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CINGOLI L’esultanza di Consalvi (Pd): «Ci siamo, si passa alla fase attuativa per l’AV3»

Oggi in Consiglio Regionale approda il Piano Sanitario in cui è inserita la proposta di riconoscere la struttura di Cingoli quale ospedale montano di zona disagiata 

 

CINGOLI, 4 febbraio 2020 – Mesi e mesi di lavoro oscuro tra la contrarietà dell’Amministrazione Comunale, ma con il sostegno di tanti cittadini, ora finalmente cominciamo a vedere la luce affinché la sanità cingolana abbia un futuro stabile.

Ve le ricordate le polemiche? Sarà un passaggio difficilissimo! Che fine farà il reparto di lungodegenza riabilitativa in continuità assistenziale con Jesi? E il Distretto sanitario, dove ci collocheranno con Macerata o con Camerino? E lo Iom? (associazione benemerita di volontari). Come faranno i nostri malati di tumore senza questa associazione? Ma soprattutto quando verranno ripristinati i posti letto con il relativo personale tolti questa estate?

Questo era clima, alimentare le paure dei cittadini, ma non indicare nessuna soluzione, l’unica strada era quella di rimanere nella palude di Jesi che per le note difficoltà finanziarie i posti letto tolti questa estate (80) non li hanno ancora ripristinati né a cingoli né tantomeno altrove.

I fatti

1) Il 23 dicembre in occasione del bilancio, il Consiglio Regionale approva il passaggio di Cingoli dall’AV2 all’AV3.

2) Il 20 gennaio la Giunta Regionale con la delibera n. 29 ha approvato un cronoprogramma preciso e articolato che indica le date e le modalità del passaggio di tutte le attività. Entro il 31 marzo tutte le funzioni ospedaliere e sanitarie, poi in seguito con step successivi tutte le altre funzioni con termine 31 dicembre 2020 senza che ci siano vuoti di potere o interruzioni di servizio. ( vedi scheda )

3) Nei giorni scorsi la Direttrice Asur ha delegato il Direttore Alessandro Maccioni nel portare avanti tutti i provvedimenti conseguenti previsti nella delibera regionale per accelerare il passaggio.

4) Nel frattempo il Direttore, d’intesa con il Dott. Guidi, ha insediato tre commissioni tecniche a Cingoli           (medici , funzionari e una referente del presidio di Cingoli) per stilare nel giro di dieci giorni criticità e proposte operative per attivare prima possibile i servizi ( lavoro terminato il 28 gennaio)

5) Il 27 gennaio si è tenuto un incontro con le organizzazioni sindacali e personale per fugare dubbi, perplessità e paure. Incontro giudicato molto positivo dai presenti per chiarezza e trasparenza.

Questa fase operativa si dovrà declinare nella fase attuativa

1) L’impegno è riportare entro il 31 marzo (noi speriamo prima) medici, infermieri e ausiliari e riaprire i posti letto chiusi nel giugno scorso dando piena operatività ai reparti. Il reparto di riabilitazione ospedaliera sarà in continuità assistenziale con Macerata ma nel contempo l’ospedale di Jesi potrà, come ha fatto finora, mandare i propri ammalati a riabilitarsi a Cingoli. Resta pacifico che ogni cittadino potrà ricoverarsi o farsi visitare in qualsiasi ospedale marchigiano e d’Italia!

2) Riapertura progressiva dei poliambulatori chiusi o non funzionanti. Il primo che riapre come segno tangibile sarà quello di cardiologia nel pomeriggio del 7 febbraio con il Dott. Berrettini (Primario di Cardiologia dell’ospedale di Camerino ) e di seguito oculistica, ginecologia, ecc…

3) Capitolo attrezzature: verrà acquistata una nuova ambulanza 4X4 per l’emergenza sanitaria, nuove attrezzature di ultima generazione per le analisi cliniche (POCT ), estensori digitali per la radiologia, un nuovo e moderno ecografo per gli ambulatori di ginecologia e cardiologia.

4) Verrà confermata ed estesa tramite convenzione la collaborazione con lo Iom di Jesi.

5) Per ultimo, ma forse il capitolo più importante è quello di oggi, martedì 4 febbraio, quando il Consiglio Regionale approverà il nuovo Piano Sanitario dove è presente la proposta depositata dal Capogruppo Pd in Regione Francesco Micucci che riconosce Cingoli come ospedale montano di zona disagiata alla pari di Pergola e Amandola. Il Piano una volta approvato dovrà poi essere vagliato dal Ministero della Sanità. Questo atto apre prospettive interessanti per il quale la Città lotta da trent’anni.

Noi passo dopo passo siamo andati avanti, sicuri di lavorare per l’interesse della comunità cingolana senza fini reconditi, da soli ma con tanti cittadini, mettendo in campo tutte le iniziative politiche per raggiungere la soluzione, con il cuore, a testa alta e con la schiena dritta. Sull’altro versante, hanno alimentato le paure e la protesta fine a stessa fino ad arrivare al dileggio dei “ tre amici al bar”. I tre amici al bar in tre mesi sono riusciti a cambiare una legge regionale, far fare una delibera sul cronoprogramma alla Giunta Regionale e per ultimo a modificare un Piano Sanitario Regionale per dare un futuro alla sanità cingolana.

Raffaele Consalvi, capogruppo Uniti per Cingoli

 

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