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CINGOLI REBUS OSPEDALE, MAGGIORANZA IN ALLARME SUL DESTINO DELLA STRUTTURA

Il direttore dell’Area Vasta 2 non scioglie i nodi della sanità cingolana, l’ex sindaco Saltamartini: “Guidi ci porti a settembre delle risposte, altrimenti scenderemo tutti in piazza”

CINGOLI, 8 agosto 2019Il direttore dell’Area Vasta 2, dott. Giovanni Guidi, rassicura il Consiglio Comunale di Cingoli sul ripristino dei posti letto dell’Ospedale locale così come erano configurati prima del piano ferie. Ieri sera, 7 agosto, il dirigente ha risposto alle domande dell’organo consiliare presso la Sala Verdi del Palazzo Municipale.

Il Consiglio Comunale è stato convocato in seduta straordinaria per porre a Guidi alcune domande sulla funzionalità del Nosocomio, di recente colpito da una riduzione dei posti letto complessivi dei due reparti di DPA e Cure Intermedie da 40 a 20.

Siamo preoccupati – ha introdotto il sindaco Michele Vittori – perché vorremmo capire qual è il futuro dell’Ospedale in modo chiaro. Da diversi anni stiamo vivendo la riduzione di apparecchiature, reparti e risorse umane. Cingoli è il quinto comune per estensione delle Marche, abbiamo tante attività sportive, gli Istituti Superiori del territorio ospitano 1000 studenti. Abbiamo vissuto il sisma del 2016. Non chiederemo cose irrealizzabili, ma soltanto quello che ci spetta, ovvero che la struttura sia funzionale.”

In fondo: il dottor Giovanni Guidi

Vittori ha chiarito i temi principali su cui basare il dialogo con l’Area Vasta. “Vorremo avere – ha spiegato – la certezza del ripristino dei posti letto così come erano prima del piano ferie. Inoltre vorremmo sapere se il dottore facente funzione di primario, dott. Giovagnoli, sarà sostituito e se chi verrà dopo di lui avrà un ruolo dirigenziale. Per quanto riguarda il reparto di radiologia, dopo il pensionamento del dott. Pettinari, il suo sostituto è operativo solo a Jesi anche se dovrebbe essere anche a Cingoli. Chiediamo, inoltre, di mettere a disposizione un tecnico per il centro prelievi. Ho comunicato a Guidi, inoltre, i nominati degli infermieri che hanno dato disponibilità di venire a Cingoli tramite le graduatorie di mobilità e vorrei sapere se si stia percorrendo questa ipotesi. Chiediamo, inoltre, il ripristino di tutti gli ambulatori. Infine, vorremo sapere cosa pensa del riconoscimento della struttura di Cingoli come plesso di area disagiata.”

Dopo il sindaco, sono intervenuti i consiglieri di minoranza Maria Catia Marchegiani (Centrodestra per cambiare – Lega, FdI, UDC) e Raffaele Consalvi (Uniti per Cingoli). “Siamo contenti – ha spiegato Marchegiani – che il dott. Guidi sia qui con noi a Cingoli. Finalmente un dirigente dell’ASUR tocca con mano la nostra realtà. Ci teniamo alla nostra struttura ospedaliera e chiediamo il suo importante aiuto. Il problema dell’Ospedale riguarda tutti i cittadini di Cingoli. Occorre vedere insieme come si possono risolvere i problemi. Il personale che lavora in DPA considera il reparto un’eccellenza. Oltre al ripristino dei posti letto, sarebbe necessario assumere personale, dato che mancano 5 infermieri e 6 operatori socio sanitari (OSS). Per fare ciò, si potrebbe attingere dalle graduatorie di mobilità, poiché le persone di Cingoli ci tengono alla struttura. Bisognerà, inoltre, assumere 2 medici a tempo indeterminato per sostituire Giovagnoli e Adami. Quando questi se ne andranno, ci sono apparecchi che nessuno potrà far funzionare”

L’intervento della consigliera Marchegiani si è incentrato anche sul Punto di Primo Intervento. “Occorre un potenziamento – ha spiegato – della radiologia, con un medico presente sempre a Cingoli e con 5 sedute a settimana. Bisogna potenziare il laboratorio analisi, con un tecnico a gestione delle urgenze e che possa utilizzare apparecchi che non possono essere usati da infermieri. Occorre, inoltre, predisporre una formazione del personale medico all’utilizzo di un ecografo. Chiediamo, inoltre, di poter predisporre dei luoghi di osservazione breve dove poter stabilizzare i pazienti in codice giallo ed evitare il surplus di lavoro del Pronto Soccorso di Jesi. Credo sia utile, inoltre, che si possa fare una guida per la popolazione per informarla sui servizi che prevede il Punto di Primo Intervento. Quello che più ci preme, comunque, è avere delle indicazioni in maniera precisa su ciò che bisogna fare.”

