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Ricette per il sorriso

COTTO&MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

IL SEGRETO DELLA FELICITÀ

Io vi avviso: in radio sono partite le pubblicità di Natale. Ripeto. So-no par-ti-te le pub-bli-ci-tà di Na-ta-le. A ottobre. Dopo dice che una se incazza, che dà via de testa. Ma che razza de ansia buttate addosso alla gente?? Come non bastasse tra i miei amici è già scattata l’organizzazione del Capodanno. Meta scelta per scavallare il 2018: il ristorante. No, raga’, davvero, io non ce la posso fare. Vi prego, salvatemi. Portatemi via. Facciamo una comitiva di quelli che si sono sfranti lo sfragnibile e àndale…ribaltiamo il cariòlo. Se piglia un aereo e via andare. Ma sì, torniamo direttamente a primavera e non se ne parla più. Primavera di quale anno, poi, lo decidiamo con calma. Naturalmente ho ragionato bene sulla destinazione. Già, perché le isole caraibiche ormai sono piene di gente nostrana che ha fatto fagotto e ha aperto il famoso baretto sulla spiaggia. Per carità, roba che, come arrivi, ti ritrovi le stesse facce da cazzo da cui volevi fuggire. Ve la do io la vera alternativa, la destinazione che ce fa svolta’. Un Paese che spacca. Una terra che dire “avanti” è poco: la SVEZIA. A parte il fatto che più si va a nord più la popolazione è distinta, benestante e culturalmente emancipata. A parte il fatto che nella penisola scandinava so’ tutti alti, belli e biondi e, visto che fa buio presto, un modo per passare il tempo bisogna pur trovarlo. Ma soprattutto in Svezia hanno finalmente capito che cosa serve per essere felici: LA “FIKA”. Nooo, non è uno scherzo. L’hanno proprio messo nero su bianco, una specie di legge sociale, c’è stato un pool di studiosi che l’ha scientificamente appurato. Dice “Embè, hanno scoperto l’acqua calda”. Ah, ma allora, se siete grezzi, ditelo! La fika in Svezia è la pausa caffè da fare più volte al giorno davanti a un dolcetto. Capito?? In molte aziende è stata dichiarata obbligatoria proprio perché hanno accertato che migliora la resa, che questo momento tutto per sé, se istituzionalmente consolidato, diventa uno strumento indispensabile per ridurre lo stress. E l’uomo senza stress, riposato e gratificato, è un uomo che riparte di slancio e produce il triplo. Secondo Viveka Adelsward, professoressa della Linkoping University ed esperta antropologa, riporto testuali parole, “la fika aumenta la produttività e ossigena il cervello: lo scambio incrementa l’efficienza della persona, poiché permette la caduta temporanea, davanti a uno snack calorico, delle gerarchie sociali. Senza ansia si scambiano informazioni, si appianano conflitti, si toglie la ruggine dai pensieri e si promuove la creatività. Non è un caso se le idee migliori vengono proprio nella fika”. Aah, se lo dice lei. E poi guai a rifiutare la fika..che sei matto?! Mica se può, se offendono. Se la collega te la offre, la devi accettà, sennò sei veramente un burino. Insomma, in Svezia la fika è sacra…TE PARE POCO?? È un vero e proprio stile di vita, una filosofia, so’ tutti sorridenti grazie a ‘sta faccenda qua, ridono e scherzano dalla mattina alla sera, altro che noialtri, che ce tiramo le sedie addosso. Ma tu te rendi conto della potenzialità de una donna italica che sbarca nel paese de Pippi Calzelunghe?!? Dacce un allevatore de salmoni de un metro e novanta e “Dancing Queen” degli Abba in sottofondo e te famo vede’ noi! Te organizzamo certi pezzi de pause pranzo all’ultimo sangue che, tempo pochi giorni, l’Ikea esporterà un solo slogan: “Italian moka, che Dio la benedoka”. Capisci a me.

Gioia Morici

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