Segui QdM Notizie

Marche news

COVID-19 Operatori sanitari: al via 3.800 test sierologici

Prevenzione del contagio in alternativa al tampone classico

ANCONA, 10 aprile 2020Covid-19, la Regione Marche fornisce indicazioni sulle tipologie di test sierologici per la prevenzione dal contagio, alternativo al classico tampone. Verranno effettuati per 3.800 persone, ovvero sugli operatori sanitari impegnati nell’emergenza.

Tali test sierologici permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di stabilire se la persona analizzata è venuta in contatto con il virus e se è o è diventata immune.

Questa modalità diagnostica si è affiancata di recente agli esami virologici di biologia molecolare (tamponi), che rimangono l’esame elettivo di seconda fase alla quale rivolgersi comunque nel caso di positività riscontrata nell’esame sierologico.

«Strutturiamo sul campo – afferma il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli – una attività molto importante: testare il personale sanitario in tempi rapidi è una azione di tutela sia per gli operatori, sia per i pazienti. Agli operatori sanitari, che sono ormai da più di un mese in prima linea con professionalità e con senso di responsabilità, dobbiamo non solo il ringraziamento a parole, ma, nei fatti, la garanzia di lavorare in condizioni di sicurezza, per sé e per i pazienti».

«L’Asur – spiega il direttore generale Michele Caporossi – si appresta a sottoporre a test sierologico in chemiluminescenza verso Sars-CoV-2 tutti gli operatori secondo una logica di centri concentrici predisponendo un percorso integrato per ulteriormente contrastare la diffusione dell’infezione e garantire l’attività di sorveglianza e protezione degli operatori».

Se l’operatore è negativo, viene ritestato dopo 15 giorni, se è positivo viene allontanato cautelativamente e sottoposto a tampone di conferma. In caso di positività confermata viene allontanato per essere ritestato, con tampone, a distanza di 7 giorni.

Dopo aver collaudato la tecnologia ed effettuato la formazione degli operatori, appartenenti al dipartimento dei servizi diretto dal prof. Marcello D’Errico, preside della facoltà di Medicina, si è definita la strategia per il primo step, che si conta di concludere entro questa settimana: prioritariamente saranno sottoposti a screening gli operatori delle aree covid, a partire dal pronto soccorso, medicina d’urgenza, rianimazione, reparti semintensivi e reparti ordinari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News