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Attualità

CINGOLI OSPEDALE E AREA VASTA 3, «SI STA ANDANDO VERSO IL PEGGIO»

Fratelli d’Italia Cingoli con Elena Leonardi

Il centrodestra cingolano è contro la manifestazione di domani ad Ancona. Elena Leonardi (FdI) ha annunciato la votazione sul passaggio all’Area Vasta 3

CINGOLI, 20 dicembre 2019 – Continuano ad arrivare le reazioni politiche in merito all’ospedale di Cingoli e alla manifestazione ad Ancona di domani, sabato 21 dicembre.

Ieri, 19 dicembre, il capogruppo di “Centrodestra per cambiare”, Francesco Pacetti, ha diffuso un comunicato stampa della sua formazione politica, mentre la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Elena Leonardi è intervenuta al Pub Rock Abbey di Cingoli, dove ha annunciato l’imminente votazione in regione in merito al passaggio di Cingoli dall’Area Vasta 2 di Jesi all’Area Vasta 3 di Macerata.

Il Comunicato di Francesco Pacetti

Nel comunicato, Pacetti ripercorre le tappe salienti dello smantellamento dell’Ospedale di Cingoli. «La già complicata – si legge nel testo – situazione di smembramento della struttura si è aggravata nell’ultimo periodo, con la riduzione dei posti letto dei due reparti, l’eliminazione dei servizi di laboratorio analisi e radiologia, la mancata sostituzione del cardiologo, la chiusura di vari ambulatori. La giustificazione a questa azioni sconsiderate sarebbe la mancata programmazione per la sostituzione del personale in ferie durante i mesi estivi.»

Il capogruppo precisa anche alcuni retroscena. «Nel frattempo – continua Pacetti – vengono fatte delle proposte in Regione, da parte del PD, riguardo all’eventuale migrazione dell’Ospedale di Cingoli dall’Area Vasta 2 All’Area Vasta 3, questo per ovviare (come sostenuto dal PD) a delle carenze di budget ad AV2. In Commissione Sanità, mi sono espresso in maniera non favorevole al passaggio per assenza di garanzie e proposte. Abbiamo assistito ad un’altra presa in giro della politica locale da parte di quella regionale. I pessimi rapporti tra il Comune di Cingoli e Asur/Regione, dovuti alla mancanza di dialogo voluta dalla nostra Amministrazione comunale, non permettono di avviare una trattativa: tutto, purtroppo, lascia presagire che si stia andando verso il peggio. Anche questa volta la Giunta comunale dimostra problemi di comunicazione con le istituzioni competenti, come più volte peraltro dal Sindaco dichiarato (“Neanche ci rispondono al telefono” cit.). È una situazione grave

Il no alla manifestazione

Pacetti puntualizza anche in merito al riconoscimento di Cingoli come “area disagiata”. «La Consigliera Regionale di Fratelli d’Italia Elena Leonardi – spiega il capogruppo – ci ha offerto il suo aiuto, proponendo un emendamento per poter riconoscere Cingoli come “area disagiata”, ai sensi della Delibera di Giunta Regionale n. 81 del 29 Gennaio 2019. Sembra l’unica strada da poter percorrere per salvare il nostro Ospedale, invece alcuni esponenti del PD regionale hanno smontato l’emendamento della consigliera Leonardi attraverso sub-emendamenti, per poi crearne uno nuovo sulla falsa copia di quello proposto dalla consigliera stessa. Vogliono far passare questo emendamento come voluto dal PD, quando invece è stato Fratelli d’Italia a proporlo per primo. C’è stato un copia-incolla».

