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Cingoli Ospedale, le Oss: «Che fine faremo?»

Il 31 dicembre è alle porte, forte probabilità che i contratti non vengano rinnovati per il reclutamento di altro personale a tempo determinato

di Nicoletta Paciarotti

Cingoli, 1 dicembre 2022 – «Alla soglia del mese di dicembre, con 31 mesi di lavoro alle spalle, durante i quali abbiamo acquisito competenze e formato una ottima squadra di lavoro, rischiamo tutti di andare a casa. Che fine faremo?».

La lettera a cuore aperto di una Oss dell’ospedale “Francesco Foltrani” di Cingoli.

Assunta dall’azienda a giugno 2020, avendo partecipato a un avviso per titoli e colloquio per assunzione a tempo determinato nel profilo professionale Oss, è stata reclutata insieme ai colleghi, pur non essendo ai primi posti in graduatoria, «perché avevamo espresso esplicita preferenza per il presidio di Cingoli, dove serviva personale per la prossima riapertura del reparto Dpa».

«Dunque la nostra assunzione non è conseguenza dello stato di emergenza covid, di cui abbiamo sentito la gravità anche nel nostro ospedale».

Dopo il primo e il secondo rinnovo, si rischia che dopo il 31 dicembre non ce ne sia un terzo.

«L’Azienda, infatti, sta reclutando nuovo personale dalla graduatoria di un nuovo avviso bandito a maggio 2022 – determina 966 Indizione avviso pubblico per titoli per assunzioni a tempo determinato esclusivamente per Cingoli di Oss».

«A questo punto mi chiedo la logica, il senso di queste nuove assunzioni, visto che saranno sempre a tempo determinato e il tetto di spesa, di cui sento tanto parlare, rimarrebbe lo stesso».

«Il personale disponibile a lavorare a Cingoli c’è già, siamo noi».

«Noi, che a giugno 2020 abbiamo espressa chiara volontà di lavorare a Cingoli, vediamo svanire la possibilità di raggiungere il traguardo dei 36 mesi, che ci permetterebbe di rientrare nei criteri della legge Madia».

«Se i rinnovi contrattuali per le scadenze al 31 dicembre non ci saranno, la nostra unica speranza, ad oggi, resta la stabilizzazione per chi ha maturato 18 mesi da gennaio 2020, provvedimento che in altre regioni è stato già adottato».

«Come finirà la nostra storia? Non voglio suscitare sentimenti di compassione, vorrei che venisse riconosciuto il valore del nostro lavoro dandogli il giusto peso».

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