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CUPRAMONTANA “WINE OPERA” ALLA COLONNARA, TRA BOTTI E MIGLIAIA DI BOTTIGLIE (foto)

Ultimo riuscito appuntamento con “Concerti in Cantina” nell’ambito del Festival Pergolesi Spontini

CUPRAMONTANA, 24 settembre 2019 – Si è chiusa proprio materialmente dentro la Cantina, senza buttar via le chiavi, la manifestazione “Concerti in Cantina”, realizzata per tre domeniche consecutive nell’ambito della XIX edizione del Festival Pergolesi Spontini “Futuro.Infinito”.
E la Cantina Colonnara stavolta ha fatto davvero comodo, perché a Cupramontana non c’era lo stesso clima estivo che aveva caratterizzato gli altri due precedenti appuntamenti. E poi vuoi mettere le migliaia di bottiglie, le grandi botti e le barriques che hanno permesso, insieme alle volte della cantina, un’acustica perfetta.

Tutto interessante, a partire dal tema “Wine opera -Frivolezza”, che ha visto i cantanti seguire un percorso che comprendeva musiche di Mozart, Rossini, Donizetti, Gounod, Delibes, Bizet, Mascagni, Bernstein.

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La frivolezza significava una scelta di arie meno drammatiche o toccanti, coinvolgenti anche per gli artisti che credo si siano divertiti come matti nel far vivere anche al pubblico sia le arie che cantavano sia la situazione scenica che rappresentavano. È dispiaciuto, alla fine, salutare i ragazzi ed augurare loro le migliori fortune. Il soprano Valeria Esposito, che li ha preparati, ha fatto un egregio lavoro, intervenendo appropriatamente sulle voci e dando ai giovani ampio spazio per muoversi e non restare tesi ed impilati come se cantassero a Sanremo.
Marta Tacconi, la pianista che li ha sempre avuti sotto la propria ala, ha in questo ultimo concerto, preso per mano, nelle arie, alcune di grande difficoltà interpretativa, i cantanti, portandoli ad esprimersi al meglio tanto che, alla fine, erano tutti talmente emozionati dagli applausi, che non hanno sentito neppure le richieste di bis del pubblico. Il quale ha chiuso il sipario su questa manifestazione che rappresenta una delle novità del Festival Pergolesi Spontini.
Le voci di Andrea Tabili, Luca Giorgini, Martina Rinaldi, Katia di Munno, Margherita Hibel, Lucia Conte, Linwei Guo, Anastasiia Petrova, Joanna Lewinska, sono sembrate già quasi rodate per poter affrontare con giudizio una carriera così difficile come quella che propone il mondo lirico oggi.

L’importante è non voler correre, chiedere troppo a se stessi, e interpretare, sempre, ruoli che vocalmente si addicono allecapacità di ciascuno. E dopo questa filosofia spicciola, si è finiti in gloria, di fronte ad una degustazione graditissima a tutti i dirigenti della Fondazione Pergolesi Spontini e anche al presidente della Provincia di Ancona e sindaco di Cupramontana, Luigi Cerioni, col quale ho volentieri brindato al futuro dell’indovinatissimo evento “Wine opera”.

Se qualcuno mi domandasse qual è stato l’autore, in questo terzo concerto, che più mi ha entusiasmato, direi la presenza nel programma (sicuramente non scontata) del compositore Leonard Bernstein. Tutti lo ricorderete anche per la colonna sonora di “West side story”. Perché, chiederete? Se lo chiedete è perché ho, dell’intero film e anche del musical (che ricorda Giulietta e Romeo ma è ambientato a New York), l’idea che sia uno dei capolavori più amati della mia vita. Se non lo chiedete, non leggete la frase precedente. E poi tutti insieme a brindare con Colonnara.
Le foto più belle che vedete sono, ovviamente, dello studio fotografico Binci. Grazie.
Giovanni Filosa
©RIPRODUZIONE RISERVATA

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