Il gruppo “Centrodestra per Cambiare” è quindi contro la manifestazione organizzata ad Ancona dalla Giunta Comunale per domani, sabato 21 dicembre. «Ci opponiamo – spiega Pacetti – per due motivi. Innanzitutto perché è priva di alcun senso, utile soltanto ad isolarci sempre di più, come già successo in passato con i risultati che oggi tutti vediamo. Crediamo, inoltre, che sia assurdo manifestare contro qualcosa che abbiamo già ottenuto, dato che il riconoscimento di Cingoli come “area disagiata” è stato già approvato in Commissione Sanità e a gennaio sarà definitivamente adottato il provvedimento che sancisce tale decisione. L’amministrazione comunale finge di non saperlo, abusa della buona fede dei cingolani e addirittura spende soldi per organizzare inutili manifestazioni solo per il proprio tornaconto politico/elettorale.»

La Conferenza Stampa di Fratelli d’Italia Cingoli

Fratelli d’Italia Cingoli con Elena LeonardiNel pomeriggio di ieri, 20 dicembre, si è svolta una conferenza stampa del gruppo di Cingoli di Fratelli d’Italia alla presenza della Consigliera Regionale e Vice-Presidente della Commissione Sanità, Elena Leonardi, i coordinatori locale di sezione, David Branchesi e Mauro Marrocchi, e i consiglieri di minoranza di “Centrodestra per Cambiare” Francesco Pacetti e Maria Catia Marchegiani.

«Il gruppo cingolano di Fratelli d’Italia – ha spiegato Branchesi – vuole strutturarsi a Cingoli anche a livello locale, accogliendo tutti coloro che sono utili alla causa. La struttura organizzativa sarà composta da cinque figure, alla quale sarà affidato il coordinamento della linea politica, delle iniziative e delle attività locali. Un contenitore serio, affidabile e da sempre coerente coi valori espressi, al quale invitiamo tutti i simpatizzanti ad entrare a farne parte, alimentando così il trend che vede il partito in continua crescita, sia a livello nazionale ma soprattutto nei nostri territori. Fratelli d’Italia pone il suo interesse su tematiche importanti per Cingoli ed è uno strumento al servizio della tutela e del miglioramento della qualità della vita dei cittadini.Vogliamo essere in grado di partecipare alle regionali imminenti. Siamo il secondo comune della provincia per elettorato, quasi al 10%, ed è un motivo d’orgoglio. Alla Leonardi abbiamo sempre chiesto di portare le istanze della sanità cingolana in regione e lo ha sempre fatto”.

L’intervento di Elena Leonardi

«E’ sempre un piacere – debutta la Consigliera Leonardi – tornare a Cingoli. Ho visitato l’ospedale e ho approfondito la situazione rispetto ad alcune segnalazioni della popolazione. Subito dopo dei tagli ai reparti avevo fatto un interrogazione sul Piano Ferie. Mi fu risposto che i posti letto sarebbero stati reintegrati e riaperti nel mese di ottobre, questo non è successo. Oggi il reparto, seppur molto bello e attrezzato, è completamente vuoto. E’ una struttura che ha capacità notevoli con l’impegno di tutto il personale che ci lavora.»

La Leonardi ha fatto il punto sull’avanzamento del Piano Socio Sanitario negli organi legislativi regionali. «Il Piano – ha dichiarato – ha terminato proprio oggi l’iter in Commissione. La votazione in aula dovrebbe esserci nel mese di gennaio 2020. Anche in aula si potranno ripresentare alcuni emendamenti su problematiche non accolte o che non mi convincono per come sono uscite. A Gennaio il Piano non parlava di Cingoli neanche nelle aree disagiate, comprendendo solo Amandola e Pergola in deroga al DM70. Tredici ospedali sono stati trasformati in Ospedali di Comunità. Io ho fatto a ottobre 2019 un emendamento per mettere Cingoli e Cagli accanto ad Amandola e Pergola. Sono stata l’unica e la prima a depositare un emendamento specifico per Cingoli nell’ambito del settore dedicato alla “Assistenza Ospedaliera e all’Emergenza-Urgenza” che tenesse conto della necessità di un presidio ospedaliero con pronto soccorso.»