“La presenza di Guidi – ha continuato Consalvi – è gradita. Avrei preferito potermi dilungare più di 7/8 minuti come richiesto dal sindaco, perché era l’occasione per poter sviscerare le problematiche dell’Ospedale. Vorrei far capire che questa è una realtà che soffre da un paio d’anni, per colpe ben precise da parte di chi comanda l’Area Vasta. Si è rotto il legame di fiducia tra i cittadini di Cingoli e la sanità pubblica. Abbiamo sempre chiesto cose fattibili, tenendo ben presente quello che si può fare e quello che non si può fare. Non si può perdere tempo ed inventarsi situazioni in loco. La comunità di Cingoli ha bisogno di prestazioni che non ha e vengono negate sistematicamente, possono capitare diverse volte durante l’anno ad una persona. La situazione del Punto di Primo Intervento è allucinante, perché non è possibile che si viene guardati a Cingoli e poi mandati al Pronto Soccorso di Jesi per prestazioni specialistiche, questo vuol dire disabituare la gente. Il cittadino di Cingoli deve pagare se vuole fare una visita specialistica.”

Il consigliere di Uniti per Cingoli ha ben chiara la strada da seguire. “C’è bisogno – ha detto – di percorsi chiari e di un minimo di investimento. Bisogna rifar funzionare i servizi, ma per questo abbiamo bisogno della volontà di tutta la catena di comando dell’Area Vasta che deve calarsi nella realtà. Chi comanda non conosce i problemi dei cittadini. Occorre quindi istituire un tavolo di confronto per verificare la realizzazione degli impegni. Chiediamo un confronto. In passato abbiamo ricevuto tanti si, tante pacche sulle spalle, ma è ora di finirla. Abbiamo bisogno di impegni e di scadenze. Se non sarà così, recuperare il rapporto di fiducia tra cittadini e sanità è molto difficile.”

Quindi a prendere la parola è stato il dott. Giovanni Guidi. “Non ero mai stato a Cingoli – ha chiarito – e devo dire che è un paese carino con uno spettacolo di panorama. Ho ascoltato tutte le proposte con attenzione. Ricordo che la programmazione sanitaria è regionale, i dirigenti hanno il compito di attuare le direttive della giunta regionale, che nascono da atti nazionali. Il Parlamento, nel decreto 70 del 2015, ha decretato il ridimensionamento della frammentarietà dell’offerta ospedaliera. Il piccolo ospedale diventava così pericoloso perché non riusciva a garantire tutta la qualità necessaria. Nel caso specifico, l’Ospedale di Cingoli è stato trasformato da Ospedale per Acuti a Ospedale di Comunità. I posti letto di Cure Intermedie sono un’eccezione per l’assistenza alle persone anziane. I pazienti di Cure Intermedie non sono acuti ed hanno problematiche risolvibili con interventi assistenziali. Si tratta di un trattamento di transizione.”

Guidi ribadisce l’utilità della configurazione attuale. “L’Ospedale di Comunità – ha ribadito – è la strada vincente per rispondere ad esigenze locali. Bisognerà solamente riorganizzare i percorsi assistenziali per dare un servizio adeguato alla popolazione. Gli interventi al Punto di Primo Intervento non sono stati significativi per giustificare una richiesta di piena operatività. Per quanto riguarda la specialistica ambulatoria, abbiamo delle difficoltà, perché i medici di tale settore hanno una forma mista di contratto. La carenza di tali dottori specialistici è giustificata dal fatto che essi tendono a raccogliere le ore vicino alla propria residenza, ed è difficile dunque trovare medici che accettino ore in realtà decentrate. Bisognerà capire come organizzare le specialistiche per bacino d’utenza, dato che le 364 ore settimanali dell’Area Vasta sono parcellizzate su 10 strutture diverse.”

Prima del Consiglio Comunale, Guidi ha detto di aver avuto un colloquio con il dottor Giovagnoli all’Ospedale di Cingoli. “Mi ha esposto – ha chiarito – tutti i problemi della struttura. Per quanto riguarda il personale, l’ASUR ha presentato il piano occupazionale alla Regione, aspettiamo la sua approvazione per rispondere alla vostra richiesta. Percorreremo sicuramente la strada della mobilità per individuare le professionalità più adeguate. Durante l’estate, è normale che ci sia un accorpamento delle attività, in particolar modo di quelle programmate. Farò di tutto, comunque, affinché a settembre siano restituiti tutti i posti letto. Stiamo lavorando, inoltre, per l’assunzione del personale infermieristico. L’ASUR, in tal proposito, ha istituito una centrale unica di reclutamento, che individua il fabbisogno di personale tenuto conto delle specificità del territorio. Cercheremo personale legato a Cingoli per garantire la continuità.”

