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Belvedere Ostrense

DECRETO SICUREZZA L’OPINIONE DI ALCUNI SINDACI DEL NOSTRO TERRITORIO

VALLESINA, 4 gennaio 2019 – Il testo definitivo del Decreto Sicurezza ha acceso lo scontro politico, con diversi Sindaci di grandi città che hanno dichiarato di essere pronti alla “non applicazione”. Abbiamo chiesto ad alcuni “nostri” Primi Cittadini un giudizio sul provvedimento governativo e su come intendono agire.

Massimo Bacci – Sindaco di Jesi. Ho sempre improntato la mia attività di Sindaco, e in quanto tale di Pubblico Ufficiale, al rispetto delle normative e non ho cambiato idea. Sono un esecutore materiale delle normative e le applico fino a che non cambiano, su tutte le questioni. Spetta al Parlamento, se la ravvisa sbagliata, cambiare la legge.

 

Roberto Campelli – Sindaco di Monsano. L’essere Amministratore implica il far rispettare le Leggi, anche quando non sono condivise. Questo Decreto però mette noi Sindaci ancor di più con le spalle al muro. Se da parte del Governo si continuassero ad alzare i toni, non rispondendo più a criteri di umanità e buon senso, sono anche pronto ad un gesto di forte protesta, con la riconsegna della fascia da Sindaco.

Luigi Cerioni – Sindaco di Cupramontana e Presidente della provincia di Ancona. Il tema è molto delicato e riguarda un fenomeno epocale. Ritengo che già il Governo precedente avesse adottato delle misure abbastanza efficaci. Ora, il Ministro dell’Interno sta usando la questione come una bandiera per costruirsi una carriere politica. Va colta l’apertura fatta del Premier Conte, costruendo un tavolo di confronto per trovare le soluzioni che servono, nel rispetto dei diritti umani.

 

Enrico Ciarimboli – Sindaco di Morro d’Alba. Sono assolutamente contrario all’impronta del Decreto, che va contro ai principi scritti nella carta dei Diritti dell’uomo. Molte persone che attualmente sono in Italia regolarmente, si ritroveranno a breve non in regola, senza nessun percorso di integrazione, ne tantomeno di espulsione, come vorrebbero far credere. Come Sindaco, sono molto concentrato sulle nostre questioni “interne”, e non credo di portare all’ordine del giorno del Consiglio Comunale qualche intervento in merito a questa vicenda, anche perché non abbiamo situazioni di emergenza da affrontare.

Damiano Costantini – Sindaco di Chiaravalle. Sono favorevole alla tutela delle persone più deboli, e per la tutela dell’applicazione del dispositivo della Carta Costituzionale, che recita che tutti gli uomini sono uguali e quindi anche tutti coloro che provengono da altri Paesi anche extracomunitari. Sono contrario al fatto che degli uomini, delle donne e dei bambini siano lasciati in mezzo al mare in balia di onde, malattie, difficoltà di ogni genere, senza poter attraccare nei porti italiani. Non credo che il Decreto Salvini sia una buona soluzione, anzi crea problematiche ulteriori, perché lascia una marea di irregolari sul nostro territorio nazionale.

Umberto Domizioli – Sindaco di Maiolati Spontini. Non condivido il disconoscimento del sistema SPRAR. Abbiamo attivato il progetto con successo, lavorandoci molto, ed oggi abbiamo dei ragazzi ben integrati. Dopo aver raggiunto un accordo con gli altri Comuni sulla ripartizione numerica, sarebbe un grave errore il gettare via questa esperienza. Valuteremo nei prossimi giorni il comportamento da tenere.

 

 

Gabriele Giampaoletti – Sindaco di Monteroberto. Lo definirei un Decreto “insicurezza”, che va in contrasto con l’articolo 10 della nostra Costituzione. Si mette anche in discussione il sistema SPRAR. Nella mia esperienza di Sindaco, con grande orgoglio ho aderito a questo progetto, accogliendo degli “ospiti”. Ragazzi che si stanno facendo voler bene: lavorano, frequentano assiduamente lezioni di Italiano, cercano di integrarsi. Aspettiamo la pronuncia della Corte Costituzionale.

Riccardo Piccioni – Sindaco di Belvedere. Un Decreto Sicurezza andava fatto, e bisognava agire, visto che i precedenti Governi hanno sottovalutato notevolmente le politiche di controllo del territorio, che specie nei momenti di crisi si è sempre rivelato un campanello di allarme pericolosissimo. Non sono ancora in grado di dire nello specifico se, come sostenuto da alcuni, si vengono realmente a creare delle “zone grigie” ma un Sindaco non può debordare dall’ambito delle sue competenze e prerogative. Le leggi possono anche non piacere, ma si rispettano.

 

Sabrina Sartini, sindaco di Monte San Vito

Sabrina Sartini – Sindaco di Monte San Vito. Il decreto sicurezza nega diritti a immigrati con regolare permesso di soggiorno. Non li espelle. Rende le persone prive di diritti ed assistenza. Così non si aumenta la sicurezza ma l’emarginazione ed il disagio, che sono il terreno ideale per delinquere. Il decreto sicurezza é una pessima legge che ha il solo e reale scopo di aumentare l’insicurezza degli italiani, per tenerli in pugno. Da Sindaco applicherò il decreto fin a quando non ne sarà accertata l’incostituzionalità. Di sicuro non mi faccio dire da chi non ha mai lavorato in vita sua, e che é rappresentante di un partito che deve restituire ai cittadini 49 milioni di euro, che per i Sindaci la pacchia é finita. I Sindaci fanno i conti con i problemi dei cittadini da quando Salvini giocava in tv alla ruota della fortuna, e per tutto il tempo si é mantenuto senza lavorare un giorno in vita sua. Un po’ di gavetta nella vita al Ministro avrebbe fatto veramente bene.

Marco Pigliapoco e Gianluca Fenucci

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