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Dalle genovesi alle siciliane: i tipi di carte da gioco in Italia

Dalle genovesi alle siciliane: i tipi di carte da gioco in Italia

I tipi di carte da gioco in Italia: dalle genovesi alle siciliane

Quanti tipi di carte ci sono capitati sotto agli occhi nel corso della nostra vita? Considerando che le tessere rettangolari a scopo ludico esistono da almeno 1.000 anni, non stupisce che circolino mazzi di vario genere in tutto il mondo.

In pochi, però, conoscono le caratterizzazioni regionali di cui le carte godono nella sola Italia, dove i primi mazzi in assoluto sono apparsi verso la fine del XIV secolo.

Tutti noi siamo abituati a maneggiare le carte francesi, suddivise in 4 semi: cuori, quadri, fiori e picche, con 13 unità ognuno. Le carte genovesi adottano gli stessi semi, una rarità per le carte italiane.

Le carte da gioco genovesi

Il classico mazzo genovese misura 58×88 mm ed è composto da 40 carte, sebbene esistano anche varianti con 36.

I mazzi liguri sono ricercati soprattutto tra i giocatori intenzionati a studiare regole e come si gioca a cirulla, una variante della scopa.

Tra le carte tipiche italiane, però, sono forse le napoletane le più diffuse in assoluto.

Le carte napoletane non si ispirano a quelle francesi, bensì a quelle spagnole.

Carte da gioco in Italia: le napoletane

Spade, bastoni, denari e coppe sono i simboli che contraddistinguono il mazzo. I personaggi presenti sulle carte richiamano chiaramente ambientazioni del 1600.

Alcune singole carte rivestono ruoli più importanti in alcuni giochi che in altri. La “matta”, vale a dire il re di denari, può assumere qualsiasi valore nel gioco del 7 e mezzo, mentre il 7 d’oro è ricercatissimo nella scopa.

Pure il 7 di denari è una delle carte più importanti del mazzo, anche perché nel gioco del 7 e mezzo vale da solo un punto.

Va da sé che i giochi praticabili con i mazzi regionali sono molto diversi da quelli per i quali vengono impiegate le solite carte francesi.

Le carte piacentine

Tra le carte da gioco italiane troviamo anche le piacentine, rinvenute da alcuni militari francesi che erano soliti divertirsi con quelle spagnole, poi modificate.

Le figure che si possono apprezzare in questi mazzi sono tutte erette. Un tempo il 4 di denari poneva in bella vista proprio lo stemma della città di Piacenza, che però è diventato ben poco frequente al giorno d’oggi.

Le carte siciliane

Anche le carte siciliane sono imparentate con quelle spagnole. I bastoni prendono il nome di “mazze” e invece del fante c’è una donna: sono queste le principali differenze con le altre carte, al di là delle dimensioni più ridotte, che ovviamente hanno portato a disegni meno accurati.

Nel 3 di denari, ad ogni buon conto, è possibile scorgere la figura della trinacria. Dalle carte siciliane sarebbero derivate poi le carte del Tarocco.

I mazzi regionali sono composti da meno carte rispetto a quelli francesi perché sono assenti gli 8, i 9 e i 10. Sono rispettivamente la donna, il fante e il re a farne eventualmente le veci in alcuni giochi.

Di conseguenza, rimuovendo gli 8, i 9 e i 10 dai mazzi francesi è possibile praticare tranquillamente i giochi tipici dei mazzi regionali italiani.

I significati dei simboli delle carte italiane si perdono nei secoli e anche per questo interessano ancora oggi gli studiosi. In ogni caso, chi è legato al folklore e alla tradizione non si fa mai sfuggire l’occasione di collezionare le carte specifiche pensate per un determinato gioco.

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