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Ricette per il sorriso

COTTO&MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

TUTTO QUELLO CHE UN UOMO

(Cotto e Mangiato Rewind – replica del 29/5/2016)

 

Oggi voglio parlare di uomini. E voglio parlarne bene. Altrimenti si pensa che sono una femminista sull’orlo di una crisi della menopausa. E c’è pure il rischio che il maschio “all’ascolto” mi si senta trascurato (il verbo riflessivo fa più intimità) e non sia mai, perché il maschio è patrimonio dell’Unesco e va protetto ad ogni costo. Quindi oggi disserterò sull’essenziale importanza del Manzo, sull’assoluta, indiscutibile, oserei dire sublime necessità che egli faccia parte della mia vita. Maschio, tu mi sei fondamentale, sappilo. E ci sono momenti in cui la tua assenza, lo ammetto pubblicamente, mi pesa da morire. È duro dichiararlo per me, che sono camionista dentro e fuori. Ma è così: esistono pezzi di quotidianità in cui sento un vuoto che si fa carne e quando questa insostenibile disperazione sale dalle viscere io capisco sulla mia pelle, sì, insomma, mi è chiaro come la luce del sole, quanto cazzo mi manchi. No. Non è come credete voi, razza di maiali che non siete altro. Non sto parlando dei momenti di astinenza trombereccia: quando arrivo la sera stracca morta coi cojoni girati de traverso (come diceva Maria Antonietta a Versailles), in una ipotetica sfida tra Morfeo e Rocco vince sempre, senza ombra di dubbio, e pure a tavolino, Morfeo. L’amore per il piumone Bassetti, certe sere d’inverno, col pigiama de flanella addosso e i calzettoni de lana ai piedi, col telecomando incollato al palmo della mano, veramente, non ha rivali, né prezzo, né confine…è no limits (come Sector). Gente mia, il piacere de anda’ a dormì quando caschi a pezzi dal sonno, ve lo metto nero su bianco e ve lo sigillo con la ceralacca, è ineguagliabile. Certo, lo apprezzi a pieno solo con la maturità, ma quando ci arrivi, eh beh, da lì non ti sposti (vi vedo, lettori vintage, che adesso state facendo sì con la testa). Quindi, quando dico che il binomio “eros + maschi” può mancare senza particolari scossoni, credetemi, sono sincera. Sono ALTRI i frangenti in cui un uomo è ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE dal mio punto di vista. Quali? Eccoli.

Quando devo svitare i barattoli. Non so perché, ma alcuni tappi, cazzo, li sigillano col millechiodi. Sono lì, di fretta, che voglio preparare il sugo per la pasta, ma, per quanto smanetti, con la forza da medusa che mi ritrovo, il coperchio della conserva non ruota di un millimetro. “Amore, me lo apri?”…Taac. Fatto. Un nanosecondo. L’uomo appoggia un polpastrello sull’oggetto, a volte lo sfiora solo col pensiero, e quello cede. Fantastico.

Quando devo fare la revisione della macchina. Ci sono concetti di questa vita terrena che il mio cervello rifiuta di assimilare. Proprio non li trattiene. Revisione della macchina, lavare la macchina, controllare olio-gomme-motore della macchina, pagare assicurazione e bollo della macchina…tutto ciò che ruota attorno alla macchina è un mondo che non mi tocca, non mi curo di esso ma guardo e passo. “Amore, ci pensi tu?”…Taac. Fatto. Dio, quanto ti adoro.

Quando devo prendere il frullatore nell’ultimo scaffale. Questo è uno dei tanti motivi per cui i maschi li voglio alti. C’è sempre un ripiano della cucina a cui non arrivo, porca troia. E quindi mi devo sbattere per cercare uno sgabello che regga, togliermi le scarpe, stare attenta a non perdere l’equilibrio e il risotto intanto si attacca sul fuoco. Vuoi mettere chiamare tuo marito pallavolista di un metro e novantatré e…“Amore, me lo prendi tu per favore?”….Taac. Fatto. W l’abbondanza.

Quando entra un animalaccio in casa. Ecco, lo ammetto, questo è il momento in assoluto in cui sento più prepotente la mia eterosessualità. Quando si palesa in soggiorno una vespa, un ragno o uno scarafaggio, il bisogno del maschio per me è pari a quello dell’ossigeno. Sai quante volte, con lo schifo nel cuore e il ciappolo a fior di labbra, ho dovuto farmi forza e sguainare la scopa per conto mio? Ma vuoi mettere la bellezza di urlare a squarciagola “Aiutooo….”… e vedere lui che scende dal suo invisibile cavallo bianco e, come niente fosse, mi spiaccica l’insetto?? Taac. Fatto. Che eroe!… Ecco, maschio, io ti amo perché non sai cos’è lo schifo. Ti amo perché ciò che mi repelle tu lo prendi in mano. Ti amo perché sei lurido. Ti amo per le nefandezze che ti appartengono. Per i lati più torbidi di cui è intessuto il tuo DNA. Ti amo quando sei egoista come la merda, quando corri dietro a un pallone come un beota, quando puzzi come un pescivendolo, quando ti gratti gli zebedei come uno scaricatore di porto, quando il tuo unico pensiero è la patonza perché sei un maniaco sessuale. Ti amo perché tra te e la scimmia (e il porco) non c’è anello di congiunzione ma un’unica razza. Maschio, stammi forever vicino e affossami, abbrutiscimi, annientami. Trascinami per i capelli nella caverna e, a ritmo del tam tam dei pugni che ti dai sul petto, fammi tua, per sempre. AAAHUUUUU….(ululato di lupo della steppa in lontananza).

Dietro una grande donna, c’è sempre un grande uomo che le guarda il culo.

Gioia Morici

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