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Fabriano “Chi ha più diritti li adoperi”, il nuovo libro di Giacomo Scortichini

Secondo l’autore conoscenza, competenza e saperi sono fondamentali per costruire una società più  inclusiva

Fabriano, 25 ottobre 2022 – A due anni e mezzo circa di distanza dal debutto letterario “I diritti in tasca”, il fabrianese Giacomo Scortichini pubblica per Capponi Editore il suo secondo libro.

“Chi ha più diritti li adoperi” (15 euro, 144 pagine) nasce dalla convinzione dell’autore che solo attraverso cultura, formazione ed educazione si possa vivere una vita “Degna di essere vissuta”.

Giacomo Scortichini, fabrianese classe 1984 laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Macerata nel 2007, laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Camerino nel 2011.  Abilitato alla professione di avvocato con master in “Diritto Tributario”, è presidente della sezione fabrianese dell’Anpi.

«Nel mio nuovo libro ho cercato di chiarire alcuni aspetti che dovrebbero essere alla base di uno “stato di diritto”. Vivere in uno “stato di diritto” significa vivere in una società dove nessun uomo dovrebbe combattere per vedersi riconoscere ciò che il sistema già prevede  – spiega l’autore – perché se questi diritti non appartengono a tutti, non sono diritti bensì prerogative. Allora è molto complicato parlare di pace, se con comprendiamo che la pace è solo un frutto di un albero chiamato giustizia».

Secondo Scortichini conoscenza, competenza e saperi sono fondamentali per costruire una società più  inclusiva, una società in grado di ristabilire un ordine naturale delle cose. «A noi spetta istruirci e conoscere – spiega ancora –  non solamente per creare i presupposti per migliorare la nostra condizione economica e sociale, ma perché è un dovere morale che dobbiamo assolvere. Accrescere il nostro livello intellettuale rappresenta la condizione che ci consente di concorrere alla realizzazione di una comunità che deve vederci soggetti attivi, tante soggettività che realizzeranno uno splendido e appagante “noi”».

Nel libro si cerca di capire  cosa rimane del diritto del lavoro, quella disciplina giuridica che si occupa sostanzialmente di regolare i rapporti tra datore di lavoro e lavoratore.

«Mi sono chiesto se, in una esegesi costituzionale, il cittadino che viene richiamato al dovere di rendersi soggetto attivo nell’ambito lavorativo, ciò al fine di promuovere l’evoluzione socio-economica della società, sia lo stesso cittadino a cui viene garantito il diritto di avere un lavoro che gli consenta di vivere con dignità e di realizzare la propria personalità». 

Nel libro l’autore incalza una società incapace di immaginare un futuro per i giovani, cose se fossero quasi invisibili, con un “futuro” visto più come minaccia che come promessa.

«Parlo del giusnaturalismo, vero per natura, e del diritto positivo, vero per legge – Conclude Giacomo Scortichini – di questo parallelismo spesso non rispettato a causa di norme o fatti concludenti che vanno nella direzione opposta alla nostra etica, alla nostra morale».

(s.s.)

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