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Cronaca

CUPRA MONTANA SALUTANO I LADRI MENTRE FANNO IL GIRO DI RICOGNIZIONE ALLA CARIFAC

Al posto del roller cash adesso c'è una lastra in alluminio

Al posto del roller cash adesso c’è una lastra in alluminio

Ecco dove era installato il bancomat

Ecco dove era installato il bancomat

CUPRA MONTANA, 28 agosto 2015 – Indagini serrate da parte dei Carabinieri per risalire agli autori della rapina al bancomat della filiale Carifac di via Marianna Ferranti. Con il passare delle ore emergono i primi dettagli, anche curiosi, sull’episodio criminale. I malviventi, all’incirca verso le 2.40 del mattino del 26 agosto, avevano già rubato la macchina del Dott. Albertini e dopo averla svuotata del contenuto (attrezzatura per cani, vestiario da cacciatore, stivali, ed altro), l’hanno usata per fare alcuni giri di ricognizione per il paese e studiare bene qualsiasi via di fuga, nel caso fossero sopravvenute complicazioni, magari con una pattuglia di carabinieri in servizio di perlustrazione del territorio. Diciamo ciò perché un cuprense, abituato a fare tardi, (a Cupra Montana sono in molti a “soffrire” di insonnia), proprio verso quell’ora vedendo passare la macchina del medico con tre persone a bordo, ha spontaneamente salutato l’autista pensando che fosse il professionista con alcuni amici ma non certo i ladri che poco dopo avrebbero fatto saltare in aria il roller cash della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupra Montana. Tale fatto ha senz’altro un lato buffo se non fosse che l’esplosione del bancomat c’è stata e la gente del centro storico si è spaventata a morte, così pure i bambini svegliati in piena notte da un boato che ti stringe il cuore e ti toglie il respiro. Se volessimo andare a ritroso nel tempo, magari ricordando quelle due rapine di quel lunedì di tanto tempo fa, si potrebbe raccontare ad esempio che uno dei malviventi, fuggendo con alcuni sacchi neri pieni di banconote ne perse diverse che si sparpagliarono lungo il marciapiedi; ebbene, alcuni cuprensi si prodigarono nella loro raccolta cercando di restituirle a colui che pensavano il legittimo proprietario. Certo è che quelli che noi chiamiamo i soliti ignoti, a volte possono mescolarsi nella società per brevissimi periodi, studiare le abitudini, le vie da percorrere, per poi mettere a segno i colpi a danno dei malcapitati, magari “sostenuti” da qualcuno del luogo.
(Oddino Giampaoletti)

foto di Enrico Spinaci

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