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ELEZIONI Sanità, Carlo Ciccioli: «Gravi errori della presidenza Ceriscioli»

«Ci vuole un cambio totale con il nuovo governo regionale»

ANCONA, 18 settembre 2020 – L’attuale situazione sanitaria nelle Marche è stata caratterizzata dalla mancanza della nomina di un assessore regionale alla Sanità, settore che impiega tra il 60 e l’80% del bilancio regionale, a seconda della parte corrente e degli investimenti, intorno ai tre miliardi di euro, e dalla pressione della politica sul sistema medico-sanitario.

Due errori gravissimi della presidenza Ceriscioli che hanno determinato un grave deterioramento dell’organizzazione della sanità con svuotamento del personale nelle strutture e l’allungamento, invece della riduzione delle liste di attesa per le prestazioni.

Si tenga presente che sono state fatte fuggire eccellenze sanitarie costrette a cambiare regione a causa delle interferenze in concorsi, nomine primariali ed assegnazione di personale e di risorse.

L’università di Ancona (sia la facoltà di Medicina che di Scienze Infermieristiche e Tecniche) sforna eccellenze che poi fuggono altrove.

Negli ultimi anni si è sempre più evidenziato un aumento dell’età anagrafica nelle Marche con conseguente aumento di polipatologie e politerapie (pazienti cronici) e aumento della sopravvivenza della popolazione affetta da malattie rare (per esempio fibrosi cistica) e dei pazienti con problemi psichiatrici, grossi handicap, malformazioni neonatali. Un successo ma anche un appesantimento del sistema sanitario.

Si dovrebbe puntare ad una differenziazione dell’offerta sanitaria con maggiore offerta specialistica medica e di base, nonché poli di eccellenza per pazienti acuti, neoplastici, malformati: numeri più modesti ma con terapie complicate.

Problematiche amministrative: inerzia burocratica per poco rendimento a causa della scarsa responsabilizzazione e mancato inquadramento nei ruoli con riconoscimento economico dei quadri intermedi.

Problematiche sanitarie: in pochi per carichi di lavoro esagerati, con mancate assunzioni indispensabili.

Regolamentazione dei ruoli degli infermieri con giusto riconoscimento del lavoro sul campo e nelle specializzazioni, con incentivi corretti rispetto all’impegno reale.

Quantificazione del lavoro specialistico dei medici di ogni branca e compensazione delle piante organiche dipartimentali.

Incentivazione della Medicina di Gruppo dei Medici di Medicina Generale (Mmg) in modo tale che possano dare un servizio ambulatoriale specifico per accertamenti diagnostici in base a gruppi di patologie, con facile consultazione della documentazione clinico-assistenziale informatizzata, in modo tale da essere facilmente accessibile dai diversi settings assistenziali sia ospedalieri che territoriali (Pronto Soccorso, Medici di Medicina Generale, guardia medica, Unità Operative ospedaliere).

I percorsi clinici devono essere programmati chiaramente per evidenziare i ruoli e le interconnessioni tra:

  • Ospedale: Unità Operative specialistiche ed universitarie
  • Territorio: distretti sanitari, Case della Salute, ospedali di comunità …
  • Strutture private e/o convenzionate

Attraverso una gestione organizzata e definita delle dimissioni protette-assistite ospedale-territorio per accompagnare il paziente nel percorso dall’ospedale all’interno della situazione destinataria (famiglia, casa di riposo), punto cruciale rappresenta il potenziamento effettivo del territorio (passaggio da Distretto a Casa della Salute) con assistenza medico-infermieristica specialistica di base (h12 x 5 giorni a settimana).

Va assolutamente bloccato il sistema della porta girevole cioè pazienti cronici che escono e rientrano frequentemente nell’ospedale.

Va incrementata la Guardia medica (notturne e prefestivi e festivi) e spostata nelle case della salute o adiacente alla sede del pronto soccorso con il compito di  seguire i codici bianchi e verdi che intasano e compromettono le emergenze e le urgenze vere.

Creazione di Potes 118 stabili sui territori periferici.

Intervento precoce sull’uso di droghe e alcool, con operatori specializzati (psichiatri, psicologi, operatori, forze dell’ordine) onde evitare la cronicizzazione di giovani devianti trasformandoli prematuramente in pazienti cronici deteriorati con gravi costi sociali.

Il segretario provinciale Ugl Sanità Ancona, Valentino Tesei, ha manifestato il chiaro intento di incidere sul versante della sanità regionale, scendendo in campo sulla questione della tutela della salute e della sicurezza, degli operatori sanitari e dei cittadini, e la volontà di abbattere le discriminazioni di trattamento sia sotto il profilo contrattuale che umano.

L’organizzazione sindacale manifesta una grave preoccupazione per le innumerevoli segnalazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza (Rls) alla stessa Direzione Generale Asur Marche, che non hanno mai avuto riscontro. Le segnalazioni in argomento prendono per riferimento le istanze legittime degli stessi operatori sanitari, che specialmente nel periodo emergenziale Covid-19, hanno visto messe ancora più a rischio le proprie condizioni di salute nel posto di lavoro.

La segreteria territoriale Ugl Ancona, nel manifestare le forti preoccupazioni per la situazione in cui versa l’organizzazione del lavoro nelle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, che sono andate ad aggiungersi alle già note criticità di organico, chiede a chi avrà responsabilità di Governo della nostra Regione Marche, un’inversione di tendenza, volta a eliminare le carenze gestionali facendo emergere al contempo le eventuali responsabilità amministrative.

Risulta inspiegabile, infatti, il silenzio assoluto dell’Azienda Asur Marche sulle questioni sollevate dai dipendenti e dai loro rappresentanti per la sicurezza e non ultimo dai cittadini utenti.

L’Ugl Sanità Ancona non arrendendosi di fronte all’inerzia e al muro di silenzio dell’Asur Marche sta attivando un percorso con le autorità competenti, ed ha costituito il primo Centro Dignità dei Lavoratori che ha come obiettivo quello di ripensare l’organizzazione del lavoro mettendone al centro le persone dei lavoratori.

Carlo Ciccioli

Candidato Fratelli d’Italia al Consiglio regionale

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