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CINGOLI Infuocata assemblea sul caso dei vermi alla mensa scolastica

Incontro vermetti cingoli

Sarà portata in consiglio comunale la proposta di un Comitato Mensa, intanto il Comune con Dussman e Asp hanno incontrato i genitori 

CINGOLI, 12 febbraio 2020 – Dopo le polemiche, il Comune, Dussmann e l’Asp Ambito 9 hanno incontrato i genitori dell’Istituto Comprensivo “E. Mestica” di Cingoli per discutere del caso vermetti (leggi qui). Ieri sera, 11 febbraio, si è svolta alla Scuola Primaria una movimentata riunione, attesa da gran parte della popolazione coinvolta.

I presenti

Erano presenti per l’amministrazione comunale il sindaco di Cingoli, Michele Vittori, il suo vice Filippo Saltamartini, l’assessore alla cultura e ai servizi sociali, Martina Coppari. Per Dussmann sono arrivati il dott. Alberto Priori, direttore regionale filiale adriatica Emilia Romagna-Marche-Abruzzo, e il dott. Sandro Falchetti, del Dussmann Service Catering. Per l’ASP Ambito 9 c’erano il direttore generale dott. Franco Pesaresi e il responsabile dell’Unità Strutture Residenziali per Anziani, dott. Massimo Manenti. Non era presente per malattia la dirigente scolastica dell’IC “Mestica”, Emanuela Tarascio, mentre il Consiglio d’Istituto è stato rappresentato dalla Vice-Presidente Cristina Cimini.

Il disappunto dei genitori

Il sindaco, prima di fare il suo discorso introduttivo, ha chiesto  se c’erano domande da parte dei genitori, che hanno sottolineato come il fatto del 28 gennaio non debba verificarsi più, chiedendo di intensificare i controlli sulla qualità del cibo, come scritto da una mamma pochi giorni fa (leggi qui). «Sono amareggiata – ha spiegato Cristina Cimini – di questo evento spiacevole. Chiediamo delucidazioni. Tre anni fa abbiamo proposto di costituire il Comitato Mensa per aprire una collaborazione con il Comune, ma questa possibilità ci è stata negata anche con termini poco carini. Il Comitato Mensa vuole essere un organo di collaborazione e miglioramento. Ci hanno rassicurato che i controlli sarebbero stati eseguiti, ma questi eventi spiacevoli si sono verificati più volte».

L’intervento del sindaco

Si è passati dunque al discorso del sindaco di Cingoli. «Quando i genitori – spiega Vittori – affidano i bambini alla scuola, lo fanno con fiducia, confidando che vengano somministrati cibi di qualità. Il servizio mense a Cingoli è affidato all’ASP dal 2015. Nel nostro Comune ci sono tre punti cottura e i cibi non vengono cucinati a Jesi ma alla Casa di Riposo di Cingoli, che serve tutti i plessi. Il personale incaricato nel servizio di preparazione e scodellamento è lo stesso di sempre. Le tariffe sono le stesse dal 2015, abbiamo preferito non toccarle perché riteniamo che il servizio non debba subire variazioni di costo in aumento. Le tariffe dei genitori coprono il 32% delle spese, il comune integra il 68% (200.000 euro circa, ndr)».

Quindi il primo cittadino ha analizzato la situazione nel dettaglio. «I prodotti utilizzati – ha continuato Vittori – hanno una certificazione obbligatoria per legge, sono per la maggior parte marchigiani, il sono prodotti DOP e IGP, vengono utilizzati alimenti con marchi come Pasta Molisana. La carne e gli ortaggi sono marchigiani. Il menù viene stilato e validato da un medico dell’Asur, seguendo le linee guida ministeriali. L’accaduto del 28 gennaio è stato spiacevole, un fatto che non può e non deve accadere, non si deve ripetere. Oggi (ieri per chi legge, ndr) ci sono arrivate le analisi fatte sul campione, che escludono pericoli dell’infestante naturale: non è una scusante ma possiamo stare tranquilli».

Le proposte

In questi giorni sono arrivate a Vittori due proposte concrete per ovviare ai problemi del servizio mensa: la già citata costituzione del Comitato Mensa e la possibilità di portare i cibi da casa. «Per quanto riguarda – ha commentato il sindaco – il nuovo organo, ho ricevuto la richiesta scritta e l’argomento sarà portata in Consiglio Comunale, che dovrà approvarlo in una prossima riunione. Come amministrazione comunale, siamo disponibili a discutere di un comitato serio e che funzioni con la presenza di professionisti come nutrizionisti e biologi. Sono contrario sulla proposta dei pasti da casa, perché si possono creare ancora più difficoltà».

