazione interspecie tipica degli interventi assistiti con animali (Iaa) nel contesto educativo, atteggiamenti empatici e contribuire allo sviluppo del fattore emotivo, tanto nella sua dimensione intra-individuale, in cui il soggetto incrementa la consapevolezza di sé e sa autoregolarsi, quanto nella sua dimensione inter-individuale, nella quale ragazzi e ragazze siano in grado di riconoscere e comprendere le esperienze della vita personale e relazionale altrui. Le esperte di Noa Pet Therapy porteranno a scuola cani certificati dallo Csen (Centro sportivo educativo nazionale –settore Cinofilia) o dalla Siua (Scuola di interazione uomo-animale), dall’Aiuca e dal Centro Studi Itard

I ragazzi e le ragazze impareranno quindi a relazionarsi correttamente con il cane e di conseguenza con gli altri: infatti, ponendosi in relazione con l’animale, la persona partecipa emotivamente a un’esperienza di protezione e cura nel rispetto dell’altro (inteso come alterità, in questo caso animale) e nel piacere della reciprocità. Attraverso l’incontro con il cane, gli studenti e le studentesse avranno la possibilità di migliorare la qualità della vita operando nella sfera emotivo-relazionale e cognitiva poiché saranno stimolati a porsi in modo più attento nei confronti dei propri compagni e delle proprie compagne. 

Durante il primo incontro il cane non ha interagito con i ragazzi e le ragazze ma le padagogiste Sonia Sdrubolini e Roberta Isidori hanno presentato al gruppo delle attività propedeutiche l’incontro vero e proprio con l’animale che ha già sortito un effetto “sperato” ed emozionante: anche i ragazzi di solito più taciturni e difficili da coinvolgere nei vari progetti si sono lasciati andare partecipando con grande entusiasmo. Grandi sorrisi hanno accolto il video di Mia, il segugio ungherese che lavorerà con loro, e tutti si sono messi in gioco per imparare il modo corretto di avvicinarsi e accarezzare il cane.  

«Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera – ha scritto Daniel PennacGrave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione».

Nella convinzione che Pennac abbia ragione, l’obiettivo del progetto è quello di potenziare l’autostima nei ragazzi e nelle ragazze, con e senza disabilità, attraverso la relazione con l’animale e di promuovere in loro le abilità empatiche così da assumere comportamenti efficaci e adeguati alle diverse situazioni che si troveranno a vivere a scuola e fuori.

Infine, ma non meno importante, si vuole offrire ai ragazzi e alle ragazze l’opportunità di imparare divertendosi

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