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COVID-19 Jesi, tendopoli sanitaria: «Un rischio»

Il circolo Fratelli d’Italia della Media Vallesina chiede che si distinguano gli ospedali che prendono in carico i positivi da coronavirus dai “regolari”

JESI, 22 marzo 2020 – Il circolo Fratelli d’Italia della Media Vallesina, analizzata la situazione dell’ospedale di Jesi su cui è incentrata, ovviamente, la difesa della salute dei cittadini dell’hinterland jesino, è rimasto molto colpito dalla creazione di una tendopoli sanitaria prospiciente il Carlo Urbani.

Da sommarie informazioni raccolte, risulta che attualmente tale tendopoli debba essere destinata all’accettazione e alla verifica della situazione sanitaria personale di tutti i possibili pazienti che si presentino per ricevere cure di qualsiasi tipo.

Ci risulta che attualmente il Carlo Urbani sia stato designato tra gli ospedali regionali Covid-19. In realtà parzialmente destinato, dal momento che molti reparti non-Covid dovrebbero restare aperti. Come circolo ci permettiamo di esprimere qualche dubbio sull’opportunità di tale tendopoli.

Cosa succederà dentro queste tendopoli con l’arrivo della stagione calda, qualora il virus permanga fino a primavera e oltre? Facile immaginare l’impatto climatico dentro le tende, e la precaria inevitabile gestione delle pulizie e sanificazioni, con ulteriori rischi per la salute di quanti dovessero essere accolti sotto tali tendoni. Problemi tendenzialmente potrebbero presentarsi anche relativamente alla gestione mista Covid/non-Covid dell’ospedale di Senigallia: siamo sicuri che con un virus così aggressivo in termini di contagiosità si riuscirebbe a gestire tale divisione senza infettare i pazienti non-Covid presenti?

Nelle altre province marchigiane ci risulta che, a differenza dalla provincia di Ancona, si sia optato per la scelta di ospedali Covid/non Covid, tra l’altro in città diverse, chiaramente distinti, proprio per prevenire questo rischio.

Concretamente la proposta che il  circolo si accinge a fare, non esaustiva, assolutamente rivedibile, emendabile e aggiustabile da parte di persone di buon senso, è la seguente.

Il triage e l’accettazione vengano effettuati con percorsi separati per casi apparentemente a rischio e casi sicuramente non a rischio, al piano terra del Carlo Urbani, accanto al Pronto soccorso, così come suggerito per l’ospedale di Senigallia anche dal Sindacato Medici Ospedalieri Cimo.

Si smantelli la tendopoli, tendenzialmente e prevedibilmente dannosa in termini sanitari (alla luce del tempo dell’emergenza che si sta dilatando e dei prevedibili andamenti climatici), ma soprattutto esiziale all’immagine di una normalità sempre più lontana agli occhi di una popolazione sempre più stremata dall’emergenza e bisognosa di rassicurazioni.

Si scelga tra l’ospedale di Senigallia e quello di Jesi: uno sia destinato esclusivamente ai pazienti Covid e l’altro ai pazienti non-Covid.

Marco Gambini-Rossano
Circolo Fratelli d’Italia della Media Vallesina

Massimo Bello
Responsabile provinciale Dipartimento ‘Enti Locali’ Fratelli d’Italia

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