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CUPRA MONTANA L’amore al tempo del covid, Marco e Giorgia oggi sposi

Il 27enne cuprense e la ragazza 24enne di Apiro convolati a nozze stamattina: un segno bello, uno stimolo a ripartire

CUPRA MONTANA, 17 maggio 2020L’amore vince anche sul Covid-19.

Nella bella mattinata odierna di primavera, infatti, il cuprense Marco Bini e l’apirese Giorgia Taini sono diventati marito e moglie nella chiesa di San Lorenzo Martire di Cupra Montana, in forma strettamente privata.

I due ragazzi, poco più che ventenni, hanno deciso ugualmente di sposarsi, nonostante i tempi di pandemia. È un matrimonio a suo modo storico, essendo stato autorizzato proprio il giorno prima della riapertura delle celebrazioni alla popolazione.

Il lieto evento e i due sposini

Le nozze sono state trasmesse sulla pagina Facebook della parrocchia  (guarda il video)  e concelebrate da don Giovanni Rossi, parroco di Cupra Montana, e da don Federico Rango, conosciutissimo in paese per via di una precedente permanenza, ora a Jesi.

Marco Bini, 27 anni, è il titolare di un’azienda agricola, mentre Giorgia Taini, 24enne residente nella vicina Apiro, è una studentessa universitaria presso la facoltà di Beni Culturali e Restauro dell’Università di Camerino, in odor di laurea con soli 2 esami prima del traguardo.

Sono fidanzati da quasi 4 anni e nel 2018 hanno deciso di sposarsi.

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Il Covid-19 non ha fermato l’amore

Avevano fissato il fatidico 17 maggio 2020 per sposarsi. Il Covid-19 ha scombussolato tutti i piani, ma i due ragazzi non hanno avuto ripensamenti.

«Abbiamo deciso di confermare la data – spiegano Marco e Giorgia – perché, anche se tutto quello che ci sta intorno si è stravolto, il nostro amore non è cambiato anzi, si è rafforzato e quindi vogliamo ancora di più dire il nostro sì. Vorremmo essere un esempio per tutti di vita nuova, di ripresa e di speranza».

Non ci saranno festeggiamenti, almeno per il momento.

«Senza feste e sfarzi – chiariscono i due sposini – solo così resta il vero senso del matrimonio. Anche se la vicinanza fisica dei cari si fa sentire in questi giorni. Celebreremo con i nostri parenti e amici quando si potrà, sarà ancora più bello farlo tutti insieme. I ringraziamenti vanno ai nostri genitori che ci hanno sempre sostenuto, ai nostri testimoni e amici che ci hanno accompagnato in questo cammino, a don Federico Rango e don Giovanni Rossi che hanno fatto tutto il possibile per far avverare il nostro sogno».

Il commento di don Federico

Anche i due sacerdoti hanno voluto lasciare un commento al lieto evento.

«Siamo abituati – spiega don Federico Rango – a pensare al matrimonio in tutto ciò che di solito comporta: la cerimonia ma soprattutto la festa, la gioia, la bellezza e la grande amicizia che porta con sè un giorno significativo come questo. La scelta di Marco e Giorgia, però, ci ricorda davvero l’essenziale: il matrimonio è un annuncio di vangelo, una buona notizia, per tutti. L’amore che si promettono in quel per sempre come potrebbe non esserlo? Ecco, credo che non ci sia cosa più bella che provare ad essere, fin dall’inizio della vita matrimoniale, una bella notizia, una fonte di gioia. E mai come in questi giorni ne avevamo bisogno. E allora ci sarà lo stesso la festa, l’amicizia, il trasporto e tanta tanta bellezza. In maniera contenuta, è chiaro, senza l’esteriorità che le rende visibili. Ma non per questo senza l’autenticità».

Le riflessioni di don Giovanni

«È bello che questi due ragazzi – sottolinea don Giovanni Rossi – abbiano scelto, nonostante tutto, di sposarsi proprio l’ultimo giorno prima della ri-apertura del 18 maggio. Con i loro familiari, abbiamo vissuto una bella celebrazione, diciamo intima ma aperta a tutti perchè trasmessa su Facebook, proprio per rendere partecipe tutta la comunità di questo evento. Celebriamo la bellezza della vita che insieme vogliamo costruire».

Don Giovanni ricorda l’impegno dei due giovani in quanto «Marco e Giorgia sono un esempio positivo e luminoso: due ragazzi che hanno fatto il loro cammino in parrocchia, in particolare con gli scout lei; partecipano anche al consiglio pastorale, portando la loro sensibilità di giovane coppia, in un servizio che spesso fanno in maniera molto concreta e semplice. Marco con la sua professione di agricoltore, che è una realtà così bella qui a Cupra Montana, e anche così necessaria, soprattutto in questi tempi. Il coltivare la terr è un insegnamento grande, è l’aver cura del creato e anche il seguire i tempi della natura che forse avevamo perso».

Un matrimonio giusto al momento giusto, verrebbe da dire.

«È un segno bello, – conclude don Giovanni –  uno stimolo per tutti quanti a ripartire. Siamo contenti della loro scelta, faranno festa con gli amici quando sarà possibile. Guardiamo in avanti, lasciandoci illuminare dall’amore del Signore, che ha sempre tanta fantasia, più grande di quello che noi immaginiamo».

Giacomo Grasselli

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