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FABRIANO “CHE DIO CI AIUTI”, LA FICTION DELLA DISCORDIA: SANTARELLI PENSA AL RISARCIMENTO

FABRIANO, 1 agosto 2018“Ho appena inviato questa mail alla Lux Vide”.

Parte così il nuovo post del sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli, comunicazione social però propeutica per “Annullare la delibera di Giunta con la quale abbiamo impegnato gli spazi che sarebbero stati interessati dalla presenza delle vostre troupe”.

Una risposta definitiva da attendere per “dire addio” alla società di produzione televisiva specializzata in fiction e per (secondo il primo cittadino) “Rendere gli spazi disponibili per altri usi e richieste che ci stanno già pervenendo”. Quindi nessuna ripresa esterna della nuova serie con Suor Angela protagonista tra i vicoli del centro storico cittadino.

Coda polemica

Non risparmia però la vena polemica il primo cittadino, puntualizzando che da parte dei produttori nessuna comunicazione era perventuata della decisione di trasferire in altra sede le riprese in esterno della fiction con Elena Sofia Ricci.

Parla di sconcerto il primo cittadino quando osserva che  “Ho appreso solo da fonti ufficiose e a pochissimi giorni dal vostro preventivato arrivo in città. Fino alla metà della settimana precedente il 25 giugno, data concordata per l’inizio dell’allestimento delle location, i nostri uffici hanno continuato a incontrare i tecnici e responsabili per definire al meglio tutti gli interventi necessari per consentire a perfetta riuscita delle operazioni per le riprese e per garantire la migliore accoglienza”.

Un limbo anche per gli operatori privati del territorio secondo Santarelli, senza più alcuna notizia per quanto riguarda ospitalità ed altri servizi.

Possibile risarcimento?

“Ritengo che la nostra città non meritasse questo trattamento soprattuto considerato che, come da voi comunicato , i problemi che vi hanno fatto optare per la scelta di un’altra sede per girare le scene sono da addebitarsi alla Regione e non a questa Amministrazione – e conclude attaccado – Comunico perciò che sarà nostro interesse coinvolgere i nostri avvocati per valutare la possibilità di chiedere un risarcimento almeno per le ore di lavoro che i nostri uffici vi hanno dedicato”.

Opzione annunciata anche lo scorso giugno, pochi giorni dopo il “non – arrivo” della troupe.

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