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Cingoli Sport e bullismo, Vezzali e Sacchi testimonial del progetto

Il convegno organizzato dalla Asd Polisportiva Victoria con il contributo del Dipartimento dello Sport, il patrocinio del Comune, del Coni e la collaborazione dell’Istituto comprensivo “E.Mestica” e del Consiglio comunale dei ragazzi

di Nicoletta Paciarotti

Cingoli, 7 aprile 2023 – Lo sport come prevenzione al bullismo e il ruolo delle della famiglia, delle istituzioni e della scuola per combatterlo: questi i temi al centro del convegno organizzato ieri dalla Asd Polisportiva Victoria in occasione della Giornata Internazionale dello Sporto per lo Sviluppo e la Pace.

Giorgio Giorgi

Il progetto “Il Bullismo nella pre-adolescenza e adolescenza e l’importanza dello sport nella vita”, di cui responsabile amministrativo è Giorgio Giorgi, presidente onorario dell’associazione sportiva, che ha moderato l’incontro, ha ottenuto il contributo del Dipartimento dello Sport, il patrocinio del Comune, del Coni, la collaborazione dell‘Istituto comprensivo “E.Mestica” e del Consiglio comunale dei ragazzi: testimonial due grandi esempi sportivi, la campionessa olimpica di scherma Valentina Vezzali e l’arbitro di serie A di calcio, Juan Luca Sacchi.

Dopo i saluti del sindaco Michele Vittori, la definizione attenta di bullismo della dirigente scolastica Emanuela Tarascio e la puntuale riflessione del mini-sindaco Vanessa David e dell’assessore allo sport del Consiglio comunale dei ragazzi, Corrado Carotti.

«Il tema di cui stiamo parlando è molto importante, altrettanto importante è definire con precisione il bullismo, per non confonderlo con altri episodi propri del periodo pre-adolescenziale e adolescenziale -. ha spiegato la dirigente -. Si parla di bullismo quando c’è l’intenzionalità e la continuazione nel tempo di atti aggressivi contro la stessa persona».

«Trovo molto interessante questo incontro formativo – ha proseguito la mini Sindaca – perché la problematica del bullismo se affrontata con diversi punti di vista, famiglia, scuola, amministrazione comunale, associazioni sportive può dare piccoli successi soprattutto in termini di prevenzione».

Vanessa David

«Lo sport si inserisce perfettamente in quest’ottica ed è uno strumento molto efficace per evitare l’insorgenza di questo fenomeno o per diminuire i suoi effetti negativi. Tutta l’aggressività che potrebbe abitare in ognuno di noi ragazzi può trovare sfogo nell’ambiente sportivo, sereno e all’insegna dello spirito di sacrificio e del rispetto delle regole, della costanza, della condivisione e del senso di appartenenza a un gruppo».

«Lo sport gioca un ruolo fondamentale perché trasmette valori sani che sono alla base della prevenzione», ha aggiunto l’assessore allo sport del Consiglio comunale dei ragazzi.

Corrado Carotti

«Chi fa attività sportiva sa stare con gli altri e non ha bisogno di essere un bullo nei confronti del più debole, conosce le regole e sa che nello sport, come nella vita, si vince o si perde. Tanti più ragazzi riusciremo a portare nelle palestre, piscine o campi da gioco, tanti meno casi di bullismo riusciremo a evitare».

Duecento suicidi di minori all’anno, è il numero offerto dall’avvocato Lorenzo Cignali, giurista, che rimarca come «non è mai un semplice scherzo» e che «ai danni economici, materiali e morali di chi lo subisce, vanno ad aggiungersi i danni morali del bullo, perchè quando si applicano pene amministrative si lascia un segno nei ragazzi e quelli economici e materiali che le famiglie devono ripagare».

Il bullismo crea dunque sofferenza nelle vittime, nei bulli e nelle famiglie di entrambi, ma molto la scuola, la famiglia e lo sport possono fare in caso di prevenzione e ieri sera testimonianza di quanto l’attività fisica aiuti in tal senso, è stata portata da Massimo Mari, direttore del Dipartimento salute mentale dell’Ast Ancona.

«È stato riscontrato che nei pazienti che praticano sport il dosaggio dei medicinali è molto più basso a dimostrazione della potenza dell’attività fisica per la mente umana. Un ruolo fondamentale nella lotta al bullismo deve essere assunto anche dalla famiglia, il troppo protezionismo nei confronti dei figli è nocivo, li rende deboli e più esposti a questi fenomeni: bisogna lasciare che i nostri figli sbaglino, che sappiano rialzarsi da soli e che sappiano difendersi anche da soli perché questo li renderà più forti. E bisogna dare delle regole a questi ragazzi».

Valentina Vezzali

L’importanza della famiglia nella crescita dei ragazzi e nel loro avvicinamento allo sport è stata ribadita anche dalla campionessa Valentina Vezzali, portando come esempio la sua storia.

«Lo sport deve entrare nella vita dei ragazzi fin da piccolissimi e per questo è fondamentale il ruolo della famiglia e della scuola, poi le associazioni sportive fanno il resto e proprio al loro lavoro e alla passione che mettono nel farlo va il mio plauso più grande».

«Io sono onorata di aver avuto una famiglia, in particolare mia sorella Nathalie, che mi ha appoggiato nel mio percorso sportivo. A 8 anni ero l’unica in palestra ad allenarmi e quelle erano ore per me di fatica ma anche di felicità. Oggi, da mamma, sono altrettanto orgogliosa che mio figlio cresca nello sport. Lo sport ha un grande valore sociale, non è una distrazione dai libri».

Nathalie Vezzali

«Lo sport motiva i ragazzi, crea in loro obiettivi da superare e insegna loro, oltre allo spirito di squadra, alle regole e alla condivisione, che quando si sbaglia, si può sempre rimediare».

Lo sport, come nella vita, insegna che a volte si vince e altre si perde, ma che ci si può sempre rialzare e rimediare ai proprio errori: questo è il messaggio portato dall’arbitro di serie A di calcio, Juan Luca Sacchi.

Juan Luca Sacchi

«Le comunità più forti sono quelle che si aggregano, che creano momenti per stare insieme ed è proprio questo che fanno le associazioni sportive. Il vero valore dello sport è creare persone, uomini, donne, vita. Da giovani lo sport è preparazione alla vita, prepara alle cadute, ai successi, a rialzarsi, e questo è importantissimo».

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