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Cronaca

COVID-19 Lavoro: il distretto del fabrianese prova la ripartenza

Accelerazione fabrianese: ripartono le multinazionali

 

FABRIANO, 27 aprile 2020 – Il distretto fabrianese prova a ripartire e dopo Whirlpool oggi ripartono Faber (50 lavoratori divisi su tre turni,nonchédegli addetti al magazzino accettazione e alla manutenzione), Elica ed Electrolux.

Dopo la ripartenza di Whirlpool (leggi l’articolo) oggi cancelli aperti con ripartenza graduale e “potenziamento” fino al 4 aprile.

Per altre realtà del territorio però il lavoro è ripartito. L’attività è già ripresa ormai da alcune settimane, come per esempio alla Ariston Thermo Group con gli impianti di Pianello di Genga, Cerreto d’Esi e Arcevia (la Thermowatt) ed Albacina poi.

Discorso diverso per la Ghergo di Sassoferrato (produzione bombole gpl) e per il Gruppo Fedrigoni (quindi le Cartiere Miliani), con una produzione classificata come strategica, che non hanno mai chiuso i cancelli.

Proprio le cartiere però subiranno uno stop tra qualche giorno, a partire dal 1 maggio e fino al 10 per Fabriano (stabilimento cittadino e quello di Rocchetta) e dall’1 al 17 maggio per quello di Pioraco.

Non un piano solo “territoriale”, perché la decisione abbraccerà tutti gli stabilimenti che producono carta in Veneto, Trentino, Friuli e Marche – Verona, Arco, Varone, Scurelle, Cordenons, Fabriano, Pioraco e Rocchetta – al momento per alcuni giorni al mese nel periodo aprile e maggio.

«Fedrigoni si sta misurando con gli impatti economici della crisi, che stanno portando effetti asimmetrici tra le due divisioni dell’azienda – aveva osservato l’amministratore delegato Marco Nespolo –  Il mondo etichette autoadesive sta proseguendo la sua crescita, con un significativo aumento degli ordini a cui ha fatto fronte espandendo la capacità produttiva. La divisione carta è quella, invece, più impattata dallo shock di domanda: nonostante una performance migliore rispetto ai concorrenti diretti, nell’ultimo mese ha registrato un calo importante degli ordini e il Gruppo si trova, quindi, costretto a prevedere delle fermate temporanee in alcuni stabilimenti, per adattare la capacità produttiva alla domanda di mercato».

(s.s.)

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