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Cerreto d'Esi

CINGOLI Area Vasta3, non sono tutte rose e fiori

OSPEDALE cingoli manifestazione

Dovranno convivere medici, infermieri e OS delle 2 Aree vaste e si pone il problema per la certificazione sanitaria in materia di produzione di carne biologica

 

CINGOLI, 23 gennaio 2019Si è conclusa nel tardo pomeriggio a Fabriano l’Assemblea dei sindaci dell’Area Vasta di Ancona. Sul tavolo, oltre ad altri temi, si è affrontato il trasferimento dei Comuni di Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino nell’Area Vasta 3 di Macerata da quella di Ancona.

Il tema ha appassionato il dibattito in cui sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Jesi Massimo Bacci e l’Assessore Maria Grazia Quaglieri, il Sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani, il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli e alcune organizzazioni sindacali. Per Cingoli ha partecipato il vice-sindaco Filippo Saltamartini.

I tecnici dell’Area Vasta

Alla riunione hanno presenziato il direttore di Area Vasta Dott. Giovanni Guidi e il dirigente generale ASUR dottoressa Nadia Storti. Per l’Ospedale di Cingoli la dottoressa Storti ha precisato che i 40 posti letto previsti dalla delibera regionale 139/2015 rimangono immutati e sono a presidio dell’intera ASUR regionale e non della sola Area vasta 3 di Macerata.

Tre gruppi di lavoro

«Il cambio di Area vasta comporta – ha aggiunto il direttore generale – che nel bilancio unico dell’Asur Marche, la quota finanziaria dell’Ospedale di Cingoli sarà trasferita a Macerata». La stessa Storti ha poi aggiunto di aver insediato tre gruppi di lavoro, i quali entro la fine di gennaio dovranno delineare in che forme avverrà tale passaggio amministrativo. Infatti, se risulta agevole provvedere a trasferire le funzioni della degenza ospedaliera, dell’emergenza e dell’attività ambulatoriale specialistica, problemi enormi sorgono per altri settori come la medicina di prevenzione.

Mesi e tantissimo lavoro

Per il trasferimento e la riorganizzazione della prevenzione, delle cure primarie e dell’assistenza sanitaria domiciliare, occorreranno molti mesi e tantissimo lavoro. In aggiunta si dovranno risolvere gli aspetti dell’assegnazione dei medici di medicina generale, l’individuazione delle misure sulle cure primarie e sul servizio di pediatria.

Ed ancora, si pone il problema che sarà di difficile soluzione, per la certificazione sanitaria in materia di produzione di carne biologica della prima impresa nazionale di carni avicole biologiche la ditta Fileni di Cingoli.  «A fine gennaio – ha aggiunto Guidi – dovremmo avere un quadro più preciso».

Posti letto e primo intervento

Alla specifica domanda del vice sindaco Saltamartini, in merito alla data di quando verranno riaperti tutti posti letto e riavviata la funzionalità del punto di primo intervento a Cingoli, l’unica risposta che è stata fornita è stata quella secondo cui l’Area Vasta di Ancona e quella di Macerata coopereranno per inviare del personale “condiviso”. In altre parole dovranno convivere medici, infermieri e OS delle 2 Aree vaste.
In merito, alla specifica domanda sui diritti del personale, il dottor Guidi ha precisato che in attesa di definire il quadro normativo, i dipendenti saranno ammessi ai criteri della mobilità a volontaria.

Avanti col referendum abrogativo

Naturalmente lo stupore per questo passaggio coattivo nell’Area Vasta 3 è stato sottolineato dai più importanti sindaci della provincia di Ancona tra i cui il sindaco di Jesi Bacci che si è dichiarato disponibile alla raccolta delle firme necessarie per il Referendum abrogativo della legge regionale, proposta avanzata da Saltamartini.
Nel suo intervento conclusivo il rappresentante di Cingoli ha poi sottolineato la violenza con cui la Regione ha adottato la decisione senza fornire alcuna garanzia sulla funzionalità, sui servizi, sulla programmazione del personale da assumere e più in generale sul rapporto che dovrà essere instaurato tra l’Ospedale di Cingoli e quelli esistenti nell’Area vasta della provincia di Macerata.
Infine, sull’importante rivendicazione del Comune di Cingoli di veder riconosciuta la sua condizione di Plesso ospedaliero particolarmente disagiato, con il conseguente diritto ad avere un pronto soccorso e un reparto medicina, né il Dott. Guidi né la dottoressa Storti si sono pronunciati, non essendo stata questa possibilità neppure contemplata dalla Giunta regionale.

«C’è solo da chiedere al PD e alla Giunta regionale – ha detto il sindaco Vittori- se ne valesse la pena mettere in piedi questa messinscena politica, invece di preoccuparsi della riapertura dei posti letto chiusi per ferie a giugno e dell’efficienza del PPI. Proseguiremo sulla strada intrapresa, non senza valutare la possibilità di istituire un Comitato referendario dei provvedimenti adottati dalla Giunta Ceriscioli. Abbiamo un urgente bisogno di vedere i fatti, perché siamo veramente stanchi di tutte queste parole senza tener conto dei veri bisogni dei cittadini».

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