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FABRIANO Canapa multifunzionale, al via il progetto di un impianto

Quattro le filiere produttive che entrerebbero nella lavorazione, opportunità economiche e occupazionali

 

FABRIANO, 28 ottobre 2020 – Presentato ieri il progetto ReCAGRI, la multifunzionalità della canapa nel settore no-food, che ha visto la presenza di tutti i partners del progetto (in collegamento sulla piattaforma google.meet) fra i quali: Antonio Trionfi Honorati dell’azienda agricola capofila Trionfi Honorati; Massimo Bacci, sindaco del Comune di Jesi; Dimitri Giardini e Roberto Profili (Confederazione Italiana Agricoltori); Università Politecnica delle Marche, Università di Camerino, aziende agricole del territorio e imprese varie nei settori edile, plastico e cartotecnico; il sindaco Gabriele Santarelli e l’assessore all’Agricoltura Barbara Pagnoncelli, del Comune di Fabriano.

Ad oggi in Italia della canapa si utilizza solo la parte agroalimentare, questo progetto punta a farne altri tipi di produzione e quindi intercettare altri settori produttivi, creando così opportunità economiche e occupazionali, sia per il settore agricolo che per tutti gli altri settori produttivi.

L’idea nasce da due considerazioni di fondo: la prima è che la canapa può diventare una interessante coltura di rinnovo nel panorama delle rotazioni agricole marchigiane come lo era un tempo, la seconda è che, tolti semi e cime (le infiorescenze), il 90% della biomassa della canapa resta inutilizzato, mentre potrebbe diventare una ulteriore opportunità di reddito se opportunamente lavorata. Il prototipo che si intende sviluppare è un impianto di decorticazione multifunzionale a servizio di un areale di coltivazione medio piccolo. Le competenze degli enti universitari e di ricerca e l’interesse di alcune aziende marchigiane nella sperimentazione della materia prima che sarà fornita permetterà di sviluppare un piano di lavoro al termine del quale saranno diffusi i risultati raggiunti a beneficio di ulteriori aziende agricole o dei settori no-food interessati ad entrare in una delle filiere previste.

«In Italia non sono presenti impianti che facciano trasformazione della fibra: fino a un paio di anni fa ce n’erano due, uno a Torino e uno a Taranto, ma i costi di trasporto incidevano per il 50% sul fatturato – ha spiegato Antonio Trionfi Honorati, dell’Azienda Agricola capofila Trionfi Honorati -. Da qui l’idea di sfruttare un piccolo impianto economico, sia nell’acquisto che nella gestione, che sia collegato al territorio e che abbia un bacino di utenza nella grandezza più o meno di 100 ettari, in modo da avere un’incidenza migliore sia dal punto di vista economico, sia da quello etico».

Il progetto, più in generale, si inserisce nel panorama dell’economia circolare, della filiera industriale corta e del rilancio dell’agricoltura regionale delle Marche. Quest’ultima infatti negli ultimi anni attraversa notevoli difficoltà specialmente nelle aree interne e montane dovute ai cambiamenti climatici, alla riduzione di valore del prodotto finale, non ultimo ai fenomeni di depauperamento del suolo e al dissesto idrogeologico. La coltivazione della canapa può rappresentare dunque una valida alternativa ed integrazione alle colture tradizionali nel concetto di agro-industria ed uno spiraglio di salvezza per gli agricoltori, chiamati come soggetti direttamente coinvolti ed incentivata anche dalla realizzazione di un centro di lavorazione della fibra tutto marchigiano.

Sono quattro le filiere produttive che questo impianto della lavorazione della fibra di canapa vuole sviluppare: quello della carta, quello del tessile, quello dei polimeri e quello della bioedilizia.

«Quando si parla di carta si fa riferimento a quella fatta a mano, perché per il momento si prevedono piccole produzioni – ha precisato l’assessore all’Agricoltura del Comune di Fabriano, Barbara Pagnoncelli – sapendo che, se il progetto avrà la giusta partecipazione degli agricoltori e di quantità maggiori di materia prima, si potranno avere degli utilizzi importanti anche a livello industriale».

(red.)

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