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COVID-19 Monito Fiom: «Riprendere a pieno regime mettere a rischio il rallentamento dei contagi»

ANCONA, 11 aprile 2020 – Le oltre mille autocertificazione per derogare ai DPCM del 22 e del 25 marzo che sono arrivate presso la Prefettura di Ancona, dimostrano che il Covid-19 ben poco ha insegnato. La FIOM di Ancona ritiene socialmente irresponsabile mettere l’aspetto economico davanti alla salute delle persone.

Riprendere a pieno regime la produzione anche nelle attività non essenziali in questo momento, significa mettere a rischio il rallentamento dei contagi che invece potrebbero ripartire, significa andare contro il parere della comunità scientifica che raccomanda ancora la massima prudenza, significa mettere a repentaglio tutti gli sforzi sin qui fatti che potrebbero risultare inutili, significa non rendere rispetto alle persone che hanno messo in gioco anche la loro salute per provare ad arginare questa situazione tremenda, anche a costo  della propria vita.

Allo stato attuale nessuno protocollo può dare la certezza del fatto che, anche se perfettamente applicato, la possibilità di propagazione del virus sia nulla.  La FIOM di Ancona chiede che, almeno in questo momento, la vita delle persone e la loro salute vengano anteposte alle esigenze di mercato e di fatturato: siamo perfettamente consapevoli che una ripartenza dell’attività produttiva è indispensabile ma vanno definiti tempi diversi ed i modi.

Ci aspettiamo che con il prossimo DPCM vengano definite le tempistiche per la ripartenza senza lasciare alle singole aziende la possibilità di derogare alle indicazioni governative, chiediamo con forza alle imprese che hanno già intrapreso questa strada di fermarsi e di attenersi rigorosamente alle indicazioni della comunità scientifica.

La FIOM di Ancona pretende che venga utilizzato questo periodo per ridefinire un’organizzazione dei posti di lavoro diversa e che metta al centro la salute e la sicurezza delle persone.

Mentre la Confindustria, comodamente dal divano di casa, vuol dettare la linea imponendo alle lavoratrici ed ai lavoratori di tornare in fabbrica, mettendo a rischio la propria salute, la FIOM di Ancona chiede al Prefetto di intervenire per fermare questa deriva produttivistica a favore di una condizione più umana ed avvisa le imprese che si farà tutto quanto in nostro potere per il rispetto più rigoroso possibile e stringente delle indicazioni per la tutela e la salvaguardia delle persone.

La Segreteria della FIOM CGIL di Ancona

 

 

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