Sul riconoscimento dell’Ospedale cingolano come plesso in area disagiata, Guidi ha preferito non esprimersi. “Capisco – ha dichiarato – il quadro geografico della struttura, ed effettivamente parliamo di un vasto territorio. Programmare l’assistenza in queste condizioni è molto difficile, ma ripeto che la programmazione dipende dalla Regione, l’Area Vasta è solo esecutrice. Credo sia necessario confermare il ruolo di Ospedale di Comunità a Cingoli, confermando i posti letto e potenziando il reparto di Cure Intermedie. Penso che debbano essere potenziate le offerte dei servizi sanitari a tutto tondo, per migliorare la qualità dell’assistenza, e che occorre riqualificare l’Unità Operativa Sanitaria tramite i Comitati dei Sindaci, riconsiderando la medicina generale per garantire un livello adeguato di cure per le esigenze della popolazione.”

Il sindaco Vittori ha dichiarato di essere parzialmente soddisfatto dell’intervento del direttore dell’Area Vasta. “Apprezzo – ha spiegato – l’impegno a ripristinare i posti letto. Immagino le difficoltà di Guidi, dato che è in carica da pochi mesi, e spero che le sue intenzioni si trasformino in realtà. In caso contrario, faremo delle azioni per difendere l’Ospedale di Cingoli. Voglio essere comunque fiducioso.”

“Prendo atto – ha aggiunto il vice sindaco, Filippo Saltamartini – dell’impegno del direttore di Area Vasta. Prendo atto che il Presidente della Regione abbia rassicurato tutti nella Conferenza dei Sindaci sul fatto che il debito di 40 milioni di euro non sia rilevante. Nel caso di Cingoli, le Cure Intermedie non sono un problema perché sono un reparto molto efficiente. Le risposte che attendiamo da anni riguardano i medici, che mancano insieme agli infermieri. Guidi ha detto che abbiamo un Punto di Primo Intervento che facciamo funzionare come un Punto di Assistenza Territoriale, questo ci allarma perché potrebbero esserci ulteriori tagli. Con la protesta in regione con la neve, ho voluto far toccare con mano le problematiche del territorio. Il primario Casoni non è mai stato sostituito. Ci spetta o no? Sostituirete o no il dott. Giovagnoli che andrà in pensione? Perché non funziona il PPI? C’è una delibera del consiglio regionale, ma è solo sulla carta?”

Saltamartini ha continuato a ribadire l’importanza del nosocomio cingolano. “Sia chiara – ha ribadito – una cosa: il problema dell’Ospedale di Cingoli riguarda tutti i cittadini. E’ stato tenuto in piedi perché abbiamo lottato con le varie manifestazioni. Non accetteremo mai che si possa toccare l’ospedale di Cingoli, deve essere chiaro. Siamo qui per chiedere di renderlo funzionale. Ogni Pubblica Amministrazione sa che il personale ha diritto alle ferie, c’è scritto anche nella Costituzione, ma qualunque dirigente programma il servizio anticipatamente. Quali strutture vengono chiuse o ridimensionate? “.

L’intervento di Saltamartini è continuato sui temi degli impegni da rispettare. “Sono stato considerato – ha detto – molto litigioso, spero che Guidi venga spesso a Cingoli e si confronti con il Sindaco. La prossima volta ci porti delle risposte, non ci deluda. Se a settembre non avremo risposte, scenderemo in piazza. Ho avuto, inoltre, la netta percezione che i dipendenti dell’ospedale abbiano paura a parlare con noi per ritorsioni da parte della direzione dell’Area Vasta, sarebbe molto grave. I cittadini ci devono aiutare a difendere un loro diritto, dobbiamo avere il diritto ad avere il diritto alla salute come previsto dall’art. 32 della Costituzione. A settembre ci sarà la legge finanziaria, ci potrebbero essere ulteriori tagli, ma non si trovi questa scusa per giustificare mancati interventi”.

Guidi ha voluto subito rispondere a Saltamartini. “I posti letto di Cingoli – ha spiegato il direttore dell’Area Vasta 2 – sono di riabilitazione, che non è fatta da medici ma da terapisti. I dottori fanno il progetto riabilitativo. Oltre all’art. 32, l’art. 97 della Costituzione prevede la sostenibilità delle pubbliche amministrazioni, ovvero l’utilizzo appropriato delle risorse per evitare sprechi.”

