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Cronaca

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

AMMMORE CANAGLIA

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Me li sono trovata virtualmente davanti l’altro giorno: Yari Carrisi e Naike Rivelli (appena letti questi nomi, ovvero finito di scandire la sillaba “li” di Rivelli, per piacere, fate subito un minuto di silenzio). Focalizzo meglio la scena: quotidiano online, click e mi si apre la foto 1 (vi prego di visualizzarla e di fare quindi un secondo minuto di raccoglimento). Mi sono detta immediatamente: io NON posso NON scrivere qualcosa su ‘sti due sarna’ (per chi non li conoscesse: lui è il figlio di Albano e Romina, lei è la figlia di Ornella Muti; per chi non conoscesse il termine dialettale sarna’ = individui sciocchini dall’aspetto imbalsamato). Sarna’ i quali pare si siano conosciuti et innamorati mentre giravano il noto programma Rai Pechino Express.

Tuttavia, affinché voi entriate a dovere nello spirito del pezzo, è opportuno che adesso osserviate ATTENTAMENTE le foto 2, 3, 4 e 5.

fotoLo so, è roba pesante. Molto pesante. Si rischia di farsi di acido e di entrare nel tunnel della tossicodipendenza per dimenticare. Sono immagini forti, che rimangono impresse nelle fotocellule del cervello e te bruciano quei tre o quattromila neuroni al volo. Ma io vi chiedo di essere degli eroi e di esaminare questi due grandi cuori e una capanna in modo certosino. Siate coraggiosi e fatelo. (……..) Fatto? Siete ancora vivi?? Ecco. Allora adesso possiamo proseguire il discorso. Siamo tutti contagiati. Contagiati dall’ebbrezza del loro tubare, dagli sguardi persi all’orizzonte, dalle piume di struzzo, dalle infradito al tramonto di lui (e l’ascella pelosa al vento, no??). Ci siamo persi nei loro sorrisi complici e nella profonda intimità che li lega. Io in particolare sono stata rapita dalla pòra quercia che è stata costretta ad assistere alle evoluzioni erotiche di Carrisi junior (per me dopo pochi minuti s’è abbattuta da sola)….ma non voglio parlare di me. L’attenzione non deve essere distolta dai nostri protagonisti. Quindi, torniamo a loro e facciamoci venire gli occhi a cuore modello Hallo Spank: uniamoci in un unico afflato universale di roseo trasporto idilliaco….e preghiamo insieme. Sì, preghiamo. Io, noi, voi. Ma soprattutto voi: romantici di tutti i tempi, adulatori delle notti al chiaro di luna e degli incontri a lume di candela…Voi, sognatori d’altri tempi che credete fermamente che il sentimento dell’Ammmore esiste (e quando dico Ammmore lo dico con la A maiuscola e 3 emme rafforzative del concetto)…Voi che avete palpitato con Antonio e Cleopatra, Paolo e Francesca, Lancillotto e Ginevra, Romeo e Giulietta, Grace Kelly e Ranieri di Monaco, Candy Candy e Terence ….Voi che siete cresciuti con Sophie Marceau che balla Dreams are my reality ne Il tempo delle mele, con Richard Gere che prende in braccio Debra Winger in Ufficiale Gentiluomo, con Patrick Swayze che cinge Demi Moore in Ghost mentre pomiciano dietro il vaso di terracotta….Voi, che credete che il principe azzurro verrà a prendervi col cavallo bianco e la principessa si risveglierà al vostro bacio fatato…Voi, sì, dico proprio a voi: FATEVI IBERNARE E RISVEGLIATEVI NEL 3.025. Sì, perché, non è possibile assistere a questo scempio moderno senza che il cuore abbia un cedimento e si abbiano serie conseguenze neuro-ormonali. Meglio essere catapultati in un futuro lontanissimo, dove si siano estinti anche gli ultimi pronipoti di Albano e Romina e, si spera, esistano ancora i modelli romantici che abbiamo letto nei libri. Anche perché, diciamocelo, col passare del tempo, il declino “estetico” delle coppie celebri è stato evidente e di questo passo arriveremo presto al baratro: da Roger Vadim e Brigitte Bardot siamo passati a Fabio Briatore e la Gregoraci; da Marilyn Monroe e Joe Di Maggio a Pippo Baudo e Katia Ricciarelli; da Cary Grant e Ingrid Bergman a Ilary Blasi e Francesco Totti; da Elizabeth Taylor e Richard Burton a Gigi d’Alessio e Anna Tatangelo; da John Kennedy e Jackie Onassis a Stefania Pezzopane e lo spogliarellista unto d’olio. Allora, sia ben chiaro: l’Ammore è Ammmore e siamo tutti felici quando Cupido scocca la sua freccia d’oro a chicchesìa. Non è che la senatrice, a parte quei sei metri d’altezza, abbia qualcosa di meno rispetto a qualcun altro. Anzi, magari è la reincarnazione vivente di Giulietta Capuleti da Verona. Però, dai, ammettiamolo: dal punto di vista “iconografico” c’è stata proprio una caduta di stile…s’è persa quell’allure di magia, di classe e distinzione che a mo’ di nuvola argentea avvolgeva certi amanti VIP e ci faceva sospirare. Ecco, io se al posto di Richard Gere in uniforme vedo Yari Carrisi co’ le cioce ai piedi sospiro, sì, ma dallo sconforto. Ma forse dovrei semplicemente ricordarmi che a lui da piccolo per addormentarlo gli cantavano Felicità è un bicchiere di vino con un panino: quindi qualcosa di buono DEVE sicuramente averlo. E adesso, però, scusate, questo pezzo dai contenuti a tinte truci è stato emotivamente molto impegnativo: mi ritiro nelle mie stanze ad ascoltare Nostalgia canaglia (che ti prende proprio quando non vuoi, ti ritrovi con un cuore di paglia e un incendio che non spegni mai). Naaa-na-naaa (acuto finale di Albano).

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