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CINGOLI “Di uomini e di pietre”, studio sul Medioevo cingolano

La docente jesina Francesca Bartolacci ha analizzato il ruolo dell’antico piccolo centro a cavallo tra il XII e il XIV secolo

CINGOLI, 28 agosto 2020 – Continua il legame tra Cingoli e la storica medievale, professoressa Francesca Bartolacci.

Qualche settimana fa, infatti, la docente jesina ha presentato sui social network il libro “Di uomini e di pietre. Cingoli nel policentrismo della Marca Medievale”, che analizza l’importanza del “Castrum Cinguli” a cavallo tra i secoli XII e XIV.

Chi è la professoressa Francesca Bartolacci

La professoressa Francesca Bartolacci è una docente di storia dell’età medievale, studiosa anche degli insediamenti francescani femminili del XIII secolo, di storia delle donne nel Medioevo e di studi di genere. È responsabile scientifica del sito “Francescani nella rete”, fa parte del comitato di redazione e del consiglio scientifico di “Picenum Seraphicum. Rivista di Studi storici e francescani”, è socia corrispondente della Deputazione di Storia Patria per le Marche ed è responsabile della sede di Jesi dell’Unione Donne in Italia.

Da sinistra Francesca Bartolacci e Giulia Giulianelli (curatrice fino al 2018 dell’archivio comunale di Cingoli)

Il rapporto con Cingoli

Ha un rapporto particolare con il “Balcone delle Marche”, tanto da poter essere considerata una delle massime esperte di storia di Cingoli.

Laureata in Lettere Moderne nel 1996 all’Università di Macerata, la professoressa Bartolacci ha conseguito a Bologna il dottorato di ricerca nel 2007 con una tesi dal titolo “Per una ricostruzione topografica di Cingoli nel Medioevo”.

Dal 2017 è assegnista di ricerca in Unimc per un progetto annuale dal titolo “La storia urbana di Cingoli dalla tarda antichità al tardo Medioevo” (assegno cofinanziato dal Comune di Cingoli) e nel corso degli anni è stata relatrice in convegni sul Medioevo cingolano a Roma, Firenze e nella stessa Cingoli.

L’ultimo lavoro

Il libro della professoressa Bartolacci

La nuova pubblicazione, dal titolo “Di uomini e di pietre. Cingoli nel policentrismo della Marca Medievale”, edita dal Centro italiano di studi sull’Alto medioevo di Spoleto, è il risultato di una ricerca sulle fonti documentarie dell’archivio comunale di Cingoli e dell’archivio di Stato di Macerata e punta a valorizzare il ruolo dei piccoli centri nella storia delle Marche nel Medioevo.

«Come dico nell’introduzione del libro – spiega -, il policentrismo marchigiano è una peculiarità di questa regione, priva di grandi città e di un unico centro polarizzante. Le Marche sono invece caratterizzate da una presenza consistente di centri abitati minori che hanno avuto un ruolo determinante nelle vicende politiche economiche sociali e istituzionali del Medioevo».

Si tratta, dunque, di un preciso studio.

«La ricostruzione delle vicende di Cingoli tra XII e XIV secolo – sottolinea la docente – non risponde solo ad una “curiosità locale”, ma vuole inserire il “Castrum Cinguli” in un filone storiografico che mira a una rilettura del ruolo che questi piccoli centri hanno avuto in quell’epoca».

Nei giorni scorsi, inoltre, la professoressa Bartolacci è stata intervistata sul “Balcone”, dal canale YouTube dell’Università di Macerata, dal prof. Roberto Lambertini insieme alla curatrice dell’archivio comunale cingolano fino al 2018, Giulia Giulianelli, per parlare proprio della “Cingoli medievale”.

Su Facebook l’assessore comunale alla cultura, Martina Coppari, ha ringraziato la docente per l’importante pubblicazione.

Giacomo Grasselli

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