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CUPRA MONTANA RIACCESA LA LAMPADA DELLA SPERANZA

Mamme, sorelle e mogli firmarono nel 1915 una petizione affinché si installasse un piccolo lampione davanti alla Madonna posta nella facciata comunale  

CUPRA  MONTANA, 2 novembre 2018 – Nascosta tra i tanti carteggi comunali, sepolta dal tempo e dalla storia, giace da più di 100 anni una petizione che racconta un episodio commovente, condito di fede e speranza. Un documento tornato di forte attualità in questi giorni grazie alla passione con cui l’Archeo Club cuprense si dedica da tempo nel custodire la memoria di un paese.

Ebbene, subito dopo l’inizio del Primo Conflitto Mondiale, all’indomani dell’entrata in guerra dell’Italia (1915), 186 cuprensi (la quasi totalità erano madri, sorelle e mogli), sottoscrissero una petizione in cui si chiedeva al sindaco di allora, Achille Borioni, il permesso di installare una lampada elettrica innanzi alla statua della Madonna posta nella nicchia sopra l’arco principale del Palazzo Comunale. L’intenzione era rivolta ad onorare la Madre Celeste ed ottenere la sua protezione per i congiunti che erano in guerra. Il primo cittadino accolse la richiesta e la lampada fu collocata sulla facciata del palazzo comunale.

Ma con il passare del tempo, la petizione e la lampada finirono nel dimenticatoio. E di quel lampione, soprattutto ciò che rappresentava, ben presto nessuno ci fece più caso. Certo, era sempre lì ma perché fosse lì, cioè sulla facciata del Comune, nessuno sapeva spiegare cosa ci stesse a fare quel vecchio rudere.

C’è voluto l’Archeo Club per rinfrescare la memoria dei cuprensi e chiedere all’Amministrazione comunale un piccolo intervento di restyling che consentisse al lampione di fare il suo dovere: ricordare quel voto di fede e di speranza fatto da tante donne un secolo fa.

E domenica (4 novembre), in occasione della Festa del IV Novembre, il lampione sarà  nuovamente acceso.

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