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Cronaca

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

IL FANTASTICO MONDO DI WHATSAPP

gioia1Ebbene sì: ho ceduto anche io. Ho tradito il cellulare a carbone per una scodellina di nuova generazione. Niente di iper-tecnologico, eeh, solo quel tanto che basta per entrare nell’era moderna. Sì, sono una schifosa fedifraga. Il fatto è che sono andata in vacanza e mi sono sentita una merda. Ero l’unica, e sottolineo l’unica, che teneva il telefono inattivo per il 90% del tempo, per il 9% ci ascoltava la musica/ci scattava le foto e il restante 1% lo usava per spedire ai familiari sobri messaggi di conferma della propria presenza in vita. E per me andava alla grande così. Ma come mi giravo c’erano individui di qualunque età e ceto sociale appollaiati nelle zone wi-fi che picchiettavano sulla tastiera, spadellando non so quali romanzi, spero erotici, quando andava bene per lunghe mezzore di fila. E fin qui mi dicevo perplessa “booooh”, andavo a fare il bagno e finiva lì. Solo che, come ovviamente succede in vacanza, si fa conoscenza. E io e la mia amica, che non siamo propriamente timide, abbiamo conosciuto il mondo. Quindi è capitato che dopo poche chiacchiere ho cominciato a sentirmi ripetere in automatico: “Dai, ti aggiungo su whatsapp…”. Eeeh…per un po’ un discreto silenzio di circostanza ha coperto le mie falle telefoniche, poi, alla centesima richiesta di contatto su ‘sto whatsapp del ciufolo, ho dovuto ammetterlo che avevo il cellulare a carbone. E non senza un certo imbarazzo. Fin quando, tornata a casa, ragionando sulla mia estraneità all’universo mediatico sociale, mi sono sentita tipo Fracchia che sprofonda nel puff di fronte al mega direttore galattico. Mi sono detta: “Dai, Gioiè…come cazzo sei confezionata?? Ancora campi nell’era preistorica?? Vai immediatamente a comprarti un apparecchio che ti riporti nel 2015!”. E ci sono andata. Arrivata in negozio, il commesso mi ha proposto con professionalità e dovizia di particolari tech una sequela di cellulari sperluccicanti, illustrandomi con incomprensibile gergo alfanumerico le varie caratteristiche. “Ah ragazzì, parla in italiano”, gli ho ringhiato secca. Tempo 5 minuti, io e il tipo eravamo amici per la pelle. Con il mio notorio aplomb inglese, gli ho spiegato senza tanti giri di parole: “Senti, so’ tornata ieri dalla Grecia, so’ sfasciata, guardami”. E lui mi ha guardato meglio in faccia senza riuscire ad evitare di sorridere come a dire “Cazzarola…in effetti sei sfasciata be’….”. Quindi io: “Sta’ a sentì: non me parla’ in geroglifico digitale che non capisco un cazzo, ok? Accendimi 2, massimo 3 cellulari, evitando quelli che costano un milione e mezzo de euro, e tiramo via, ce stai?”. Dopo dieci minuti (e svariate risate) ero alla cassa a pagare il mio nuovo, fiammante cellulare Z-mart. Aggiornato il gingillo delle principali applicazioni utili, a casa ero curiosissima di scoprire il fantastico mondo de ‘sto whatsapp del concistoro. Come prima cosa ho mandato un paio di messaggi vocali ai più stretti amici di bicchiere: ovvero un urlo scomposto di vittoria a mo’ di Rocky che chiama Adriana. Scomposto perché di ritorno dalla Grecia ero praticamente afona quindi mi uscivano solo suoni ultraterreni, simili a latrati di cane smembrato che ulula dall’aldilà. Credo che una volta aperti i messaggi, dall’altra parte si siano vergognati come dei ladri. Bellissimo. Ecco, praticamente tutto ‘sto popò di discorso per dirvi che anche io mi sono ufficialmente e irrevocabilmente rincoglionita con lo smerlettante mondo a-neurologico di Cazz-Up. Andata. Ciao. Aufidersen. L’unica cosa che mi conforta è che sto usando ‘sto Zmart-Ciaff (così come le altre voci mediatiche della modernità) come mezzi per dar sfogo alla mia sconfinata demenza. Quindi anche Cazz-Up mi serve sostanzialmente per rompere i coglioni al prossimo. Non potete capire quanto mi diverto a spedire a tre quarti dei numeri che ho in rubrica quei pupetti-minchia che stanno tra le emoticon! Voi direte: “Ma potrà questa, all’età sua, divertisse co’ ‘ste cagate???”. E io vi rispondo “compostamente”: “Sìììììììììì………”. Posso perché faccio salire a galla i miei abbaglianti dodici anni mentali e poi attacco la spina: daje de smile, bacetti, cosce de pollo, topi-ragno, melanzane, pistole, babbi natale, scimmiette e montagnole de cacca (cioè: m o n t a g n o l e d e c a c c a … capito???). Il porcello è in assoluto il pupetto che mi fa più simpatia (ma va??). Quando voglio essere sintetica spedisco solo il naso, che mi fa molta simpatia uguale. Ecco, questo è il fanta-quadro attuale della situazione. Io temo che non sto tanto a esse internata da qualche parte. Ahoo: se me rinchiudono, portateme via il cellulare, chiudete il gabbiotto e buttate la chiave, ok?? Tanto, una volta estinta anche l’ultima sinapsi sotto il famoso fischio di notifica, manco gli alieni me se pija più. (… E come daje torto??)

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