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FABRIANO CNA: “SULLA SS76 BASTA CHIACCHIERE, VOGLIAMO I FATTI”

 “Fabriano rischia di restare isolata tra le montagne”

 

FABRIANO, 12 settembre 2018 – Il raddoppio della ss76 continua a rimanere al centro delle attenzioni del comprensorio fabrianese, con i lavoratori della Astaldi pronti domani a scendere in strada per chiedere garanzie ed una riunione del CIPE.

Una decisione arrivata nella giornata di martedì, a margine dell’assemblea dei lavoratori convocate oggi per fare il punto della situazione in merito al raddoppio della ss76 e dopo  le  rassicurazioni del primo cittadino di Fabriano e dopo una riunione lunedì tra Astaldi e sindacati. 

Riunione che però non ha portato a sviluppi concreti, con Astaldi ancora ferma nell’intenzione di procedere al licenziamento di 59 de 147 lavoratori dei cantieri fabrianesi. Limite ultimo il 4 ottobre.

Da quella data, altri 120 giorni per Astaldi per eliminare quei 59 lavoratori considerati “esuberi”. Un numero che però potrebbe calare di diverse unità tra trasferimenti verso i lavori per la metropolitana di Genova (8 unità) e scivoli pensionistici per altri lavoratori ancora da individuare.

Il presidente della CNA auspica una imminente riunione del Cipe

Maurizio Romagnoli presidente Cna di FabrianoAnche la CNA alza la voce, con il presidente Romagnoli a chiedere al più presto una riunione del Cipe.  “E’ un’ottima notizia che siano stati sbloccati i fondi per la Statale 76, ma le chiacchiere non ci bastano più, ora servono i fatti ed è necessario che si riunisca quanto prima il Cipe”.

Parla in rappresentanza degli imprenditori del territorio che “Attendono da tempi ormai lunghissimi che la SS 76 non resti una drammatica incompiuta. I problemi, al di là dei fondi appena sbloccati – continua Romagnoli – stanno a monte: l’attesa riunione del Cipe a Roma, la situazione precaria di Astaldi, gli esuberi e senza personale, ovvio che non si lavora e non si procede”.

Fabriano rischia l’isolamento tra le montagne secondo Romagnoli, con tempi di consegna e spedizione delle merci a rischio rallentamenti. “L’inadeguatezza delle infrastrutture viarie è un serio freno al tessuto produttivo fabrianese e marchigiano in genere – conclude Romagnoli – concludere il lavoro è un dovere morale e giuridico per garantire la sicurezza degli automobilisti e la sopravvivenza dell’economia del nostro territorio”.

E poi l’auspicio:  una forte sinergia tra le forze istituzionali locali e quelle nazionali, per trovare una soluzione per portare a termine il raddoppio della SS76.

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