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CUPRA MONTANA Sant’Antonio abate, tradizione rinnovata ma con prudenza

Per evitare assembramenti benedetto il pane portato dai fedeli per consumarlo a casa in sicurezza

CUPRA MONTANA, 17 gennaio 2022 – Una folla variegata di specie, fra cani, gatti o piccoli animali domestici eravamo soliti vedere in occasione della ricorrenza di Sant’Antonio abate, il 17 gennaio.  

Ma anche quest’anno niente solita folla, né all’Eremo della Romita né in paese, le regole anti-Covid non lo permettono.

Festa ridotta per il secondo anno, quindi una festa molto partecipata da tutti i cuprensi ma che purtroppo a causa della pandemia non si è potuta  celebrare come vuole la tradizione.

La Festa di Sant’Antonio abate è sentita in tutta la Vallesina, un appuntamento al quale partecipano in tanti, una tradizione, quella della benedizione degli animali, divenuta un appuntamento fisso.

Benedizione degli animali al convento della Romita di Cupra Montana
La festa prima della pandemia

«Sembra che il virus ci rubi anche Sant’Antonio, o meglio un certo modo di celebrarlo», le parole di don Giovanni Rossi, e «non potendo celebrare la benedizione all’esterno, abbiamo solo benedetto il pane, che ciascuno ha portato da casa, nella chiesa di San Lorenzo e in quella di Poggio Cupro» 

Per rispettare le normative, ed evitare possibili assembramenti, le parrocchie di Cupra Montana, hanno ritenuto giusto chiedere ai fedeli di portare  il proprio pane alle varie messe di ieri per benedirlo e per poi consumarlo insieme ai propri familiari e animali domestici, in totale sicurezza.

In un periodo come quello che stiamo vivendo non possiamo rischiare di mandar perse feste e tradizioni che per anni sono state costudite, la semplice benedizione delle pagnottelle va vista come un modo per non perdere tutto questo, sperando che la situazioni migliori,.

È compito e dovere di  tutti noi mantenere la memoria, aspettando di tornare a condividere insieme questi momenti.

(Redazione)

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