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Ricette per il sorriso

COTTO&MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

2018 ODISSEA NELL’OSPIZIO

Entra ‘sto tabellone in ufficio per sbrigare una pratica. Mi mitraglia di domande ma, amen, è un ragazzo gentile, ci metto tanta pazienza. Perché la gentilezza è merce rara: solitamente la gente, come si dice a Oxford, arriva e monta su, non esiste più “scusi”, “per piacere”, “posso?”. Voglio dire: entrano senza manco bussare. Ma insomma, mica è difficile: toc toc. Chi è? Il rompicoglioni di turno. Prego, si metta comodo che la fila è lunga. E invece no. Non solo non bussano, ma sfondano la porta e bombardano a tutto spiano. Cioè, capite? È diventato “normale” essere prepotenti col prossimo. Invece i modi contano, eccome se contano. Quindi, siccome il pennellone i modi li ha, pazientemente paro tutti i colpi. Sto lì una mezzora buona a dissipare i dubbi, lo tranquillizzo, lo ascolto, lo psicanalizzo…fin quando, finalmente, quella sua ruga in mezzo alla fronte diventa un sorriso, l’aria attorno a noi si fa serena, gli uccellini cinguettano e le caprette ci fanno ciao. Aaah, è stata dura, ma ce l’ho fatta: possiamo cominciare a stilare la pratica. Allora, si metta comodo, nome e cognome, ma la pi è doppia? quindi doppia pi, bene, adesso mi occorre la residenza…ah è di Urbania, beh, non tanto lontano, ma la fanno ancora la festa della befana? no, perché, se ci vengo, vinco di sicuro, ahaha, ma che dice, troppo buono, il 6 gennaio le porto un regalo…su, continuiamo: il Cap di Urbania, la via, il numero civico, mi può dare il suo recapito e-mail? il trattino alto o basso? anche il cellulare, grazie, me lo ripete? sì, ecco, tretreotto settequattro cinquezerosei, molto bene, tutto chiaro. Oooh, adesso mi serve la sua data di nascita. Può ripetere, scusi? No, guardi, mi sa che non ha capito. Ho detto ‘data di nascita’. Nascita, occhei? Insomma, quando è nato, me lo può dire? Weh…non facciamo scherzi. IN CHE SENSO 99?? Cioè, lei mi sta dicendo che è nato nel 1999? 99 come “Spazio 1999”? Come sarebbe non lo conosce? Ma è un telefilm famosissimo. Lo davano negli anni settan…vabbé, lasciamo stare, riprendiamo la pratica. Passiamo ai titoli di studio. Esatto, deve dirmi l’istituto superiore, il voto di diplo…ma, scusi tanto, quindi lei è nato proprio nel ’99? Cioè, ne è sicuro? 1999?? Guardi, abbia pazienza, io mi devo fermare un attimo, ho la nebbia in testa, credo mi stia venendo un coccolone, lei capisce, no? Mi dice no-van-ta-no-ve! Non ci riesco ad andare avanti, novantanove è una roba tremenda! Novantanove non si dice manco al peggior nemico! Cioè, nel ‘99 a me già era scesa la cataratta! Le sembra giusto? No, vabbè, io tutta carina e questo se ne esce con 99, è davvero troppo. Basta, me ne torno a casa. Macché casa, io faccio i bagagli ed emigro in Papuasia. Che ci sto a fare qui? Ma che davvero-davvero? Le voragini spazio-temporali alle nove e dieci di mattina, eh no eh, non me le merito! Mi sento come Matthew Mcconaughey quando su Interstellar guardava se stesso aldilà della libreria, che poi non era una libreria, era un buco nero dove poteva andare avanti e indietro nel tempo. E io, come lui, mi guardo, al di fuori di me stessa, e ci vado indietro nel tempo…2018, 2007, 1999…che diavolo facevo io nel ‘99? Vabe’, mentre ci penso, me ne vado a fanculo e tengo il posto a ‘sto bambacione, che oggi, grazie a me, farà avantiendrè svariate volte. Beh, dovrebbe ringraziarmi: il moto mantiene giovani.

Ho capito che stavo invecchiando quando, nel film Hachiko, anziché Richard Gere guardavo il cane.

Gioia Morici

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