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CNA Turismo e lavoro: le Marche competitive proiettate nel futuro

Lonely Planet continua a premiare la nostra regione e le sue parole chiave: sostenibilità, comunità e diversità

LORETO, 4 settembre 2020 – Le Marche concorrente nel Mondo. È questo il messaggio emerso con forza dal convegno “Turismo e lavoro: un futuro Marchigiano” organizzato da Cna Territoriale di Ancona, martedì scorso a Loreto. Un confronto che ha visto tutti gli ospiti unanimi nel riconoscere alla regione un potenziale turistico ed economico unico al mondo.

Lonley Planet sceglie ancora le Marche e il nomadismo digitale

A rinnovare la fiducia verso questo territorio è stata niente di meno che Lonley Planet. Le parole del direttore per l’Italia, Angelo Pittro, in apertura del convegno sono state infatti la conferma delle potenzialità mondiali delle Marche.

«Sono tre le parole chiave del futuro del turismo e che possiamo ritrovare in questo territorio – ha sottolineato Pittro -. Sostenibilità del turismo, dove solo con la programmazione possiamo superare quel fenomeno di “over tourism” che non ha mai realmente coinvolto le Marche e che oggi diventa un grande punto di forza. Comunità, per usare un’espressione scoperta a Matera, per far sentire i turisti come “cittadini temporanei”. E Diversità, in un territorio stretto come questo, si fanno esperienze diversissime fra loro. Questa è una caratteristica unica. Ma c’è anche un altro nuovo elemento che come Lonley Planet stiamo affrontando e siamo certi rappresenti una chiave futura del turismo. Il nomadismo digitale. La possibilità di scegliere dove vivere e dove lavorare per un periodo più o meno lungo, e rimanere connessi attraverso il digitale. L’Italia prima e le Marche poi anche su questa frontiera possono essere all’avanguardia».

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In anteprima i dati dell’estate 2020

La sfida di un dibattito sul turismo nell’estate più difficile degli ultimi decenni è stata accolta dall’assessore al turismo della Regione Marche, Moreno Pieroni, il quale ha colto l’occasione per presentare in anteprima i dati turistici 2020.

«Il 2019 è stato un anno record per le Marche, dobbiamo quindi tenerne in considerazione quando leggiamo i dati del 2020. La stagione turistica che stiamo attraversando ha visto un inizio anno sopra ogni aspettativa con un +20% di presenze nei mesi gennaio – marzo. Poi questo maledetto virus ha fatto registrare tra aprile e giugno un inevitabile calo del -70%. Ma forse il dato più interessante è quello di luglio e agosto dove il calo rispetto al 2019 è stato solo del -10%. Il futuro del turismo regionale deve proseguire sul tema della promozione – ha concluso l’assessore uscente -. Siamo riusciti a rimettere insieme turismo e cultura, un passo fondamentale. Ora dobbiamo potenziare la promozione nelle nazioni più attrattive per il nostro turismo».

Abbiamo la possibilità di fare la storia di questo territorio

Il futuro del turismo marchigiano è anche (e inevitabilmente) uno degli argomenti più importanti del programma elettorale di Maurizio Mangialardi, candidato alla presidenza della Regione Marche.

«Può sembrare paradossale oggi parlare di turismo nell’anno del Covid – ha sottolineato -. Non è così. Anzi è una grande opportunità a cui oramai Cna ci ha abituato da tempo. Sostenibilità e qualità sono oggi la chiavi vincenti del nostro turismo e lo devono essere anche in futuro. “Insieme” sarà una delle parole chiave del domani perché se non ci promuoviamo come un’unica regione, un unico territorio, nulla ha senso. Ed è qualcosa che stiamo iniziando a capire. Comunicare le Marche tutte, nella loro bellezza. I turisti cercano una sensazione, un’esperienza unica. Lo star bene, cioè “portar via” sensazioni uniche».

«Da dove partire? Una regione deve avere l’aeroporto per competere. Basta con i voli diretti ma collegamenti forti con un Hub vero, Monaco meglio di Francoforte. E se vuoi essere competitivo non puoi avere un’autostrada a 2 corsie. La cosa straordinaria è che oggi abbiamo anche le risorse per fare la “storia” di questo territorio. Con il Recovery Fund e gli 8 miliardi per questa Regione».

Le Marche, un turismo italiano e “marchigiano”

Un potenziale turistico delle Marche confermato ampiamente dai numeri del Centro Studi Nazionale di Cna, presentati e argomentati da Cristiano Tomei, Coordinatore nazionale turismo Cna.

«Le Marche hanno dimostrato una ripartenza importante nel turismo nel 2018 – 2019 dopo il sisma del 2016 che ha penalizzato molto la stagione 2017. Un trend in crescendo che addirittura nel 2019 ha portato la regione a un dato che è stato il doppio della media nazionale con +7% di arrivi e presenze. Questo dimostra il lavoro, la forza e la resistenza per ripartire che ha questo territorio».

«Mancano i turisti internazionali, questo è un dato su cui riflettere. La percentuale di stranieri su questo territorio è più bassa della media italiana. Ma una regione scelta da molti italiani e, dato assolutamente interessante, dai marchigiani stessi. In questa situazione economica di rimbalzo, di turismo di prossimità e in sicurezza, con la riscoperta dei borghi, della ristorazione di qualità e del valore dell’accoglienza. Le Marche con i suoi 900 alberghi ed oltre 7000 strutture extralberghiere possono competere veramente con le più importanti regioni di tutto il mondo».

Le 4 “I” di Cna per il turismo

Quattro le parole di Cna per il turismo delle Marche, spiegate dal direttore territoriale di Ancona, Massimiliano Santini.

«Identità. Il turismo è l’espressione massima dell’identità di un territorio e del suo posizionamento nel mondo. Bene ha fatto la Regione in questi anni con attività di marketing territoriale e progetti di qualità come “Homo Faber”, mettendo al centro il tema del turismo sostenibile e basato sull’esperienza. Inclusione. Perché la filiera del turismo non è solo accoglienza ma comprende tutte le attività che ruotano attorno a questo asset dell’economia marchigiana, da artigianato a agricoltura. Integrazione fra territori, perché non si può pensare a una programmazione turistica frammentata. E infrastrutture, tema caro a Cna. Servono veri investimenti nelle infrastrutture delle Marche. Promuovere questo territorio e poi non poterlo raggiungere è un controsenso».

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