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Cingoli

CINGOLI Vermetti nella minestra, genitori minacciano azioni legali

Scuola infanzia cingoli


Bufera sui social, tante le lamentele che da diverso tempo erano giunte sia al Comune sia alla Scuola 

CINGOLI, 31 gennaio 2020 – Si è scatenata una vera rivolta dei genitori cingolani dopo la diffusione della notizia dei vermicelli in una minestra di farro servita nella mensa scolastica. Sui social, infatti, sono state numerose le reazioni all’inconveniente di martedì scorso, 28 gennaio, alla Scuola dell’Infanzia di Cingoli.

I commenti sui social

«E’ una vergogna – spiega Mauro Massaccesi – intanto domani (ieri per chi legge, ndr) i miei bambini disertano la mensa, poi vediamo quali provvedimenti prendere». Sembra, infatti, l’intento di diversi genitori quello di non mandare i propri figli a mangiare in mensa a seguito della vicenda, anche se effettivamente ieri le assenze erano trascurabili.  

Molte critiche sono arrivate anche nei confronti della ditta a cui è appaltato il servizio mensa del Comune di Cingoli. «La cosa ancora più grave – commenta Michela Brunori -, che molti non sanno, è che sia la Scuola che il Comune erano già stati avvisati con diverse lamentele da parte di noi genitori, e ovviamente questo è il risultato di come hanno preso a cuore il fatto».

Contattati gli avvocati

In altri commenti, c’è chi invece critica la gestione dell’amministrazione comunale. «Avevamo chiesto – spiega Giorgio Giorgi sul proprio profilo Facebook – l’istituzione di un comitato mensa, per controllare anche cosa c’era nelle pietanze, ma c’era chi ci inveiva letteralmente contro. La salute dei nostri figli viene prima di tutto». «Le mense scolastiche – scrive Marco Cocilovasono state gestite per anni da una piccola cooperativa locale, e non ci sono mai state né lamentele né tantomeno problemi, poi soltanto per vendette politiche si è deciso di fare la scelta disgraziata di appaltare ad una grande cooperativa di fuori comune a discapito della qualità e soprattutto della salute dei bambini». Qualche genitore ha contattato un avvocato per verificare se i bambini effettivamente hanno avuto dei danni nel mangiare la zuppa di farro contaminata.

Giacomo Grasselli

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