Consalvi si è mostrato deluso dall’intervento del direttore di Area Vasta. “Ringrazio Guidi – ha detto – per l’onestà intellettuale, ma non sono d’accordo con lui. Siamo una realtà che sta lottando per un Ospedale di Comunità con funzioni ospedaliere e per il riconoscimento di Ospedale di Area Disagiata. Si potrebbe avviare una sperimentazione nel reparto di Cure Intermedie. Chiediamo una risposta, molte persone si sono disabituate ad andare al PPI perché vengono dirottate a Macerata o a Jesi, si muore al pronto soccorso, si attendono posti letto in altri ospedali con il rischio di tornare a Cingoli. E’ un sistema di organizzazione sanitaria o è un sistema per fare arrabbiare la gente? Chi dirige la sanità non capisce le problematiche locali. Per la sostituzione dei medici, se è un problema di bilancio occorre superarlo, per rispondere all’impegno coerente della Giunta Regionale per la sostituzione dei dottori.”

Il consigliere di minoranza contesta altri punti del discorso di Guidi. “E’ grave – sostiene – dire che i medici in periferia non vengono, è un discorso che può fare un funzionario, non può farlo chi comanda la sanità. Si rischia di spopolare le realtà dell’entroterra. Gli specialisti vanno ricoperti, va fatto il rinnovamento tecnologico degli ambulatori, i medici di Cure Intermedie e di DPA vanno sostituiti. Qui il problema è la precarietà, non si trovano persone dagli avvisi pubblici, i medici sono sempre gli stessi, abbiamo il 50 % di precari. Vogliamo impegni precisi. Il Presidente della Regione si è già espresso per il mantenimento e il potenziamento dell’Ospedale, ora sta a lei rispettare gli impegni. I cittadini vogliono risposte.”

Deluso anche il gruppo “Centrodestra per Cambiare”. “Ci aspettavamo delle risposte – ha detto Marchegiani – ma siamo rimasti male perché queste non sono arrivate. Quanti soldi ci vorranno per mantenere un Punto di Primo Intervento? Quanto costeranno un medico e un tecnico di laboratorio? Queste due figure ci consentono di fare diagnosi differenziali, fondamentali in un ospedale come il nostro. Il paziente, se stabilizzato a Cingoli, perché deve rifare la trafila al Pronto Soccorso di Jesi? Che senso ha? Guidi deve prendere in mano la situazione e parlare con il direttore dell’Ospedale per riorganizzare i servizi. E’ difficile una revisione delle procedure con i vari medici, affinché ci sia un’univoca interpretazione? Costa soldi spiegare le funzionalità del Punto di Primo Intervento in una brochure?”

La consigliera di minoranza contesta anche altre tematiche dell’intervento del direttore di Area Vasta. “Il reparto di cure intermedie – chiarisce – gestisce pazienti anche acuti. Il paziente delle Cure Intermedie ha bisogno di un medico di medicina generale. Noi chiediamo cose semplici, il minimo sindacale.”

Il sindaco Vittori ha fatto approvare al Consiglio Comunale un documento da consegnare all’Area Vasta con tutte le richieste sull’Ospedale di Cingoli. Quindi, il Primo Cittadino ha chiuso il Consiglio Comunale ed ha aperto una breve assemblea pubblica, nella quale è intervenuto Corrado Battaglia, del Comitato “Ancora non è notte a Cingoli”.

“Abbiamo un problema – ha dichiarato – relativo al sistema. Guidi è un esponente politico nominato dalla Giunta Regionale. Si contesta la sanità governata da queste persone. Espone una teoria politica. Abbiamo sentito l’abilità politica di spostare l’attenzione e di non affrontare il problema alla fonte. Sono decenni che la Giunta Regionale decide la sorte dell’Ospedale di Cingoli in funzione di scelte politiche. Spacca venne a Cingoli chiamato dal PD locale e promise alla popolazione una tac ed una risonanza magnetica. La tac è arrivata tramite finanziamento di una banca locale, mentre la risonanza non è mai arrivata. Vengono progressivamente tolti tasselli dopo tasselli. Il reparto di Chirurgia è stato chiuso senza alcun provvedimento. Ci siamo stufati di promesse incompiute e sono decenni che sopportiamo questo stato di degrado. Con questo modo di fare, non potete aspettare la collaborazione della popolazione. Non è emerso nulla di nuovo e si lavora sempre al ribasso rispetto alla situazione precedente. La Regione sta portando avanti un comportamento ottuso e ostruzionista. Il modo di fare di Guidi (visibilmente contrariato durante l’intervento di Battaglia, NDR) è inaccettabile.”

Giacomo Grasselli

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