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Ricette per il sorriso

COTTO&MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

TERESA E LUIGI

Una sera, in macchina col suo fidanzato Luigi, Teresa istintivamente se ne esce con questa frase: “Ti sei reso conto che oggi sono sei mesi che ci vediamo?”. Si fa silenzio in auto. A Teresa questo silenzio sembra carico di significati. Pensa: “Chissà se quello che ho appena detto gli ha dato fastidio, forse crede che io voglia forzarlo a prendersi un impegno maggiore, invece non sono sicura di volere un rapporto più impegnativo. Devo ancora capire la direzione verso la quale ci stiamo muovendo…voglio dire, dove stiamo andando? Ci sposeremo? Avremo dei figli? Sono realmente pronta per un passo così grande?”. E Luigi pensa: “Sei mesi? Quindi era febbraio quando abbiamo iniziato a uscire, giusto dopo aver portato l’auto in carrozzeria, cioè…fammi controllare il contachilometri…minchia, devo cambiare l’olio alla macchina”. E Teresa pensa: “È sconvolto, glielo leggo in faccia. Vuoi vedere che è lui a volere qualcosa di più dal nostro rapporto e si sta frenando perché ha sentito che ho delle riserve?”. E Luigi pensa: “Porca troia, devo andare di nuovo dal meccanico”. E Teresa pensa: “È arrabbiato e non posso biasimarlo! Dio, mi sento in colpa, ma cosa posso farci se sono ancora così insicura?”. E Luigi pensa: “Sta Fiat di merda, non è che mi tocca cambiare il carburatore?”. E Teresa pensa: “Sono troppo idealista, ancora aspetto il principe azzurro sul cavallo bianco, mentre ho una persona meravigliosa al mio fianco con cui amo stare: ed è così importante questo per me!”. E Luigi pensa: “Ma quanto cazzo costerà un carburatore nuovo?”. “Luigi!”, dice Teresa a voce alta. “Eh!”, dice Luigi sorpreso. “Per favore non torturarti così, forse non avrei dovuto parlarti di…oddio, mi sento così…” e si interrompe tutta tremante. “Ma cos’hai?”, dice Luigi. “Sono così confusa”, dice Teresa. “Insomma, lo so che non esiste quel principe. Davvero lo so. Non esiste né cavaliere né cavallo…”. “Ah, non c’è il cavallo??”, dice Luigi. “Pensi che sono stupida, vero?”, dice Teresa. “Ma no”, dice Luigi, fiero di riuscire a continuare la conversazione pur ignorando completamente il filo logico del discorso. “È solo che…che…ho bisogno di più tempo”, dice Teresa. C’è una pausa di quindici secondi durante la quale Luigi, pensando più velocemente che può, cerca di dare una risposta sensata. Finalmente gliene viene in mente una che può funzionare: “Certo, ti capisco”. Teresa, fortemente emozionata, lo prende per mano: “Oh, Luigi, davvero mi capisci su questa roba del tempo?”. “Ah – dice Luigi – sicuramente “. Teresa lo fissa intensamente negli occhi: “Grazie Luigi”. “Prego”, risponde lui e poi la riaccompagna a casa. Una volta nel suo appartamento, Teresa si sdraia sul divano e piange fino all’alba, pensando alle complicazioni dell’amore, alla caducità della vita e a tutti gli uomini del suo passato. Allora chiamerà la sua migliore amica e parleranno del dialogo in macchina per sei ore di fila, senza arrivare mai a una conclusione definitiva eppure senza annoiarsi per un solo istante. Il tutto mentre Luigi starà guardando Chievo-Atalanta con una birra in mano assieme a un suo amico, che distrattamente gli chiederà: “Aho, la macchina come va?”. Luigi gli risponderà con un rutto e, dopo 90 minuti di calcio molto fiacco, si addormenteranno felici sul divano.

Che tu ti senta più Teresa o più Luigi, assicurati che in casa ci sia un divano molto comodo.

 

Gioia Morici

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