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Ricette per il sorriso

COTTO&MANGIATO La rubrica di Gioia Morici

L’UOMO CHE FA LA SPESA

Durante la quarantena il maschio è stato costretto dalla congiunta a fare la spesa da solo (v. puntata precedente). Ma nella vita normale che rapporto ha l’uomo con quel luogo chiamato “supermercato”?  Intanto va detto che un essere umano di sesso maschile eterosessuale nato in Italia non ha in dotazione nel database la parola “spesa”, in quanto viene nutrito, accudito e viziato dalla donna per tutta la vita: se fidanzato o coniugato, il maschio, pur dotato di corretta funzionalità degli arti, viene infatti sfamato dalla compagna; se celibe, divorziato o vedovo, anche se residente in un’altra nazione, mangia da mammona. Per le ragioni di cui sopra, il maschio italico entra quindi in contatto con la spesa solo perché costretto da un cataclisma, una sciagura o dall’elemento femminile che lo minaccia. In questo stato di angosciata prostrazione egli subisce pertanto profondi mutamenti psicofisici, che nel suo peregrinare tra i reparti lo identificano in precisi gruppi stereotipati.

LO SCAPOLO CHE FA LA SPESA (SPORADICO)

Lo scapolo, che di giorno pranza nei bar e la sera si nutre degli stuzzichini dell’aperitivo, fa la spesa solo in 2 condizioni particolari: 1) se è studente universitario residente fuori regione sprovvisto di coinquilino calabrese 2) se è un adulto con entrambi i genitori morti. Lo scapolo di norma fa la sua apparizione verso l’ora di chiusura dell’esercizio e in pochi istanti riempie il carrello di prodotti gastronomici già pronti (i più costosi in assoluto), un televisore da 42 pollici e alcune casse di birra che caricherà distrattamente sopra le uova. Lo scapolo pagherà alla cassa una cifra folle senza battere ciglio.

L’UOMO CHE FA LA SPESA CON LA MOGLIE (ABBASTANZA FREQUENTE)

Questa figura commovente ha la funzione di spingere il carrello mentre la moglie ne controlla la direzione. Ha ormai perso ogni entusiasmo per la vita e, in relazione ai prodotti da acquistare, si limita a osservare, ma solo con la visione periferica. Guardandolo attentamente si noteranno smorfie di disappunto e scuotimenti di testa a ogni commento della consorte, ma solo quando la donna gli dà le spalle. All’entrata del negozio la sua mente cosciente viene proiettata in una dimensione parallela, solitamente il ricordo di una partita di calcio che gli sta a cuore. La moglie lo guida come farebbe un cocchiere e per spronarlo si avvale di pizzichi e scapaccioni. Il suo compito principale è quello di pagare e portare le buste pesanti.

L’UOMO CHE FA LA SPESA CON MOGLIE E FIGLI (FREQUENTE)

Questa sotto-categoria si presenta in massa di sabato ed è uno degli ultimi stadi di mutazione genetica dell’uomo. Formazione di ingresso: in testa il carrello coi bimbi dentro, poi la mamma che spinge, infine il marito che segue. L’uomo in questione infatti, a differenza del prototipo precedente, non può spingere il carrello né portare le buste della spesa, al massimo può essere sguinzagliato coi ritagli del volantino a caccia dell’offertona. Nella maggioranza dei casi questi derelitti vengono utilizzati come cani da pastore per contenere i pargoli o come muli da soma per i prodotti che non stanno nel carrello.

L’UOMO CHE FA LA SPESA CON I FIGLI (RARO)

L’uomo che fa la spesa coi figli ha un doppio handicap: la spesa e i figli, due problemi che non sa gestire singolarmente, figuriamoci assieme! Questo maschio entra al supermercato già madido di sudore perché ha sedato a fatica due risse, un tentativo di suicidio, tre sabotaggi e un ammutinamento a bordo dell’auto. Spinge un carrello tracimante di creature dai 4 ai 12 anni, che sono posizionate ovunque (un paio anche sotto le ruote), tranne che nell’apposito seggiolino. Dopo aver attraversato la prima corsia ha già smarrito il 50% della prole sostituita prontamente dai figli rimanenti con confezioni di dolciumi. Di solito perde completamente la testa a metà giro, nei dintorni dei sottaceti, dove prende a sberle l’unico figlio rimasto intrappolato per caso nel carrello tra un trenino e una Playstation caricati clandestinamente. Il padre alla cassa paga tappandosi le orecchie per non sentire l’importo ma soprattutto i continui annunci del box informazioni che lo implorano di andarsi a riprendere i bambini.

