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CINGOLI Pesaresi (Welfare Oggi): «Passaggio all’AV3 una decisione incomprensibile»

CINGOLI, 12 gennaio 2020 – Nei giorni scorsi – il 23 dicembre 2019 – il Consiglio regionale delle Marche ha deciso di modificare l’organizzazione dell’Azienda sanitaria unica (ASUR) spostando  i comuni di Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino dall’Area Vasta 2 di Ancona all’Area Vasta 3 di Macerata (Legge regionale n.43/2019).

Si tratta di una decisione francamente incomprensibile perché:

  • non è stata richiesta dai comuni interessati,
  • non è stata richiesta dalla popolazione,
  • non è stata richiesta dalla organizzazione sanitaria,
  • non è stata richiesta dalla Giunta Regionale,
  • non lo prevede il nuovo Piano sanitario regionale,
  • non è nata neanche in commissione sanità (dove ne stavano discutendo).

La decisione è nata da un emendamento nella commissione consiliare che si occupa di affari istituzionali ma che poi la maggioranza ha votato.

Franco Pesaresi

La Giunta regionale, avrà adesso entro centocinquanta giorni (entro il 29/5/2020) per attuare la nuova normativa e per riorganizzare la rete dei servizi sanitari e socio-sanitari che coinvolgono i territori interessati. I tempi di attuazione coincidono con le prossime scadenze elettorali regionali.

Qualche riflessione sul perché e sulle conseguenze

  1. Con il passaggio di questi tre comuni all’Area Vasta 3 di Macerata l’ospedale di Cingoli avrà delle risorse maggiori? Con l’attuazione della legge l’ospedale di Cingoli verrà collocato in una area con la più alta concentrazione di piccoli ospedali (Camerino, San Severino, Matelica) delle Marche ed è probabile che, vista la vicinanza geografica, farà anche parte dello stesso distretto sanitario di Camerino. E’ difficile pensare che la vicinanza con le altre piccole strutture possa favorire l’ospedale di Cingoli o anche di fargli ottenere una configurazione migliore dell’attuale. Potrebbe addirittura accadere il contrario.
  1. Quali saranno le conseguenze immediate per l’ospedale di Cingoli? L’ospedale di Cingoli ha una dotazione complessiva di 40 posti: 30 di post acuzie ospedaliera (lungodegenza riabilitativa) e 10 di cure intermedie. Da giugno 2019 i posti sono stati ridotti (ed al momento non ripristinati) a 20 (15 Lungodegenza e 5 di Cure intermedie).  Nella fase attuale, l’ospedale di Cingoli, attraverso la collaborazione con l’ospedale di Jesi (che invia i pazienti e fornisce il medico) svolge un significativo ruolo nella riabilitazione dei pazienti che escono dai reparti per acuti dell’ospedale di Jesi. Con la collocazione nell’area vasta di Macerata dovrà cambiare l’indirizzo riabilitativo dell’ospedale per adeguarlo a quello richiesto nella nuova Area Vasta di Macerata. Per l’Area Vasta 2 di Ancona si tratta comunque di una importante diminuzione dell’offerta di posti letto post acuzie (considerando anche le cure intermedie) che dovranno essere compensate. Il passaggio dell’Ospedale di Cingoli dall’AV2 alla AV3 pone dunque importanti questioni di tipo programmatorio.
  1. E’ giusto riorganizzare per pezzi senza avere chiaro il quadro generale? L’art. 23, comma 2 del D. Lgs. 147/2017 prevede la coincidenza degli ambiti sociali, sanitari e dei centri per l’impiego. Le regioni devono provvedere a riorganizzare i propri ambiti. Quella è la sede per prevedere la eventuale revisione degli ambiti territoriali. Siccome è urgente farlo si dovrebbe discutere in quella sede. La regione Marche non l’ha ancora fatto. Discussioni su pezzetti del riordino che la legge impone servono solo a fare confusione e ad evitare i necessari processi riformatori.
  1. Quali saranno le conseguenze per il settore sociale dei servizi? Alla luce del quadro normativo nazionale la modifica prevista per il solo ambito sanitario in futuro coinvolgerà necessariamente anche quello sociale. Per cui, in futuro, i tre comuni dovranno essere collocati  in uno degli Ambiti sociali della provincia di Macerata. E’ probabile che verrà aggregato all’Ambito sociale della Unione montana delle Alti valli del Potenza (San Severino) sia per vicinanza, per caratteristiche orografiche, e sia soprattutto perché questo è uno degli ambiti più piccoli delle Marche. Per cui occorre tener conto anche di questa conseguenza.
  1. Nell’immediato, quali le conseguenze per i servizi sociali dei tre comuni? I servizi sociali  potranno continuare ad essere gestiti con l’Ambito sociale 9 di Jesi ma tutti gli accordi e le procedure relative ai servizi socio sanitari saranno da ricostruire con il distretto sanitario di Camerino (più probabile) o di Macerata. Questo riguarda l’area degli anziani, delle Residenze Protette, dei minori/consultorio e della  disabilità. Un vero pasticcio. Il contrario di quello che si dovrebbe fare, secondo la legge che prevede invece la coincidenza degli ambiti sociali, sanitari e dei Centri per l’impiego.
  1. In futuro? In base alle leggi nazionali, i tre comuni dovranno veder coincidere la propria appartenenza territoriale sanitaria con quella sociale. Se questo dovesse accadere sicuramente diventerà meno conveniente mantenere l’attuale affidamento dei servizi sociali all’Azienda pubblica servizi alla persona (come accade oggi) e forse occorrerà ricostruire i servizi sociali dei tre comuni ma con le restrizioni che ci sono oggi non sarà molto facile.

Franco Pesaresi – NNA Network Non Autosufficenza, Welfare Oggi

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