Le scuse di Pesaresi (Asp9)

La parola è passata al direttore dell’Asp Ambito 9, dott. Franco Pesaresi. «Sono molto rammaricato – ha detto – di quello che è accaduto, volevo chiedere scusa a voi e ai vostri figli, siamo responsabili di questo fatto (leggi l’articolo). E’ un evento non drammatico ma un avvenimento estremamente spiacevole. C’è stato un errore umano, diverse persone hanno preparato il cibo e nessuno si è accorto della presenza degli infestanti. In questi casi si rivedono le procedure, per controllare se c’è stato qualcosa di sbagliato. Questa vicenda deve rafforzare l’impegno per aumentare i controlli e la qualità. Abbiamo affidato l’appalto delle mense alla Dussmann e abbiamo dato avvio al procedimento sanzionatorio. La ditta sa bene che queste cose non devono accadere. I controlli vanno fatti a tutti i livelli. Non siamo qui a giustificarci».

Le spiegazioni di Dussmann

L’ultimo ad intervenire è stato il Dott. Priori della Dussmann. «Porgiamo le nostre scuse – ha spiegato – per l’accaduto, è una cosa spiacevole. I clienti ai quali teniamo di più vengono dalle scuole e dalle strutture ospedaliere. La Dussmann ha delle procedure e attenzioni non comuni. Ci sforziamo di seguire le materie prime, per non avere problemi nei confronti dei clienti e della legge. Ci avvaliamo di fornitori qualificati, dichiarati in gara, che l’ASP ha voluto fortemente, il più territoriali possibile».

Priori è entrato nello specifico dell’avvenimento del 28 gennaio. «Il riso e il farro – ha continuato nel suo intervento – possono avere delle alterazioni naturali, dovute per esempio alle temperature, ma queste non devono arrivare sul piatto. Il farro in questione è arrivato il 23 gennaio e 5 giorni dopo è stato cucinato. Sembra che non sia stata una contaminazione molto estesa. I NAS, che ringrazio, e l’Asl hanno controllato la filiera e non hanno trovato nessuna anomalia. Abbiamo aperto la procedura di non conformità al produttore del farro, in attesa di una risposta».

Le polemiche

Una parte dei genitori presenti ha cominciato a mormorare nel corso degli interventi. Nello specifico, è stato chiesto perché il farro in questione, non appena scoperti i vermetti alla Scuola dell’Infanzia, non è stato ritirato sulla tavola dei bambini della vicina Scuola Primaria: le insegnanti hanno spiegato che entrambi i plessi iniziano il pasto alle 12.30, e la preside Tarascio il 28 gennaio avrebbe avvertito le maestre del fatto solo quando gli alunni stavano iniziando a mangiare il secondo. Inoltre, alcuni genitori della Secondaria di I° grado hanno lamentato il fatto che alcuni mesi fa erano accaduti altri episodi simili. Erano state mandate mail di segnalazione da parte degli stessi genitori, ma, secondo loro, non sono stati ascoltati a sufficienza.

La puntualizzazione di Priori

«Non stiamo cercando un colpevole, – ha continuato Priori – è nostro interesse che le cose funzionino, alla ricerca di una soluzione. Le persone che lavorano a Cingoli sanno lavorare. Le 4 persone che hanno cucinato il farro non hanno rilevato l’anomalia, non si sono accorte. Ribadiamo che il prodotto non è nocivo all’ingestione umana. In Italia ci sono stati altri casi di prodotti effettivamente nocivi. E’importante valutare un protocollo che ci aiuti, non dev’essere una commissione mensa che vada alla ricerca dell’errore».

Il dott. Priori ha commentato anche la proposta dei cibi da portare da casa. «Non è la soluzione – ha detto – perché va contro l’educazione alimentare, l’aggregazione e la socializzazione. Se teniamo ai nostri figli, non parliamo di panini a scuola per pranzo».

Le reazioni

Dai mormorii e dalle facce dei genitori, la sensazione è che l’incontro non li abbia soddisfatti a pieno. La platea ha più volte ribadito il concetto del “chi sbaglia paga”, quasi alla ricerca di un capro espiatorio. D’altra parte, un’insegnante ha difeso l’operato degli addetti alla cucina e allo scodellamento, mentre un’opinione isolata ha chiesto provvedimenti nei loro confronti. Il sindaco Vittori ha promesso che il tema del Comitato Mensa sarà portato al più presto all’attenzione del Consiglio Comunale, ribadendo la propria disponibilità ad aprire un tavolo di confronto, dando appuntamento ad una nuova assemblea con i genitori tra 2 mesi per verificare l’effettiva attuazione.

Giacomo Grasselli

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