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COVID-19 Cgil denuncia: nelle Marche 1.641 contagi sul lavoro

 In Italia 67mila, le provincie interessate sono quelle di Pesaro e Urbino e Ancona. Colpito soprattuto il personale sanitario

ANCONA, 26 novembre 2020 – Oltre 67 mila contagi da Covid sul posto di lavoro in Italia tra la fine di gennaio e il 31 ottobre, dei quali 1.641 nelle Marche dove si registrano 180 casi in più rispetto al mese precedente.

È quanto emerge dai dati dell’Inail relativi agli infortuni denunciati, elaborati dalla Cgil Marche. Sono le donne quelle più colpite e rappresentano il 69,6% dei contagiati.

«Dopo il rallentamento post lockdown, con la seconda ondata della pandemia tornano a crescere i contagi sul lavoro», dichiarano Daniela Barbaresi, segretaria generale Cgil Marche e Giuseppe Santarelli, segretario regionale, responsabile della salute e sicurezza sul lavoro.

Infermieri, medici, operatori socio-sanitari, operatori socio-assistenziali e personale non qualificato dei servizi sanitari sono i più colpiti dal contagio.

Infatti, il settore più interessato dal virus è quello della sanità e dell’assistenza sociale e cioè ospedali, case di cura e di riposo, dove si concentra il maggior numero dei contagi denunciati.

Seguono altre amministrazioni pubbliche, attività di trasporto e magazzinaggio (corrieri, conduttori e impiegati) e servizi alle imprese (addetti alle pulizie, vigilanza) e attività manifatturiere.

Le province più colpite sono quelle di Pesaro e Urbino, con il 36,2% dei casi e quella di Ancona, con il 31,6%, seguite da Macerata, con il 18,8%, Fermo, con l’8,6% e Ascoli Piceno con il 4,8%.

A livello nazionale, i morti sul lavoro da Covid sono stati 332, soprattutto uomini, a differenza da quanto avviene per i contagi complessivi che colpiscono maggiormente le donne, e sono concentrati nella fascia di età over 50. Nelle Marche, i morti sono stati 12, pari al 3,6% del totale nazionale.

Daniela Barbaresi, Segretaria Generale Cgil Marche

Daniela Barbaresi, segretaria generale Cgil Marche

Continuano Barbaresi e Santarelli: «Auspichiamo tutti che si possa tornare presto alla normalità ma, proprio per questo, ora è necessario che ognuno faccia la propria parte affinché in ogni luogo di lavoro, a partire dal sistema sanitario, oggi di nuovo in forte difficoltà, vengano adottate tutte le misure di sicurezza necessarie a garantire tutto il personale. Peraltro occorre ricordare che sono 622 gli operatori sanitari attualmente in isolamento domiciliare».

E ancora: «I protocolli aziendali di sicurezza anti contagio sono fondamentali ed è necessario che vengano rispettati e implementati, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei casi di positività, di quarantene derivanti dai contatti tra persone».

 

Giuseppe Santarelli, Segretario regionale Cgil Marche

Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche 

«Ci vengono segnalati, anche nelle ultime ore, molti casi di conviventi di persone con sintomi che, lasciate per giorni in attesa di essere sottoposte a tampone, rimangono senza indicazioni precise sulla necessità di restare in isolamento con tutte le conseguenze legate alla loro condizione di lavoro e ai rischi per la collettività. Per questo, chiediamo alla Regione e all’Asur di conoscere quali sono attualmente gli atti che regolano le procedure di tracciamento dei contatti e la gestione dei casi di positività nei luoghi di lavoro, per garantire innanzitutto coerenza e uniformità nel loro trattamento ed evitare il diffondersi di focolai nei luoghi di lavoro».

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