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diVENERDÌ PENSIERI E PAROLE IN PILLOLE

COMPLIMENTI EVA !

Tutti noi, romanticamente amanti della buona scrittura, possiamo esultare.

Nel tempo degli sms e delle brutture linguistiche, la giovane Jesina Eva Simonetti, studentessa del Liceo Scientifico “Leonardo da vinci”, si è aggiudicata il prestigioso concorso letterario “Scintille di Minerva”, organizzato dalla nota casa editrice Minerva Edizioni.

Eva, con già alle spalle altre esperienze da scrittrice, ha presentato il suo ultimo lavoro “Fili di pensieri”, che ora verrà pubblicato gratuitamente.

Una bella dimostrazione di come a Jesi si possa primeggiare indifferentemente con una punta di fioretto o di penna, con un pallone al piede o un libro sotto braccio.

Aspettiamo di leggere curiosi il suo racconto, con il desiderio di veder crescere tante piccole Eva.

A NATALE PUOI

L’aria del Natale è inebriante, e contagia grandi, piccini e Sindaci. Per i bilanci comunali, le vacche magre sono diventate proprio smilze, ma Valeria Mancinelli ha deciso che nel periodo natalizio in Piazza Cavour, nel centro di Ancona, sarà allestita una mastodontica ruota panoramica.

Costo complessivo per il Comune trentamila euro, mentre la nota fiumana di turisti che si riverserà ai piedi del Conero, sborserà cinque euro ad ogni magnifico giro di giostra.

Nel complesso un vero e proprio sproposito, oltre che un pugno in faccia alle arti visive.

Anche la sovrintendenza ai beni culturali, solitamente sollecita ad emettere sonore bocciature, per l’occasione ha dato il via libera all’iniziativa sulle note di “Jingle Bell”.

Noi Jesini vorremo essere da meno ai nostri cugini Anconetani ? Per una volta, spero proprio di sì.

GRANDE FRATELLO

Il “simpatico” vandalo che ha iniziato l’opera di imbrattamento del sottopasso della stazione, non solo ci ha fatto sapere che ama la sua loca, ma a sua insaputa ci ha portato a conoscenza di utili notizie. Il “grande fratello” non è presente soltanto sulle reti Mediaset, ma anche a Jesi è vivo e vegeto.

Le tante telecamere sparse per la Città sono perfettamente funzionanti, ma è importante tranquillizzare le Signore. Non serve che aumentino i loro passaggi dal parrucchiere, perché un addetto alla visione delle immagini, non c’è.

Dal comando dei Vigili Urbani possono vedere i filmati, soltanto se viene sporta una rapida denuncia; infatti, dopo sette giorni le riprese vengono perse.

Quindi, se la logica non provoca inganno, graffitari, usurpatori di spazi pubblici e bulletti di periferia, possono continuare a dormire sonni tranquilli.

Lasciando ad altri le discussioni sociologiche sull’utilizzo della telecamera come dissuasore di reati, direi che qualcosa nel nostro sistema di videosorveglianza andrebbe rivisto.

VIALE CAVALLOTTI

Proseguendo dall’Arco intitolato a Papa Clemente VII, si imbocca Viale Felice Cavallotti, uno spazio di Città che ho sempre adorato. Non so quanti chilometri ho macinato su quel cemento, ma dolci ricordi sono bene impressi nella mia mente.

I grandi alberi posti tra la strada e il marciapiede, scortavano il mio passeggio, e anche le automobili che sfrecciavano, sembravano poco rumorose. Da ragazzino “mangiavo” quel Viale che mi conduceva allo stadio, con la l’ansia e la speranza di veder vincere la mia Jesina. Invece dopo novanta minuti di passione, ha spesso raccolto le mie delusioni mescolate ad ira. Ci ho camminato mano nella mano con gli amori della mia adolescenza, quando progettare il futuro è un gioco, e un semplice bacio ti resta impresso sulla pelle per giorni interi. Guardavo quelle splendide ville antiche che si affacciano dalle alte ringhiere, e mi dicevo che un giorno avrei abitato lì.

Anche Best, il mio bulldog, perdendo il suo classico aplomb inglese, ha imparato ad apprezzarlo, e si diverte felice nelle aiuole, mentre saluta il passaggio degli altri cagnoloni. Gli anni passano, e decine di sogni sono svaniti in aria, ma il fascino di Viale Felice Cavallotti resta intatto.

SENZA VELI

La notizia di una mostra fotografica che ha come tema centrale “il nudo” , ha subito colpito l’attenzione generale.

Forse, molti cittadini non sanno nemmeno dove sia ubicato Palazzo Santoni, e l’ultimo quadro l’hanno acquistato  su Telemarket. Ma se poi si annuncia che ci sarà anche uno spazio espositivo vietato ai minori di 18 anni, ecco che gli uomini nostrani sono già con la lingua di fuori, come in una pellicola anni ottanta di Lino Banfi, pronti a sfoderare la cara e sempre ben nascosta, passione per l’arte contemporanea.

Altri stanno già cercando di costituire una cordata per riaprire il vecchio cinema Astra.

Cari Jesini, ricordiamoci che siamo quasi nel 2018, e soprattutto come cantava il Maestro Guccini: “ Tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo già vent’anni fa”.

 

 

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