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Cronaca

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

AH CAPPUCCE’….

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Ore 23,26. Fisso il foglio bianco. In casa sono 30,4°. Ma che scrivo, adesso, eh? Fosse facile trovare un pensiero divertente co’ ‘sto caldo…fosse facile trovare un pensiero, punto. La testa è andata. È rimasta in vacanza. Incastrata tra la sdraio e un sasso nero. L’ho lasciata lì, tanto a che mi serve?? Certo che tornare a lavoro senza testa è stato …è stato…b-o-o-o-h. Come descrivere con una parola il rientro a lavoro dopo le ferie? “Minchia” rende l’idea?? Ecco, allora “m i n c h i a” (a caratteri cubitali). E quando lo leggete, “minchia”, scanditelo bene, ok? Uff…ma sono troppo stanca…e la testa è altrove… non so neanche cosa sto scrivendo…quindi basta scrivere. Adesso vi faccio un bel disegno, una vignetta magari, una mega mano che fa “ciao” e poi vi arrangiate. Ma che volete da me? Che vi devo dire?? Sarete lì, spaparanzati al mare sotto l’ombrellone a “sfogliare” col ditino il cellulare pensando con un sopracciglio inarcato e un angolo della bocca all’ingiù “Adesso vediamo questa oggi che cazzo scrive…”…Ecco, io sarei questa.  Il “juke-box” dove inserite la monetina e chissà che viene fuori…Beh, oggi non viene fuori una cippa-fionda. E dire che di idiozie ne ho sempre a iosa pronte…bell’impacchettate col nastro rosso nel pozzo senza fondo del mio cervello. Peccato che stasera il cervello sia spento. E che volete da me?? Non può andare in ferie il mio cervello ogni tanto? Non può essere domenica anche per me?? È spento. Off. Kaput. Nero. Dov’è il cervello della Morici?? Boooh. Non c’è più. Andato. Sparito. Polverizzato. Tornerà?? Eeh…a saperlo. E io mica sono la padrona del mio cervello…quello fa tutto da solo…è completamente scollegato dal corpo e dalla mia volontà. Vive di vita propria in un angolo remoto della testa nutrendosi di alcool e ricordi scomposti. Ricordi di che? Qualunque cosa, non so neanche io cosa…tutto rimescolato a casaccio, tipo le carte da gioco quando si fanno le magie…e io – versione in gonnella di Silvan – le schicchero nell’etere man mano che salgono tra le dita…film, cartoni, poesie, vecchie polaroid, barzellette. La sapete quella di Cappuccetto Rosso? No?? Allora, c’è Cappuccetto Rosso che va a trovare la nonna. “Nonna, nonna…ma che mani grandi che hai…” “E’ per toccarti meglio, bambina mia…” “Nonna, nonna…ma che occhi grandi che hai…” “E’ per guardarti meglio, bambina mia…” “Nonna, nonna…ma che bocca grande che hai…” “AH CAPPUCCE’, MA SEI VENUTA A TROVA’ A NONNA O A ROMPE I COJONI??”. Beh, sì, questa è un po’ vecchia, però fa sempre ridere. No? Aspettate che adesso rileggo tutto. (….) (….) (…) Ho riletto. Sto fissando il foglio un’altra volta. Cerco di formulare un giudizio, un proposito, un’idea di qualunque tipo, anche minima. Niente. Non mi viene un cazzo. Chissà che faccia state facendo adesso…la mia è totalmente inespressiva. Anche abbastanza ebete, direi. Beh, niente di molto diverso dalla solita routine… Se vi interessa, scrivo una riga e poi mi fermo. Faccio delle lunghe pause fatte di “niente”, ma proprio niente assoluto, tra una proposizione e l’altra. Silenzio, vuoto, assenza. Cerco qualcosa…o meglio, mi “affaccio” nella finestra che sta tra “cerco” e “qualcosa”, ma rimango ferma anche lì. Fisso un punto e non vedo niente. Ma allora che ci faccio qui? Io mi ritiro. Scusate, ma è ferragosto anche per me…a ferragosto ci si ritira, dai, non c’è molto altro da aggiungere. L’ideale sarebbe ritirarsi su un’amaca, dondolandosi un po’, davanti agli occhi il mare al tramonto, in mano (ovviamente) un cocktail, possibilmente qualche figo all’orizzonte. Possibilmente. Ho fatto un gran sospiro, sempre se vi interessa. La parola “figo” fa sempre tanta nostalgia. Perché roba figa non ce n’è praticamente più in giro. E quindi che volete? Si sospira. Ma questo è tutto un altro capitolo, naturalmente becero, che adesso non ho le forze di aprire. Ahoo, ridendo e scherzando ho scritto una pagina. Una pagina intera di che, ancora non lo so, ma l’ho scritta. Ho strappato un sorriso? Almeno uno?? Mah, chissà…speriamo. Di sorrisi non ce n’è mai abbastanza. Mai abbastanza. Sorridere è un dono luminoso. Vi auguro vacanze piene di sorrisi, bella gente sgangherata di facebook e dintorni. E adesso schh…..fate silenzio che io vado a riposarmi un po’, ok? …stanotte fa caldo, fa tanto caldo…

PS: domenica 16 agosto noi del Massaccio semo tutti in ferie…se non je la famo a vince Turista per sempre, ce risentimo tra ‘na decina de tuffi su questi schermi!

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