La Consigliera ha analizzato nello specifico i vari dispositivi. «Nell’esame della Commissione – ha spiegato – sono stati fatti dei sub-emendamenti, in particolare un emendamento del PD ha tolto tutti i riferimenti agli ospedali in area disagiata, bloccando eventuali nuove aggiunte. Ci sono stati poi emendamenti successivi per riproporre Cingoli, Cagli, Amandola e Pergola. L’ultimo sub-emendamento ingloba quelli superiori ed è stato presentato sempre del PD. E’ positivo perché sono stati reintrodotti tutti gli emendamenti, ma fa delle distinzioni. Ad Amandola e Pergola vengono funzioni di pronto soccorso o di presidio ospedaliero in zone disagiate. Tenendo anche conto dei percorsi già attuati, anche per Cingoli e Sassocorvaro è prevista l’equiparazione area disagiate e rafforzamento personale emergenza. Sarebbe stato più lineare e coerente mettere tutte le località allo stesso piano. Così si lascia una porticina aperta per dare facoltà alla Giunta Regionale di stabilire le zone da scegliere. Questo è un campanello d’allarme. Ripresenterò un emendamento per affiancare a Cingoli insieme agli altri. Abbiamo una normativa nazionale che non è calibrata per rispondere alle esigenze di comunità appenniniche con aree che hanno le stesse esigenze di realtà più densamente popolate. Si può fare qualcosa di più e di meglio in questa situazioni difficili

Il passaggio dall’Area Vasta 2 all’Area Vasta 3: il clamoroso annuncio

La Leonardi ha spiegato chiaramente anche la questione relativa al passaggio di Cingoli dall’Area Vasta 2 all’Area Vasta 3. «La proposta – ha detto – di spostare Cingoli da Jesi a Macerata è stata fatta dai consiglieri PD Giancarli, Volpini (che poi si è tirato fuori) e Micucci, riprendendo una proposta già avanzata ma mai arrivata a discussione. Abbiamo iniziato l’esame in Commissione, con le audizioni con componente tecnica e componente rappresentativa del consiglio comunale. Abbiamo cercato di fare un’attenta analisi con i tecnici dell’AV 3 e dell’AV2 e degli ambiti dei servizi. Abbiamo chiesto ulteriori approfondimenti alla parte tecnica per tener conto delle conseguenze. Dal punto di vista ospedaliero, è solo uno spostamento da un bilancio all’altro. La problematica è quella legata ai servizi territoriali (medici di base, servizi sociali, appalti, mense), perché si sposta l’Ambito che è legato a Jesi.»

Area Vasta 3, solo una forzatura politica

Le sorprese, come anticipato ieri, non finiscono qui. «Si sta discutendo in Aula – spiega Leonardi – il bilancio del prossimo anno della regione che arriverà in aula lunedì prossimo, 23 dicembre. E’ stata presentata oggi una Proposta di Legge “Omnibus” ed una disposizione specifica riguarda lo spostamento dall’Area Vasta 2 all’Area Vasta 3. La vedo come una forzatura politica perché la metodologia utilizzata non sta tenendo conto del dibattito sul territorio e sulla Commissione, non si dà tempo di valutare i pro e i contro. C’era tutto il tempo per fare un approfondimento. Non abbiamo avuto rassicurazioni e garanzie da Maccioni (direttore Area Vasta 3, ndr) nel caso in cui Cingoli venisse trasferite. Consalvi ha detto che siccome le cose non funzionano, vogliono andare a Macerata. Stanno andando avanti perché è una volontà di partito. Non mi piace il metodo che stanno utilizzando oggi. Sia Guidi (direttore Area Vasta 2, ndr) che Maccioni ci hanno detto che “se la politica ci dice di fare questo, noi lo facciamo”. Ci vorrà comunque circa un anno per un eventuale trasferimento. Dobbiamo garantire la continuità del servizio. Non sono stati sentiti neanchè Apiro e Poggio San Vicino, che passerebbero anche loro sotto l’Area Vasta 3. In questi anni di Commissione Sanità abbiamo ricevuto lamentele ovunque sui disservizi e sui tagli dei posti, non è un problema solo di Cingoli.»

