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CNA Il 2021 sarà un anno cruciale per le imprese

Il -22,3% di nuove iscrizioni in Camera di Commercio si somma alle 2.000 partite Iva cessate. Una “pandemia economica”, necessario trovare subito un “vaccino”

ANCONA, 31 dicembre 2020 – I dati divulgati nelle ultime ore dal Centro Studi della Camere di CommercioGuglielmo Tagliacarne” confermano in pieno quanto già anticipato da Cna Ancona lo scorso mese. Il 2020 rappresenta un vero e proprio “buco nero” per l’economia del territorio.

Il -22,3% di nuove iscrizioni in Camera di Commercio nella Provincia di Ancona si somma alle 2.000 partite ive cessate nel 2020. Una “pandemia economica” per la quale è necessario trovare subito un “vaccino”. Le previsioni per il 2021 rimangono negative per la prima parte dell’anno, quando cesseranno i benefici derivanti dalle moratorie attivate negli ultimi mesi e le imprese saranno chiamate a riprendere pagamenti e obblighi fiscali ora sospesi. Sarà la “prova del fuoco” per la nostra economia territoriale. Stiamo vivendo un vero e proprio cambio di pelle della nostra economia regionale e provinciale. I dati infatti fanno emergere con chiarezza come i settori più tradizionali (autoriparazione, impianti, trasporti, edile) hanno visto negli ultimi 12 mesi accentuare la crisi interna che stanno vivendo oramai da 10 anni. Una difficoltà sistemica a cui rispondono con una dinamicità inedita i nuovi trend del mercato.

I servizi alla persona rappresentano infatti un nuovo motore di traino per l’economia con un tasso di crescita che varia dal 18% negli ultimi 3 anni per il settore della “wellness economy” (palestre e centri sportivi), al 40% del settore tatuatori. Crescono anche le imprese di pulizie e giardinaggio (+ 19% su tre anni), tolettatura (+ 29%) e comunicazione (+15%). Infine la pandemia ha aperto delle parentesi negative in due settori che in realtà mostrano vivacità economica come il variegato mondo dell’agroalimentare, dove vince la qualità del prodotto e la specializzazione nella trasformazione, e il commercio di articoli per bambini, unica nota positiva nel mondo della vendita al dettaglio. Non si tratta solo di mode, ma di una diversa cultura del lavoro che passa attraverso un sistema di infrastrutture digitali in crescita e a una maggiore attenzione a fattori sociali come il benessere personale e l‘eco sostenibilità.

Cna da mesi lancia un appello a tutto il quadro politico istituzionale, locale e nazionale: “Ripartire dalle piccole imprese”. I decreti ristori hanno avuto come effetto di far galleggiare imprenditori e artigiani, un paracadute che ha aiutato molti a non chiudere le aziende, ma che non può compensare i mancati guadagni. Ci auguriamo che il Covid-19 sia sconfitto dal vaccino entro i primi mesi dell’anno, ma fino ad allora saranno necessarie risorse da destinare ai ristori per le attività che continuano a essere penalizzate.

Serve molta più lungimiranza verso un orientamento generale dell’economia in Italia. Le norme vanno calibrate sulle dimensioni ridotte, caratteristiche delle attività produttive del nostro Paese e soprattutto della nostra regione. Troppo spesso invece si continua a legiferare sulla base di criteri che non hanno alcun riscontro nella tipologia imprenditoriale prevalente nella realtà italiana. Il risultato è che queste norme ricadono poi sulle piccole imprese, che ne pagano a loro spese l’inapplicabilità.

Ripartire dalla piccola impresa deve essere il mantra. Questo sistema deve continuare e essere l’ossatura economica del Paese.

Cna Territoriale di Ancona

Il presidente Maurizio Paradisi (foto in primo piano)

Il direttore Massimiliano Santini

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