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Cronaca

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

VIVA LA RAI…QUANTI GENI LAVORANO SOLO PER NOI!

gioia1Io i bambini di Junior Masterchef li gambizzerei tutti. Avete presente quando il tipo che si atteggia ad astrofisico nucleare ma in realtà è un cuoco assaggia la carne che ha spadellato il moccioso con la maestria di Carlo Cracco e dopo alcuni secondi di suspance sentenzia: “E’ cotta alla perfezione…si scioglie in bocca”. E il piccoletto, che se partecipa alla versione australiana viene pure doppiato con la voce distorta di Topo Gigio, fa dei risolini isterici a intermittenza come gli avessero detto che è finita la scuola. Ecco, in questo momento esatto io aprirei il fuoco. Ma forse è lo spettro della menopausa che mi rende crudele. Che poi gambizzerei anche i bambini che fanno la gare di canto con Jerry Scotti e impostano la voce come Pavarotti, ma anche quelli che intonano le canzoncine natalizie nel coro dello Zecchino d’Oro e si lanciano in smorfiette insopportabilmente leziose appena si accorgono di essere in primo piano. Diooo, quelli li prenderei a schiaffoni. Io gambizzerei tutti i bambini che vanno alla tv e si atteggiano a grandi. Ma come ti viene in mente, a dieci anni, di passare la meravigliosa inconsistenza del tuo tempo a preparare un filet mignon?? Ma vai a giocare col trenino…dai quattro calci a un pallone…rotolati nel fango…come tutte le creature normali! Che poi, a pensarci bene, i programmi in tv sono quasi tutti irritanti insulti all’intelligenza…chissà, forse quando li progettano credono che davanti la tele ci sia un pubblico interamente composto di cerebrolesi. Ne vogliamo citare altre di cosine che passano per il piccolo schermo? Ok, citiamole.

Uomini e donne, versione geriatrica. Già è terrificante pensare di dover andare in televisione per rimorchiare, ma farlo a 60 anni suonati lo trovo a dir poco umiliante. Sì, perché questo manipolo di gallastroni/tardonazze in età da ricovero, ringalluzziti dalla telecamere tanto da mettersi in ghingheri come nelle peggiori balere di Caracas, si aggirano negli studi di Canale 5 alla ricerca disperata di un’anima pia con cui dividere una mazurca, poi escono a cena, si scambiano messaggi che vengono letti pubblicamente dalla signora De Filippi con gli zigomi rifatti, fanno anche capire piuttosto esplicitamente di aver consumato qualcosa, e, inevitabilmente, finiscono a litigare davanti a tutta Italia scambiandosi i peggiori insulti pecorecci. Ecco, una volta viste due puntate de ‘sta roba, io ho chiamato mia madre e le ho detto senza mezzi termini che se un giorno mai accendendo la televisione dovessi ritrovarmela a Uomini e donne, versione over-rinco, io prima le metto le mani addosso, poi vado all’anagrafe, cambio cognome dalla vergogna ed emigro in Australia.

Alta infedeltà, Real Time. Cito subito il canale perché Real Time è garanzia di puttanate. Sforna trasmissioni che scavalcano il trash e per me è una vera sicurezza la sera tornare a casa e sintonizzarmi sul 31: so che una risata prima o poi me la faccio. Insomma, ora di pranzo, sono ai fornelli che mi preparo qualcosa e, sapete com’è in questi frangenti, la tv è accesa ma non è che uno ascolta veramente. Le voci vanno in sottofondo e ti arriva una parola sì e venti no ma va bene così perché l’obiettivo primario è far bollire l’acqua per la pasta. Beh, sono lì, tra un’oliva e un cappero salato, e mi giunge a intermittenza: “quello stronzo di mio marito” … “niente male il suo nuovo capufficio” … “ci siamo dati appuntamento in albergo” … “mi ha appesa con le manette al lampadario” … Comprensibilmente confusa, anche dalla fame, mi avvicino allo schermo per capire su che razza di roba sono sintonizzata e scopro queste interviste triple in cui marito, moglie e amante raccontano tutti i dettagli di come si sono conosciuti, cornificati, ammazzati di botte e poi mandati a fanculo definitivamente. Storie al limite del ridicolo ma affrontate con una seriosità e una dovizia di particolari che manco Piero Angela a Super Quark. L’obiettivo? La glorificazione catodica delle corna. Allucinante. La versione hard, se vi interessa, va in onda su LA7 in seconda serata con La Mala Educaxxxion: gente che spiattella le più disparate, bizzarre nonché perverse abitudini sessuali con la disinvoltura di Anna Moroni che elenca le dosi per fare il crescione con la mortadella. Fantascienza allo stato puro.