Il dibattito

A questo punto è intervenuto l’ex assessore comunale Franco Tiranti presente in sala, da sempre sensibile al tema dell’ospedale. «Sono favorevole – ha dichiarato – al trasferimento a Macerata per due ragioni. Lo avevamo chiesto già dagli anni ’90. Ritengo che sia molto importante ritornare nella provincia d’appartenenza. Abbiamo sempre dovuto combattere con una parte di pratiche verso Ancona e una parte verso Macerata. In tutta Italia siamo rimasti 3 comuni in questa situazione. Sono stati 30 anni di lotte continue con abusi da parte della dirigenza jesina. La Regione dava l’input e poi non controllava quello che succedeva nell’ASL. Avete fatto bene a chiedere gli approfondimenti. Io credo che peggio di così non possiamo andare.»

A Fratelli d’Italia Cingoli non va proprio giù il tono del dibattito che si è creato attorno a questo tema. «Il tema della sanità – ha detto Branchesi – è strumentalizzato per fini personali alla vigilia delle elezioni. Da un lato il PD, vero e unico responsabile del progressivo smembramento dell’intero sistema socio-sanitario regionale, dall’altro l’amministrazione comunale che oramai da un decennio non è in grado di avanzare le istanze del territorio nelle sedi competenti. A noi questa cosa non piace. Ci togliamo da questo agone di personalismo. Tutti vogliamo che l’ospedale che funzioni. Ci vuole metodo. Bisogna avere un dialogo sempre, non soltanto alla vigilia delle tornate elettorali.»

Un errore manifestare di sabato pomeriggio

Branchesi chiarisce la sua posizione in merito alla manifestazione di domani ad Ancona. «E’ inutile – spiega – manifestare ad Ancona di sabato pomeriggio. Viene il dubbio se sia un bravo amministratore se non si basa sul dialogo. Inutile stracciarsi le vesti e invocare una fantomatica mobilitazione popolare illudendo e disinformando i cittadini su un tema che dovrebbe essere in modo trasversale preso in carico e con determinazione portato avanti. Assistiamo ad una corsa alla visibilità sulla pelle dei cittadini, in nome di prese di posizioni politiche e tornaconti personali che nulla hanno a che fare con il mandato istituzionale conferito dal territorio. Fratelli d’Italia Cingoli crede ancora una volta e con forza che le manifestazioni di sabato pomeriggio, ma come in passato anche di mattina, i presìdi col camper, i viaggi con un po’ di neve, le finte petizioni, a nulla servono in concreto anzi, ed è nei fatti, acuiscono solamente l’ormai enorme divario tra le istituzioni. Quindi non parteciperemo alla manifestazione, ritenendola pretestuosa e dannosa, e rifiutando le solite chiacchiere da bar che vogliono far passare il messaggio che se non vi partecipi nei modi imposti allora non hai a cuore la questione.»