L’UOMO CHE FA LA SPESA PER LA MOGLIE (POCO FREQUENTE)

L’uomo che fa la spesa per la moglie ha una lista della spesa a prova di idiota comprensiva di marche, prezzi, sconti, disegnini e ritagli con le figure. Nessun negozio è autorizzato a far passare un marito che fa la spesa per la moglie privo di lista, la quale deve essere mostrata come documento di identità, firmata e timbrata all’entrata presso l’apposito punto d’ascolto. Al marito che fa la spesa per la moglie che rimane inavvertitamente senza lista, ne viene fornita una precompilata da un’altra moglie di default per non farlo sentire un inetto. Una nutrita sottocategoria di questa specie è costituita dall’uomo radiocomandato dalla consorte che gli impartisce gli ordini da casa tramite cellulare, ma abbiamo ampiamente descritto questo robotico esemplare la scorsa settimana.

L’UOMO CHE FA LA SPESA CON LA MAMMA (IN PERICOLOSO AUMENTO)

“Attenzione prego: è stato ritrovato Edoardo Frignotti di anni 46, indossa pantaloncini verdi, una maglietta con Pikachu e un cappellino con l’elica. Mamma Rachele è pregata di raggiungerlo alla cassa 3”. Quasi sempre grassottello e stempiato, questo esemplare, che vive con la madre nonostante abbia abbondantemente passato la maggiore età, di solito è un serial killer o un pedofilo o un voyeur o un feticista coprofago. È sempre impegnatissimo a parlare con mammà, sua unica confidente e amica, che naturalmente non lo ascolta, da cui si allontana al massimo di 2 metri. Tra le corsie questa agghiacciante figura passa la metà del tempo cercando di convincere l’inamovibile donna della validità dei prodotti da lui selezionati e l’altra metà guardando offeso il contro-soffitto. Il maschio che fa la spesa con la mamma non ha il permesso di spingere il carrello né può introdurvi prodotti. Il suo unico scopo è raggiungere gli oggetti più in alto negli scaffali, portare (ma non aprire) la borsetta della genitrice e disincagliare il carrello dopo un incidente.

IL VECCHIO CHE FA LA SPESA (RARISSIMO)

Il vecchio al supermercato, che in tutte le stagioni indossa un completo in flanella marrone, cravatta anni ’60 e un borsalino di camoscio, è praticamente introvabile dato che 9 volte su 10 è la moglie, più longeva di natura, a fare la spesa col suo prolungamento artificiale: il carrellino a due ruote. Di conseguenza se lo incontrate si può ipotizzare con scarso margine di errore che siete di fronte a un uxoricida. Il vecchio che fa la spesa viene avvistato barcollante tra le corsie in cerca di qualcosa che non ricorda oppure a riposo sulla sedia di fronte agli affettati o completamente ibernato nella vetrinetta dei surgelati. Al supermercato si reca essenzialmente per due motivi: 1) essendo in astinenza da lavori in corso, si diverte a guardare la macchina confezionatrice della macelleria o il girarrosto della gastronomia; 2) gli piace stare in un luogo molto frequentato perché così può essere soccorso rapidamente in caso di arresto cardiaco. Alcuni sostengono che il vecchio sia semplicemente in cerca di un posto dove morire e che il supermercato sia per lui una sorta di cimitero degli elefanti. Una cosa è certa: per l’anziano la porta per il paradiso passa per la bocca a canotto della cassiera. Ma questo vale anche per gli altri maschi sopracitati. Nessuno escluso.

Legge del supermercato: Dietro una moglie che fa la fila al banco degli affettati, c’è sempre un marito che guarda le tette alla salumiera.

Gioia Morici

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