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Cronaca

CORONAVIRUS Chiese aperte ma messe sospese e funerali in forma breve

Emergenza, le disposizioni dei vescovi delle Marche: comunione da ricevere solo sulla mano, tolta l’acqua benedetta dalle acquasantiere

JESI, 26 febbraio 2020Niente messa per i fedeli anche se le chiese rimarranno aperte al culto e alla preghiera personale.

I Vescovi delle Marche (in primo piano quello di Jesi, Gerardo Rocconi), infatti, a seguito dell’ordinanza di ieri del Presidente della Regione, Luca Ceriscioli, circa le misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019, hanno inteso adottare otto disposizioni per le chiese del territorio marchigiano.

Saranno in vigore per la durata temporale – sino al 4 marzo – del provvedimento, adottato non senza polemiche, al più alto livello istituzionale, tra il governatore e il Consiglio dei Ministri.

Le otto disposizioni dei vescovi marchigiani

1. Ci si attenga sempre a criteri di prudenza, evitando in ogni modo concentrazione di persone in volumi ristretti e per lungo tempo. Le chiese rimangano aperte al culto e alla preghiera individuale.
2. Sono sospese le celebrazioni eucaristiche feriali e festive fino al 4 marzo 2020.
3. Per i funerali, si suggerisce di limitarsi al rito delle esequie nella forma breve e con i parenti stretti.
4. Nelle S. Messe anche private si ometta il segno di pace e si riceva la S. Comunione sulla mano, e non in bocca.
5. Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere.
6. Le benedizioni Pasquali sono sospese fino al 4 Marzo 2020.
7. Per questa settimana sono sospesi gli incontri di catechismo e dei gruppi parrocchiali, le attività di oratorio, di dopo-scuola, sportive, teatrali, cinematografiche e ogni genere di aggregazione.
8. I servizi della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali che prevedono contatto con il pubblico siano sospesi.

Vigilanza e senso del bene comune

«Siamo tutti interessati  – si afferma nel comunicato emesso ieri sera da Loreto – ad affrontare con determinazione, senza panico né leggerezza, una situazione che chiede vigilanza e senso del bene comune. Sperimentiamo tutti la nostra debolezza e fragilità».
«Proviamo paura e come sempre questa chiede risposte serie e unitarie, per trovare le soluzioni più efficaci per tutti, con la massima attenzione ma senza allarmismi».

Santuario delle Grazie

Il santuario delle Grazie in Corso Matteotti a Jesi

«Molte nostre riunioni non si potranno svolgere. Questo ci aiuterà a comprenderne il valore con maggiore profondità e ad avere più tempo per la riflessione e la preghiera personale. Sentiamo la vicinanza premurosa di Gesù, medico buono degli uomini, del quale sperimentiamo la solidarietà e la protezione».
«In questo periodo non potremo riunirci fisicamente per le celebrazioni nei nostri luoghi abituali. Cerchiamo di vivere questo tempo forte di Quaresima in unità di cuori e di preghiera, ricordando soprattutto i malati, quanti sono colpiti dal Coronavirus e quanti in modi diversi si adoperano per limitarne le conseguenze, in particolare il personale sanitario e di ricerca scientifica».
«Affidiamo tutti alla materna intercessione della Madonna di Loreto patrona delle Marche e invitiamo a pregarla in famiglia con il Santo Rosario».

(p.n.)

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