La ricetta di Fratelli d’Italia Cingoli

Si propone, quindi, un diverso approccio. «Noi vogliamo – ha continuato Branchesi – che la sanità sia fruibile con facilità dai cittadini e sostenibile dagli enti locali. Crediamo che proporre soluzioni semplicistiche a temi così complessi sia sbagliato, e che tale tema in particolare richieda la cooperazione di tutte le parti causa. Chi ha il dovere di governo crediamo che abbia l’obbligo di coinvolgere tutte le rappresentanze locali proponendo dialogo, ascoltando proposte e promuovere una sintesi nel solo interesse dei cittadini, non in funzione di una continua rincorsa al facile consenso. Questo non è mai avvenuto in questi anni, e la storia si ripete. Siamo a fianco dei cittadini stanchi di promesse non mantenute, logori nel vedere una continua corsa al ribasso su un tema così fondamentale. Fratelli d’Italia si unisce a quanto espresso dal comitato “Ancora non è notte a Cingoli” e ne è al suo fianco. Riteniamo irricevibili allo stato attuale le richieste che da più parti arrivano sulla valutazione del passaggio da AV2 a AV3, in assenza di chiari e concreti impegni sui servizi programmati. Siamo consapevoli e aperti ad accogliere tutte le eventuali proposte migliorative indipendentemente dall’Area Vasta competente. Chiediamo un servizio sanitario congruo al nostro territorio, non siamo interessati a condividere facili slogan e non vogliamo scegliere tra due scatole vuote. Auspichiamo un vero dialogo tra tutte le forze politiche cingolane, i comitati, i cittadini, dal quale possano nascere azioni unitarie serie nel solo e reale interesse della salvaguardia del nosocomio.»

Anche Mauro Marrocchi è intervenuto per chiarire la questione. «Pensiamo – ha detto – che la manifestazione di sabato 21 dicembre non possa portare benefici per l’Ospedale. Non parteciperemo non perché non vogliamo bene all’ospedale. La riteniamo inutile, non otteniamo niente. La maggior parte delle persone va a fare shopping. Seguiamo anche la vicenda del Polo Scolastico. Abbiamo perso un anno per un progetto infattibile dall’inizio, poi adesso il decreto ci impone di fare le scuole dove stavano prima. Se eravamo partiti prima, forse adesso potevamo aver già scavato. Seguiamo anche la discarica. Nel 2021 finisce l’attività. Dove si farà? Ci sarà un estensione? Non sappiamo nulla. Se l’amministrazione ci vuole coinvolgere, ci devono coinvolgere fin dall’inizio con proposte e idee fattibili.»

Gli interventi di Pacetti e Marchegiani

Anche i Consiglieri Comunali di minoranza sono intervenuti. «Siamo grati per la disponibilità di Elena Leonardi – ha detto Francesco Pacetti – ci ha dato sempre una grossa mano. Questo significa fare politica. Crediamo veramente di fare qualcosa. Ci votano sempre a sfavore, ma lottiamo per quello che vogliamo ottenere. Tutto quello che si sta facendo in tema di sanità è fatto per fini politici. L’ospedale di Cingoli va incontro all’oblio. Tutti cercano come ultima possibilità di salvare l’ospedale con l’emendamento di area disagiata, ma l’emendamento viene smontato dal PD per prendersi i meriti. Mi devo fidare di questo? Mi devo fidare di chi mi promette di venire a Macerata per risolvere i problemi? La maggioranza ha fatto acqua da tutte le parti nella comunicazione con le istituzioni. Il sindaco non è stato contattato per inaugurare le strumentazioni dell’ospedale di Cingoli. Le battaglie in regione con i camper non ci hanno portato frutti. Bisogna usare metodo per portare avanti certe richieste. Ci abbiamo messo la faccia per portare avanti un ideale di Cingoli. L’ospedale è fondamentale per il nostro territorio, anche per l’economia del nostro paese. In merito al passaggio all’Area Vasta 3, se la sinistra ci porta delle garanzie noi teniamo la porta aperta. Spero di poterci mettere seduti ad un tavolo e parlarne.»

E’ stata molto più critica Maria Catia Marchegiani.  «Non mi fido più – ha dichiarato – delle chiacchiere. Siamo stati ingannati sul Punto di Primo Intervento, ma in realtà è un PAT. Non mettono persone capaci ai vertici dell’Area Vasta. In Regione hanno capito che l’hanno fatta talmente grossa che hanno cercato di trovare una soluzione. Vogliamo garanzie per andare a Macerata. La struttura di San Severino è stata completamente disintegrata. Risparmiano perché ci sono comunque tagli, massacrando l’entroterra. Non sono d’accordo con la manifestazione, perché serve il dialogo.»

Giacomo Grasselli

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