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Cronaca

CUPRA MONTANA ACQUEDOTTO ROMANO, SI APRE IL DIBATTITO SULLA VALORIZZAZIONE TURISTICA: OBBLIGHI SUL PROGETTO DEL TEATRO

La fontana di piazza IV Novembre alimentata da una delle tre sorgenti del centro storico

CUPRA MONTANA, 26 gennaio 2017 – Il ritrovamento di un ragguardevole e antico manufatto di epoca romana proprio di fianco agli scavi effettuati per la costruzione del nuovo cinema-teatro riapre il tema di un percorso archeologico strutturato e di interesse turistico. Gli scavi di viale della Vittoria hanno riportato alla luce parte di un acquedotto romano che secondo l’Ente “alimentava l’antica Cupra Montana”; probabilmente sarà servito ad alimentare “Il Barlotium” (Serbatoio), adibito alla raccolta e convogliamento delle acque reflue delle tre sorgenti presenti sul “cucuzzolo” dove furono costruiti i primi insediamenti, cioè nell’attuale Piazza IV Novembre.  La scoperta pare abbia già prodotto obblighi specifici sul progetto in atto al fine di preservare e rendere visibile a tutti l’importante antico reperto.

La scoperta suscita sorpresa anche se leggendo qualche pagina ingiallita dal tempo, custodita nella nostra Biblioteca Comunale, abbiamo potuto capire che dentro le mura del castello di Massaccio, prima ancora del periodo medioevale e ancora dopo la parziale distruzione da parte delle truppe francesi, vi fossero tre distinte sorgenti.  Una ragione per la quale i nostri avi decisero di erigere strutture sopra una gobba, fu l’ampia visibilità sulla vallata circostante, e l’altra perché vi erano, appunto, queste sorgenti d’acqua utili a dissetare chi si trovava all’interno magari sotto assedio.

Se ricordiamo bene, in quei disegni, la prima delle sorgenti si trovava a circa 8/10 metri dalla chiesa di San Leonardo verso il centro della piazza; la seconda approssimativamente dove ora c’è il monumento al Donatore AVIS e che è la stessa che alimentava il manufatto romano rinvenuto negli scavi; la terza di rimpetto allo storico ristorante Orietta. Le acque provenienti sia dalla prima sia dalla seconda sorgente, potrebbero essere state convogliate tramite l’acquedotto fino all’antica via Canalecchie (attualmente viale Gaspare Spontini), chiamata così per la presenza di una canalizzazione che portava acqua fino al Barlozzo, un serbatoio visibile in via Giovanni Bovio, dal quale una volta riscaldata veniva nuovamente fatta scendere a caduta fino alle Terme alla Dea Cupra, in contrada La Pieve e Palazzi. Ci fa piacere apprendere che ogni tanto qualcosa riaffiori della nostra antica storia di Municipio Romano, ci dispiace che non sia mai stata mai valorizzata la nostra zona archeologica magari attraverso un progetto organizzato.

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