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Cronaca

CUPRA MONTANA L’ULTIMO, LUNGO APPLAUSO: IL COMMOSSO SALUTO AD ANASTASIO

funeraleCUPRA MONTANA, 11 luglio 2016 – La chiesetta di San Salvatore non ha potuto contenere tutti gli amici e conoscenti che stamattina (11 luglio) sono intervenuti a Poggio Cupro per partecipare al funerale di Anastasio Priori, buona parte di loro hanno atteso la fine della funzione religiosa nella piazzetta antistante.  A celebrare la messa è arrivato don Maurizio Fileni, amico di Anastasio, ed ha avuto parole importanti per lo scomparso, toccando quei percorsi che poi fanno commuovere, ricordandolo non solo per la sua dedizione al volontariato.  Ambedue accomunati dalla passione per il teatro, avevano però percorso strade diverse, anche se di don Maurizio, Anastasio aveva messo in scena almeno un paio di efficaci lavori teatrali. Alla fine della funzione religiosa un applauso e poi una lunga processione dal centro del castello di Poggio Cupro, si è snodata fino al cimitero della frazione.  Durante l’attesa fuori dalla chiesetta molti dei presenti ricordavano l’amico, l’uomo, sempre pronto a mettersi in gioco come attore di una commedia dialettale, come barzellettiere spensierato durante le manifestazioni estive; Anastasio è stato un vero vulcano di idee che puntualmente realizzava e questa sua vitalità è stata davvero contagiosa fino a pochi mesi dopo l’arrivo della malattia.  Per 35 anni ha lavorato a Parigi come autista presso una ambasciata prima e in una grande azienda poi fino alla pensione; la sua vitalità, tuttavia, lo portava a fare anche altri lavoretti, come quello di cameriere in hotel di lusso, dove gli capitò di servire addirittura il futuro Papa Giovanni XXIII° allora Nunzio Apostolico a Parigi ed altri personaggi di spicco della politica internazionale, grazie ad una organizzazione che prestava determinati servizi nella capitale francese e dintorni. Già, perché la passione di Anastasio, dopo il teatro era quella di cucinare; con l’Ass. Pro Cupra, per diversi anni organizzò corsi di “Cucina Pratica” molto frequentati, dove insegnava la preparazione di primi piatti non impegnativi e adatti alla frenesia dei nostri giorni che di dessert semplici e non rischiosi per la linea, in particolare aveva piacere di prepararne uno, “Chirac”.  La malattia che lo aveva minato gli impediva l’autonomia di cui aveva goduto sempre e, forse, conoscendo il suo carattere libero, potremmo dire con una certa dose di certezza che, per lui sono state più pesanti le limitazioni che il dolore che la malattia gli procurava. Rinnoviamo alla moglie, signora Blanquita Santos, a Raffaello e Milko, alla famiglia tutta, il rammarico per la perdita del loro caro e le più sincere condoglianze dall’Associazione Massa Actii.

(o.g.)

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