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CINGOLI Ospedale, le domande di “Ancora non è notte a Cingoli”

«Riproponiamo il progetto per un reparto di medicina, uno di chirurgia e un vero pronto soccorso»

CINGOLI, 2 marzo 2021 – Quel sistema (sanitario) che molti, con un po’ di superficialità, definivano di eccellenza, uno dei migliori di Europa, ma che il richiamo alla realtà, partorita dalla pandemia Covid-19, ha dimostrato tutte le falle che ben conosciamo e viviamo!

Il virus ha messo ancor più allo scoperto quanto siano indispensabili le strutture sanitarie territoriali, specialmente ora che la vaccinazione, se pur cominciata, si fa sempre più urgente per contrastare il diffondersi della pandemia e le sue varianti.

Fu un grave errore eliminare o ridurre la efficienza degli ospedali territoriali, come il nostro a Cingoli che se pur esistente, ha visto nel tempo diminuire le sue specificità in nome di una scelta più che altro ideologica che ha causato solo riduzione di servizi.

Mai come ora se l’ospedale di Cingoli avesse avuto la sua completa efficienza di reparti, avrebbe potuto dare ampia ospitalità alla acuzie ordinaria, lasciando la cura della pandemia ai Covid Hospital!

Il diritto alla salute previsto come inviolabile dalla Costituzione, è stato recentemente ribadito dal Presidente Mattarella“Il sistema sanitario patrimonio da preservare, sul quale bisogna necessariamente investire”.

Anche Draghi, neo Presidente del Consiglio, ha posto in evidenza la necessità di ridisegnare la sanità territoriale.

Il presidente dell’Anci ha sollecitato tutte le istituzioni, soprattutto quelle territoriali, ad un obiettivo unitario qual è quello delle vaccinazioni.

Questa pressione forte esercitata dalle più alte figure istituzionali, nonché dalla Costituzione, deve essere finalizzata ad un risultato unico: rivedere il sistema sanitario con particolare riguardo alla sanità territoriale, per troppo tempo lasciata in balia di soluzioni regionali o locali affidate alla politica e non al diritto alla salute di tutti i cittadini.

Allora se il “contributo” europeo destinato alla sanità sarà di 20 miliardi di euro (e non di 9 come sembrava inizialmente), meritevole di attenzione è la proposta del presidente delle Autonomie locali Italiane, Matteo Ricci, che suggerisce di destinare questa fetta di risorse ai Comuni, enti in grado di elaborare più velocemente progetti e spendere i relativi finanziamenti.

Come fanno i cittadini che si aspettano risposte da chi li governa, vorremmo porre alcune domande.

Che ne dite di riproporre il “progetto Cingoli”, con un reparto di medicina, uno di chirurgia programmata in day surgery, un vero pronto soccorso e relativo personale?

Seguendo la proposta Ricci, domandiamo al Comune di fare proprio il “progetto Cingoli” che opportunamente adeguato e avallato della nostra Regione, potrebbe accedere all’anticipo del 10% del Recovery plan. Sembra infatti che tale anticipo sarà erogato all’Italia entro il prossimo – si spera – mese di aprile (notizia dei media).

Un vero ospedale territoriale sarebbe in questa zona montana una struttura fondamentale per una assistenza essenzialeliberando posti letto indispensabili per combattere il virus in altre strutture con competenza specifica.

Abbiamo visto sui “social” l’elenco dei Comuni in Regione, chiamati alla somministrazione del vaccino. La struttura sanitaria di Cingoli – paese con un vasto territorio, più di 400 km. di strade comunali, punto di riferimento per i Comuni limitrofi, tasso importante di popolazione anziana, case sparse, sede di una sezione Avis e di Protezione Civile – potrà avere uno spazio destinato alla somministrazione del vaccino? Come ad esempio la tensostruttura già utilizzata per la vaccinazione contro l’influenza stagionale.

Quando, dove, con quale tipo di farmaco e partendo da quale fascia anagrafica inizierà a Cingoli la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 e sue varianti?

Comitato “Ancora non è notte a Cingoli”

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