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Cingoli - Apiro

CINGOLI La comunità si è stretta intorno a Sant’Esuperanzio

Durante le celebrazioni della festa del patrono in Collegiata, i Carabinieri hanno sensibilizzato sulle truffe perpetrate in danno degli anziani

CINGOLI, 26 luglio 2021 – E’ stata una festa di Sant’Esuperanzio diversa, ma sicuramente densa di significato e di spiritualità. 

Ieri, domenica 25 luglio, si è celebrato il Santo Patrono della città di Cingoli nell’Insigne Collegiata a lui dedicata, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose del “Balcone delle Marche”.

Esuperanzio, nato nel V secolo a Cartagine, nell’attuale Tunisiapredicò il Vangelo in Africa del Nord prima di imbarcarsi per l’Italia, sbarcando a Numana. Dopo un breve periodo a Roma, dove fu anche arrestato e liberato da Papa Sant’Anastasio II, quest’ultimo gli concesse la reggenza della diocesi di Cingoli. Il suo episcopato durò 15 anni e fu caratterizzato da numerosi miracoli. 




Non apprezzava particolarmente i cingolani, che definiva falsi e bugiardi, e per questo volle farsi seppellire al di fuori delle mura della città“alla destra di Porta Montana (attuale Porta Pia, ndr)”, proprio dove ora c’è la Collegiata di Sant’Esuperanzio

Un momento della celebrazione delle 11.30

Viene commemorato il 24 gennaio nel calendario dei Santi romani, ma viene ricordato anche il quarto fine settimana di luglio perché una ricognizione dei resti di Sant’Esuperanzio è stata effettuata proprio sabato 26 luglio 1777, quarto sabato di quel mese.

La messa di ieri alle ore 10 è stata officiata dal vescovo emerito mons. Claudio Giuliodori, mentre in quella delle 11.30 il vescovo titolare della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, mons. Nazzareno Marconi, ha concelebrato insieme al parroco di Santa Maria Assunta don Patrizio Santinelli e a don Gabriele Sabbieti.

Nel corso di quest’ultima funzione, il sindaco di Cingoli, Michele Vittoriha consegnato simbolicamente le chiavi della città a Sant’Esuperanzio nelle mani del vescovo, in segno di protezione al “Balcone delle Marche”. Portando i suoi saluti istituzionali, il primo cittadino ha ribadito come questa festa patronale debba risvegliare il senso di comunità e di unità.

Vittori è stato accompagnato dagli assessori Martina Coppari e Gilberto Giannobi e dalla comandante della Polizia Locale, Marzia PauliniNon era presente l’Amministrazione comunale di Montefelcino (Pu) per impegni istituzionali, ma che ha comunque rinnovato telefonicamente all’Associazione Sant’Esuperanzio l’amicizia, la stima e l’affetto che legano le due comunità accomunate dallo stesso Patrono.

Da sinistra il sindaco Vittori, il Lgt. dei Carabinieri di Cingoli Umberto Paglioni, il presidente Lancioni

Alla fine della celebrazione delle 11.30, il comandante della stazione dei Carabinieri di Cingoli, il luogotenente Umberto Paglioni, ha illustrato ai fedeli le modalità di prevenzione al fine di evitare truffe ai danni di cittadini anziani. 

Ultimamente, infatti, malintenzionati si presentano sotto le mentite spoglie di operai dell’Enel, operatori sanitari per il contrasto del covid-19, impiegati dell’acquedotto o di vari enti pubblici e cercano di entrare in casa per farsi consegnare denaro e oggetti in oro. Sono stati distribuiti, inoltre, volantini stampati dai Carabinieri della Compagnia di Macerata per illustrare le modalità di prevenzione ai reati di truffa.

Le autorità civili, militari e religiose hanno poi partecipato al tradizionale pranzo offerto dall’Associazione Sant’Esuperanzio, alla presenza anche della presidente dell’Avis Cingoli, Floriana Crescimbeni, dei sacerdoti don Pawlu Felice e don Gerardo Salinas Garcia. A fare gli onori di casa c’erano il presidente del comitato patronale, Piergiorgio Lancioni, il segretario Giovanni Sbergamo, i consiglieri Tonino Emiliani, Piero Alfei e Michela Sbergamo

Il vescovo mons. Nazzareno Marconi con don Patrizio Santinelli

Per quanto riguarda il programma ricreativo-culturale, sono state molto apprezzate dai cingolani le due iniziative video trasmesse sulla pagina Facebook “Parrocchia Santa Maria Assunta”, ovvero la spiegazione della cripta della Collegiata di Sant’Esuperanzio e la lettura teatrale “Formario, amico di Esuperanzio”, entrambe a cura di Giovanni Sbergamo, le quali si possono tuttora rivedere online.

In molti, inoltre, nel pomeriggio, sono andati ad acquistare le famose cresce di Sant’Esuperanzio, preparate dalle esperte cuoche del comitato patronale, per poi degustarle solamente a casa, dato che si potevano prendere solo da asporto. Numerosi visitatori, infine, stanno curiosando nella mostra fotografica-documentaria “Don Adriano: un uomo, un cristiano, un prete”aperta dalle 16.30 alle 20 in alcune giornate tra luglio e agosto.

Le ristrettezze hanno limitato il programma della festa di Sant’Esuperanzio, ma l’associazione patronale spera di poter tornare a organizzarla anche il prossimo anno con le iniziative che contraddistinguevano il tradizionale appuntamento della quarta domenica di luglio.

Giacomo Grasselli

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