Don Matteo. Sono andata su wikipedia per vedere da quanti anni ci sorbettiamo il prete detective. Beh, la prima puntata di questa minchiata cosmica è andata in onda il 7 gennaio d-u-e-m-i-l-a! …cioè sono 15 anni che vogliono farci credere che in Italia i peggiori omicidi non te li risolve il Ris ma il 76enne Terence-Lo chiamavano Trinità-Hill che si fionda per le stradine umbre in bicicletta rischiando tutte le volte il femore e che con l’abito talare è tanto credibile quanto Rocco Siffredi che gorgheggia Addio lupetto ad un raduno scout. Che poi ‘ste cagate poliziesche alla tv italiana vanno alla grande: Carabinieri, Scuola di Polizia, Squadra Speciale Cbroa, Squadra Antimafia, Delitti Imperfetti, Donna Detective, L’ispettore Coliandro, Il Commissario Manara…e non mancano addirittura le PROFESSORESSE anti-crimine (vedi Luciana Littizzetto o Veronica Pivetti: mooolto credibili…) o – udite udite – le SUORE investigatrici alias Angela Finocchiaro o Elena Sofia Ricci: ma daaai…per piacere! Il tutto sbobinato ad oltranza per decenni proponendo vicissitudini che se fossero vere (cioè se veramente la monaca bonazza di un convento del modenese scoprisse la verità sul delitto di Cogne) sarebbe da emigrare non in Australia ma direttamente su un altro pianeta!… Così, tra l’altro, non dovremmo più accettare che come protagonisti di queste abominevoli fiction scelgano artisti del calibro di Manuela Arcuri, che ha la stessa versatilità recitativa del cofano della mia macchina. Complimentoni a tutti.

Il Segreto. Beh, qui siamo all’apoteosi del nulla quantico. Trama: ambientato nella Spagna rurale dei primi del ‘900, Il Segreto racconta le gesta della giovane Pepa, cacciata di casa per aver avuto un inciucio trombereccio col suo padrone Carlos, da cui ha il figlio del peccato Martín che le viene strappato appena nato. Ma Pepa non si perde d’animo e, nella dimora della ricca nobildonna Francisca, incontra Tristán, aitante figaccione di cui s’innamora, che è però sposato con Angustias, femmina dai chiari segni di squilibrio mentale. Da qui in poi non è dato sapere gli sviluppi della vicenda perché la storia diventa incomprensibile come il testo di una tavola sumera. Domandina: ma nell’era del digitale terrestre, che ha portato a casa nostra 1.800 canali tra cui BBC, CNN e Al Jazeera, in mezzo ad antenne paraboliche che a tutta caldara si dispiegano sui tetti, tra un canone sul groppone e altri 25 canali a pagamento, nel paese di Pasolini, De Sica e Fellini, il meglio che sapete mandarci in onda IN PRIMA SERATA è… P-e-p-a??? Voi non ci crederete, ma ho saputo che in Kansas hanno iniziato a sperimentare la visione de Il Segreto per infliggere la pena di morte. Solo che il livello interpretativo degli attori, la profondità dei dialoghi, l’intensità narrativa, il ritmo incalzante dei fatti porta ad un’agonia talmente lenta e straziante che, ovviamente, tale metodo letale viene riservato esclusivamente ai serial killer più feroci.

Ma un normalissimo film DECENTE ogni tanto proprio no, eeh??

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