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Ricette per il sorriso

COTTO&MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

GRATTA E VINCI

L’avete vista? No, dico, l’avete vista?? È tornata la pubblicità della crema vaginale contro il prurito intimo, con la tipa che non sa come fare perché se la gratta dalla mattina alla sera come se non fosse la sua. È passato un anno e ‘sta disgraziata è ancora lì a trafficare con l’antica formaggerìa del corso, ma vi pare normale? Oltre tutto avete sentito cosa dice la speaker? “Quando hai bruciori intimi causati dalla candida, solo Vagisil ti può aiutare: chiedi alla tua migliore amica, a tua madre…a tua nonna!”. Capito?? Non dice “chiedi al ginecologo” o “al farmacista”…toh…alla più brutta “chiedi a tuo marito che di patonze ne ha viste”…dice proprio chiedi A TUA NONNA! Ma si può?? Ma ti pare che tua nonna ha tempo da perdere coi bruciori alla pantegana? Io, ve lo giuro, mi sono immaginata la scena a casa mia. Sì, insomma, ho immaginato cosa sarebbe successo se nonna, pace all’anima sua, fosse ancora viva e io fossi andata da lei a chiederle consiglio su una crema vaginale. Intanto, prima di capire di che diavolo stavo parlando, sarebbe passata mezzora. Un po’ perché era sorda come una campana, un po’ perché di creme intime non credo fosse molto esperta (al massimo si sarà fatta i bagnoli con la camomilla), un po’ perché a cent’anni suonati la gattoparda, ammesso che ne ricordasse l’esistenza, era l’ultimo dei suoi pensieri. Comunque, io la scena me la sono immaginata più o meno così. “Nonna”. “Oh”. “Mi consigli una cremina vaginale?”. Silenzio. “Nonna”. “Eh”. “Ho detto: mi consigli una crema vaginale?”. “Que voi, cocca?”. “Una crema vaginale”. “Un ditale? Ma a st’ora te metti a cucì?”. “Nooo…la crema…”. “La crema vòi magnà alle sette de sera? Ma te rovina la cena”. “La crema, la pomata, come la chiami?”. “Aah…l’unguento?”. “Sì, vaginale”. “Vagi que?” “Va-gi-na-le”. “Que sarìa?”. “Nonna, me pizzica la passera!”. Ecco, a questo punto sicuramente mi avrebbe guardata senza dire una parola. Non perché si sarebbe scandalizzata, ma perché avrebbe pensato che non poteva sprecare il fiato a rispondere a una domanda del genere. E, pur di non offendermi, anziché dire “ma che cazzo de domande me fai?”, avrebbe accennato un sorriso di circostanza, rassegnata al fatto di avere una nipote deficiente e proprio per questo maggiormente bisognosa d’affetto. Ecco, non credo che le nonne di oggi siano indulgenti come la mia, per cui andare a chiedere loro aiuto se ti viene lo sfogo di Sant’Antonio là sotto mi sembra una scelta poco plausibile oltre che molto rischiosa. Visto che però gli spot dove c’è di mezzo la bernarda continuano ad essere abitati da donne cerebrolese, sento il dovere di rivolgere un appello ai pubblicitari. Cortesissimamente, la potete piantare di fare ‘ste réclame dove le femmine hanno la struttura psicologica, emotiva e morale di meduse affette da labirintite? E poi, scusate, dove sta l’uguaglianza nei consigli per gli acquisti? Noi donne abbiamo l’ascella pezzata, le piccole perdite, la pancia gonfia perché siamo stitiche, la dentiera che balla, la gigiotta che prude e il maschio niente?? Ma se nella vita stanno lì a ravanarsi tutto il giorno! Ah BUSCIARDIII!!!

Gioia Morici

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