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CINGOLI Consalvi: «Ospedale, i fatti ci stanno dando ragione»

Il consigliere comunale replica all’Amministrazione sul ritorno di Apiro e Poggio sotto Jesi, ribadendo i risultati ottenuti

CINGOLI, 3 agosto 2020 – Si infiamma il dibattito politico cingolano sull’ospedale.

Infatti, è arrivata la nota di Raffaele Consalvi, consigliere comunale di minoranza del gruppo “Uniti per Cingoli”, replicando alle parole dell’Amministrazione comunale in occasione del ritorno di Apiro e Poggio San Vicino sotto la giurisdizione dell’ Area Vasta 2 .

«Non meraviglia – dice Consalvi – che l’Amministrazione comunale di Cingoli prenda a pretesto qualsiasi decisione della Regione per innescare una polemica inconcludente, confusa, che non c’entra nulla con le questioni dell’ospedale di Cingoli. L’occasione questa volta è un fatto marginale come la modifica della legge 43 del dicembre 2019 che riguarda solo i Comuni di Apiro e Poggio San Vicino, proposta tra l’altro passata all’unanimità sia in Commissione che in Consiglio Regionale».

«Dicevamo polemica strumentale, da parte di chi per biechi interessi elettorali voleva rimanere nella palude di Jesi. Per noi in questa fase transitoria contano i fatti su cui abbiamo lavorato fin dall’inizio su tutta questa vicenda e il protocollo d’intesa stipulato in Regione il 15 gennaio scorso rappresenta il percorso su cui tracciare la strada».

Consalvi Micucci sciapichetti

Raffaele Consalvi (in mezzo) con il capogruppo regionale pd Micucci e l’assessore della Regione, Sciapichetti

«I fatti non a caso ci stanno dando ragione: la riapertura dal 1 luglio dei reparti con i loro quaranta posti letto stanno li a dimostrarlo, come l’assunzione di ventuno persone tra infermieri, operatori socio sanitari e medici, la nomina di un responsabile della struttura o la gara di appalto per l’acquisto di una nuova ambulanza 4×4 medicalizzata per il 118 sono cose concrete che rappresentano, come abbiamo sempre detto, un punto di partenza e non di arrivo di un percorso difficile e complesso dove bisogna mettere in campo capacità di dialogo, mediazione, confronto costruttivo, dove per troppi anni abbiamo visto il più completo disinteresse di chi governa la città. Le iniziative estemporanee o folcloristiche servono per qualche like in più sui social ma non spostano di un millimetro la risoluzione del problema»

«Inoltre – conclude Consalvi –  la modifica del Piano Sanitario Regionale dove viene riconosciuto Cingoli ospedale montano di zona disagiata, rappresenta un riconoscimento su cui la comunità di Cingoli si batteva da oltre trent’anni, una battaglia condotta da soli che ha trovato il suo epilogo finale in Consiglio regionale tramite le proposte di modifica presentate dal Capogruppo dem Francesco Micucci».

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