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CUPRA MONTANA Casa di riposo: perché gli infermieri se ne vanno?

L’assessore Alessandro Luzi: «Un problema che interessa un po’ tutte queste strutture gestite da cooperative, la sanità pubblica è più appetibile, la nostra comunque perfettamente gestita sino ad ora»

CUPRA MONTANA, 20 aprile 2020 – Quando la voce del popolo si fa sentire e con ostinazione c’è qualcosa da scoprire, qualcosa che preoccupa, e così abbiamo interpellato varie fonti. Alcuni giorni or sono è circolata insistentemente la voce di una sorta di “fuga” di alcune figure professionali in servizio presso la locale Casa di Riposo; incuriositi da ciò abbiamo interessato Alessandro Luzi, assessore Sanità e Servizi Sociali del Comune di Cupra Montana (foto in primo piano), che ha risposto ad alcune domande: 

Cosa pensa della situazione che si sta creando alla Casa di Riposo, dove gli infermieri, attratti da un posto nella sanità pubblica lasciano il lavoro  per andare agli Ospedali Riuniti di Torrette di Ancona?

Sono perfettamente a conoscenza del problema evidenziato. Purtroppo le strutture pubbliche, quando hanno necessità, chiamano da eventuali graduatorie di concorsi espletati anni addietro senza chiedersi, giustamente, se i chiamati abbiano o no incarichi presso altre strutture, nel caso, saranno i diretti interessati a rinunciare. D’altra parte, si sa perfettamente che a un posto presso una struttura pubblica, come l’azienda ospedaliera di Torrette, specie se a tempo indeterminato, non si può rinunciare.

Come cerca di affrontare tale situazione la civica amministrazione per evitare che la locale Casa di riposo si ritrovi con un servizio infermieristico ridotto all’osso e con un danno agli ospiti e al nome della struttura?

Presso la Casa di riposo di Cupra, come praticamente presso tutte le Case di riposo, il servizio infermieristico è gestito da una cooperativa. Il rapporto di lavoro dei dipendenti delle varie cooperative non è paragonabile al rapporto di lavoro nelle strutture pubbliche. È, pertanto, comprensibile che il contratto con una struttura pubblica sia, senz’altro, più ricercato e ben accolto, qualora venga proposto.

Presso la nostra Casa di riposo si sono dimessi 3 infermieri perché rientra nelle prerogative individuali cambiare datore di lavoro. È, quindi, compito della cooperativa trovare i sostituti che siano all’altezza della loro professionalità. In questi giorni, peraltro, ci sono state anche sessioni di laurea presso la facoltà di infermieristica, pertanto speriamo che si possano trovare sostituti, magari fra i nuovi laureati.

Bisogna anche tenere presente che, con quello che è successo nelle varie Case di riposo, non tutti hanno il coraggio di mettersi a lavorare in queste strutture. A questo proposito, voglio sottolineare la perfetta gestione della nostra che, tra le pochissime in regione, non ha avuto casi di Covid positivi. Questo è ovviamente da rimarcare per ringraziare il personale, dagli amministratori che hanno, fin da subito, avuto il coraggio di impedire l’accesso di tutti, come parenti, e badanti, e alla caposala che ha approntato, per gli addetti, i dispositivi di protezione e ha saputo prevedere percorsi e modalità di lavoro assolutamente sicuri. Mi rendo perfettamente conto che, non essendo ancora fuori dal pericolo, queste mie affermazioni potrebbero essere smentite oggi stesso, ma tocchiamo ferro e andiamo avanti. Noi, come Amministrazione, siamo costantemente in contatto con i responsabili della struttura e condividiamo le loro scelte e la loro corretta organizzazione. In riferimento all’ultima osservazione, è senz’altro vero che questa situazione potrebbe avere un impatto destabilizzante nell’assistenza offerta nelle Case di riposo di tutto il nostro contesto nazionale.

Secondo Lei c’è una soluzione possibile per evitare questi rischi che potrebbero andare a colpire pesantemente le numerose strutture residenziali per anziani presenti nella Regione Marche?

Le soluzioni dovranno essere trovate dai nostri governanti, magari, per esempio, come hanno fatto con i medici, chiamare coloro che sono iscritti all’ultimo anno della facoltà di scienze infermieristiche.

(o.g.)

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